La prima volta alla Sighignola
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“Come la va?” mi sento chiedere da un rubizzo operaio ticinese che guida una carriola a motore. “Per adesso bene, grazie!” gli rispondo ricambiando il suo sorriso. “Ma dov’è che vai?” ribatte e quando gli mostro la montagna che troneggia sopra la stradina alla quale lui lavora con un paio di colleghi esprime uno stupore tale per cui mi sento in dovere di precisare che: “Eh ma non salgo mica da qui sai? C’è il sentiero che gira attorno...” e lui mi dice che pensa che sia comunque una bella faticaccia. Capito di non aver incontrato un hiker professionista gli regalo un altro bel sorriso, lo ringrazio, lo saluto e proseguo per la stradina che in breve si trasforma in una bella sterrata che mi fa rimpiangere di aver lasciato la Celestina a casa.
Il rimpianto dura poco perché la sterrata muta in sentiero che si inerpica abbastanza ed il fondo, in molti tratti, è parecchio sassoso. Il sentiero è molto ben tenuto e abbondanti segnalazioni, qualche scintillante corda fissa e diversi ponticelli installati di fresco testimoniano il buon lavoro fatto per renderlo sicuro malgrado l’esposizione. Sono partito da Arogno, come paoloski e percorro un sentiero verso Nord che in prossimità dell’Alpe di Pugerna aggirerà il crinale che idealmente scende a questa località; qui inverto la direzione e da allora proseguirò verso SSE. Il versante che ho attraversato è molto ripido e solo il canto di uccelli ed il mio passo non proprio da Seminole rompono il silenzio. Ad un tratto sento un trambusto e vedo una figura scura che viaggia tra i faggi di gran carriera; penso ad un cinghiale ed istintivamente lo sguardo si pone alla ricerca dell’albero migliore sul quale contare in caso di cattive intenzioni. Invece cala di nuovo il silenzio ed io proseguo la mia salita che per superare i restanti 200 m si fa davvero impegnativa. Ma un’altra ombra, immobile stavolta, cattura la mia attenzione e affannosamente armeggio con la fotocamera quando mi accorgo che un bel camoscio mi osserva con curiosità e senza paura. Riesco a prendere alcune foto poi, dopo un discorsetto di commiato, proseguo per la mia meta. Ed ecco che si intravede, tra gli alberi, il basamento della grande terrazza sommitale; appoggiata alla ringhiera una coppia osserva i miei movimenti. Raggiungo la terrazza, saluto e mi appresto a scattare foto che, per la verità, il fosco panorama locale non valorizzerà. In lontananza, invece, la scintillante catena alpina con sua maestà il Rosa fanno davvero una bella figura. I due si avvicinano e attaccano bottone; malgrado li avessi sentiti parlare in tedesco si rivolgono a me in perfetto italiano e mi chiedono se sono venuto a piedi da Campione. Eh no, cari signori, non ho mica i garretti di
GIBI io! Sono salito da Arogno io. Al che, forse per confortarmi, mi dicono che è comunque una bella impresa. Faccio finta di crederci visto che loro sono saliti in automobile, ringrazio e ci salutiamo. E già perché in vetta a questo monte sale una strada carrabile da Lanzo d’Intelvi e la vetta…è italiana. Quante scoperte oggi! Giusto per onor di vetta salgo una piccolissima collinetta, la vetta propriamente detta, sulla cui sommità c’è una cappelletta dedicata a tutti gli Alpini. Poi mi appresto a completare il progettato anello scendendo verso NE con un sentiero sterrato largo e tenuto benissimo che mi fa pensare ad una discesa fattibile in MTB. Le abbondanti segnalazioni ed i comodi tornantini potrebbero testimoniare questo utilizzo senonché qualche tratto fuori sella bisognerebbe sicuramente farlo perché a tratti la sterrata diventa rocciosa e difficile da scendere già a piedi. A parte questo non ci sono sorprese fino alla località Gravina dove il sentiero comodo porterebbe sulla strada asfaltata della Valmara; devo tornare indietro un 100 m e imboccare un traverso piuttosto inerbato e a tratti esposto che tagliando il versante Sud della Sighignola mi riporta ad Arogno dove (vergogna) devo ricorrere al GPS per ritrovare il mio parcheggio tra i quattro che mi ero segnato.
Così va il mondo…dei distratti!
Pillole….della giornata:
Dislivello 819m
Lunghezza totale 7,4 km
Tempo lordo 4h12’

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