Vetta di Ron (o Rhon)
|
||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Questo inverno dal Dosso Liscio avevo dato un'occhiata a queste valli (per quel che riuscivo a vedere) e mi era rimasto in testa il nome Vetta di Rhon.
Già solo per il nome merita una visita, poi l'ambiente fa il resto.
La salita si può dividere in tre parti:
1) la prima parte per raggiungere la Capanna Vetta di Rhon si svolge su sentiero normale ben segnalato (appena dopo la partenza si può lasciare la carrareccia per inoltrarsi in un sentiero nel bosco).
2) dalla Capanna all'attacco della cengia, si cammina tra pratoni, ghiaioni, sassi con dei tratti abbastanza ripidi. Anche qui ci sono i segnavia, essenziali in caso di nebbia ma ... non c'è molta differenza tra stare sul sentiero e starne fuori. Quindi una volta individuato dove andare ... si può tirare su dritti!
3) sulla cengia le difficoltà cambiano. A parte un paio di passaggi, il percorso non è mai troppo esposto e non ci sono passaggi tecnici di rilievo. La difficoltà maggiore sta nel tipo di terreno, molto franoso e con parecchi sfasciumi che obbligano a controllare sempre dove si mettono i piedi.
Poi la presenza di neve in alcuni tratti ha reso i traversi più impegnativi del normale (non è stato necessario mettere i ramponi ma si era quasi al limite).
Penso che la presenza di più persone possa risultare pericolosa in alcuni punti, per la quasi impossibilità a non far muovere neanche un sassolino. In modo particolare nel primo canalino (quando si passa proprio sopra al sentiero appena percorso) e in un tratto di pendio, quasi verso la fine della cengia, dove si cammina su terreno molto instabile.
Le ultime roccette sono belle e facili (secondo me molto più semplici di alcuni passaggi della cengia). E' consigliabile seguire i bolli presenti per non ritrovarsi ad arrampicare in mezzo a roccia friabile.
Rimane comunque un gran bella salita che regala belle emozioni.
N.B.: su altri siti si trovano descrizioni dettagliate della salita.
Già solo per il nome merita una visita, poi l'ambiente fa il resto.
La salita si può dividere in tre parti:
1) la prima parte per raggiungere la Capanna Vetta di Rhon si svolge su sentiero normale ben segnalato (appena dopo la partenza si può lasciare la carrareccia per inoltrarsi in un sentiero nel bosco).
2) dalla Capanna all'attacco della cengia, si cammina tra pratoni, ghiaioni, sassi con dei tratti abbastanza ripidi. Anche qui ci sono i segnavia, essenziali in caso di nebbia ma ... non c'è molta differenza tra stare sul sentiero e starne fuori. Quindi una volta individuato dove andare ... si può tirare su dritti!
3) sulla cengia le difficoltà cambiano. A parte un paio di passaggi, il percorso non è mai troppo esposto e non ci sono passaggi tecnici di rilievo. La difficoltà maggiore sta nel tipo di terreno, molto franoso e con parecchi sfasciumi che obbligano a controllare sempre dove si mettono i piedi.
Poi la presenza di neve in alcuni tratti ha reso i traversi più impegnativi del normale (non è stato necessario mettere i ramponi ma si era quasi al limite).
Penso che la presenza di più persone possa risultare pericolosa in alcuni punti, per la quasi impossibilità a non far muovere neanche un sassolino. In modo particolare nel primo canalino (quando si passa proprio sopra al sentiero appena percorso) e in un tratto di pendio, quasi verso la fine della cengia, dove si cammina su terreno molto instabile.
Le ultime roccette sono belle e facili (secondo me molto più semplici di alcuni passaggi della cengia). E' consigliabile seguire i bolli presenti per non ritrovarsi ad arrampicare in mezzo a roccia friabile.
Rimane comunque un gran bella salita che regala belle emozioni.
N.B.: su altri siti si trovano descrizioni dettagliate della salita.
Tourengänger:
Andrea!

Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (3)