Eolo Campo dei Fiori Trail - 40km, 2000d
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Con ritardo, pubblico la partecipazione alla "nostrana" Eolo Campo Dei Fiori Trail. Un'organizzazione perfetta, una location per l'evento alla pari dei trail più maturi e un percorso, per noi varesini, senza sorprese ma con grande divertimento!
Organizzata dall'ASD Atletica Gavirate con la grande spinta di Andrea Macchi (fortissimo ultratrailer varesino) prevede la partenza dal Lido di Gavirate q238, suggestiva e famosa zona-passeggiate varesina. Attraversando alcune vie di Gavirate ci portiamo all'imbocco del sentiero 13 e poi dell'11 fino al Forte di Orino. Qui esperienza e conoscenza pagano: chi parte troppo forte cade inevitabilmente come una foglia secca a metà salita, sono quasi 900m di dislivello positivo praticamente senza tregua, vanno dosate le energie. Dopo 1h05' passo al Forte di Orino q1139 e c'è già una gran festa, ma soprattutto un primo ristoro.
Nella discesa successiva (sentiero 2 per Orino), troppo da ganàsa, mi butto in picchiata recuperando fior di posizioni, bruciandomi cosi, ahimè, un sacco di energie muscolari. Me ne accorgo appena raggiungo Orino q437, dopo 17' di discesa forsennata. Appena toccano la pianura le gambe non girano più, ci vogliono diversi minuti per ingranare. Qui inizia la vera parte "che conta" della gara: un lungo collinare decisamente impegnativo (sentiero 10), con molti saliscendi, passando per Castello Cabiaglio q514 (ristoro) e Brinzio q505.
Iniziano i primi tratti da "accompagnati", che adoro particolarmente, ovvero quando ci si stabilizza con quelle 4-5 persone sullo stesso ritmo, inseguendosi e sorpassandosi reciprocamente. Si inizia a chiaccherare (quando il fiato lo consente!) e si scoprono anche amici in comune! Intanto la fortissima Yulia è con noi e ci da del filo da torcere, altrochè! Alla fine arriverà seconda donna totale. Raggiunta la Rasa q543 siamo a metà tracciato e a 2h30' spaccate. Qui inizia la crisi (in realtà già al 18°km..), purtroppo nelle gambe c'è la distanza ma non l'intensità, anche provando a gestire la prima parte, la totale assenza di "medi" sui 25km ha presentato il conto.
E cosi prosegue la gara, un po' a trascinamento, prima salendo il ripidissimo sentiero n°6 che dalla Rasa porta al Sacro Monte..spaccagambe. Poi un lungo traverso (sentiero non ufficiale) e si sbuca alla 3°cappella. Anche qui rari tentativi di corricchiare sono interrotti da lunghe pause di cammino.. e la salita è ancora lunga. Ma vedo davanti a me che siamo tutti sulla stessa barca. Finite le cappelle si passa per il "tunnel" del Sacro Monte q843 per poi risalire, via sentiero, al Valico Pizzelle q923. So di essere in disidratazione, il ristoro è al Belvedere, ancora ne manca..
Raggiungo a fatica il Monte TreCroci q1111 e iniziano dei crampi terribili, quasi invalidanti. Di correre non se ne parla. Dopo il Trecroci si prende la carrozzabile che inizialmente scende e poi risale verso il Belvedere. E qui il patatrac: mai, a memoria, ricordo un attacco di crampi cosi devastante. Gli adduttori si contraggono al 100% della loro forza e le gambe si incrociano una avanti all'altra, senza controllo, una scena quasi incredibile! Alcuni volontari mi chiedono se mi sono fatto male, vedendo l'imitazione amplificata di Celentano, finchè crollo a terra. Non riesco nemmeno a fare un passo, tant'è che sono costretto a farmi trascinare su uno sgabellino. Dopo un minuto riparto camminando e raggiungo il Belvedere q1140 dove mi prendo due minuti di stop, divorando qualsiasi cosa.
Poi tutto va migliorando: buona risalita alla Punta di Mezzo q1227 con il pensiero che ormai manca solo discesa. In realtà mancano ancora 10km. Passiamo la cresta, molto bagnata e pericolosa oggi (ma sono presenti molti soccorritori) per poi scendere su un brutto sentiero appositamente creato, infido e pericoloso. Poi breve tratto della militare, dove incontro un compagno di squadra che si era perso, e giù assieme per il n°12.
In seguito non saprei definire bene dove fossimo passati, è stato un continuo gestire i crampi senza non strafare, 4 bicchieri di coca cola all'ultimo ristoro e asfalto finale infinito per il Lido... ma la soddisfazione dell'arrivo è stata impagabile, oltretutto con un coinvolgimento pazzesco della gente. Anche questo è il bello.
Il primo classificato, dall'alto delle sue 3h34' è una macchina da guerra (cosi come tutti i primi 10...) poi raggiungendo le 4h30' i tempi iniziano ad essere "umani". Chiudo la corsa in 4h55' e 33° su 232 arrivati, davvero con tanta sofferenza globale, non sfinito al 100%, ma molto soddisfatto e contento.
Per il 2017 è in programma una versione da 70km, passando anche per Martica e Chiusarella, mentre per il 2018, se tutto va in porto.... ma no, meglio non anticipare!

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