Petit e Grand Tournalin (Cima Nord)
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Nove metri ....
Ci sono solo nove metri di differenza tra la Cima Sud del Grand Tournalin e la Cima Nord, la vetta vera e propria.
Nove metri ...
Per nove metri siamo "costretti" a portarci appresso uno zaino pesante con corda, imbrago e qualche moschettone.
Nove metri ...
Ma quei nove metri vogliamo a tutti i costi salirli, non riusciamo ad accontentarci dell'anticima perchè sappiamo che potremmo farcela ... forse!
Partiamo a passo tranquillo da Saint Jacques in Val d'Ayas, diretti dapprima al bel Rifugio Tournalin, ottimo punto di sosta per poi salire al Col de Nannaz, importante colle di comunicazione con la Valtournenche. Poco prima di arrivare al colle si segue il sentiero 3D a destra e si inizia la risalita verso il Petit Tournalin con gli ultimi 300/400 metri che tirano il collo.
Arriviamo in cima al Petit che già da solo varrebbe la giornata, essendo comunque una gita di tutto rispetto. Il panorama sul gruppo del Rosa è fantastico, si individuano bene tutte le cime: con Raffaele diamo uno sguardo in più ai Lyskamm che da qui, onestamente, perdono un po' del loro fascino di cresta.
E poi, ovviamente, guardiamo anche la massiccia parte finale del Grand Tournalin, prima di iniziare la discesa per il Colle del Tournalin, stando grosso modo sempre sotto la cresta sul versante ovest (quello di Valtournenche) con percorso non sempre obbligato su pietroni e qualche breve passaggio in cui usare le mani.
La salita alla Cima Sud del Grand Tournalin risulta più semplice (ma comunque non banale) di quello che poteva sembrare dalla vetta del Petit, essendo ben segnata con ometti e, in molti punti, è presente un vero e proprio sentiero anche con qualche gradone, eredità di un tempo quando questa vetta era particolarmente frequentata e quando nei pressi della sommità esisteva un piccolo ricovero per permettere di poter sostare in attesa dell'alba (www.varasc.it/grand_tournalin.htm). Solo in un tratto è presente una corda fissa per issarsi su uno sperone di roccia.
Lasciamo sull'anticima picozza e ramponi, portati fin qua ma decisamente inutili oggi e ci prepariamo per la prima doppia ... eh sì ... perchè ci sono solo nove metri di differenza tra le due cime ma in mezzo c'è un intaglio di circa 25/30 metri.
Uno spuntone risulta comodissimo per far passare la corda che lasceremo fissa da utilizzare poi per il ritorno. Ci caliamo e in breve siamo in mezzo all'intaglio pronti per iniziare la risalita, il punto chiave di tutta l'ascensione. Tirata fuori la seconda corda ci assicuriamo e provo a salire ma non sono sicuro che sia la via giusta, scendo provo nel canale a fianco ma è peggio. Ritorno sulla prima ipotesi di salita e per non rischiare troppo decido di mettere le scarpette. Così in breve sono sù, dove trovo un vecchio chiodo e dove faccio sicura a Raffaele che mi raggiunge.
Lasciata la corda, affrontiamo gli ultimi metri di più semplice arrampicata e siamo in vetta, soddisfatti di averci creduto e non aver desistito nelle difficoltà finali.
Ora a ritroso scendiamo in doppia il tratto di arrampicata e risaliamo alla Cima Sud sfruttando la corda lasciata in precedenza per farci sicurezza. Ricomposti gli zaini ci prepariamo alla lunga discesa che affrontiamo con calma, ormai consapevoli che faremo molto tardi quindi tanto vale godersela fino in fondo questa splendida giornata ... e poi c'è sempre da fare la breve risalitina al Petit ...
Ci sono solo nove metri di differenza tra la Cima Sud del Grand Tournalin e la Cima Nord, la vetta vera e propria.
Nove metri ...
Per nove metri siamo "costretti" a portarci appresso uno zaino pesante con corda, imbrago e qualche moschettone.
Nove metri ...
Ma quei nove metri vogliamo a tutti i costi salirli, non riusciamo ad accontentarci dell'anticima perchè sappiamo che potremmo farcela ... forse!
Partiamo a passo tranquillo da Saint Jacques in Val d'Ayas, diretti dapprima al bel Rifugio Tournalin, ottimo punto di sosta per poi salire al Col de Nannaz, importante colle di comunicazione con la Valtournenche. Poco prima di arrivare al colle si segue il sentiero 3D a destra e si inizia la risalita verso il Petit Tournalin con gli ultimi 300/400 metri che tirano il collo.
Arriviamo in cima al Petit che già da solo varrebbe la giornata, essendo comunque una gita di tutto rispetto. Il panorama sul gruppo del Rosa è fantastico, si individuano bene tutte le cime: con Raffaele diamo uno sguardo in più ai Lyskamm che da qui, onestamente, perdono un po' del loro fascino di cresta.
E poi, ovviamente, guardiamo anche la massiccia parte finale del Grand Tournalin, prima di iniziare la discesa per il Colle del Tournalin, stando grosso modo sempre sotto la cresta sul versante ovest (quello di Valtournenche) con percorso non sempre obbligato su pietroni e qualche breve passaggio in cui usare le mani.
La salita alla Cima Sud del Grand Tournalin risulta più semplice (ma comunque non banale) di quello che poteva sembrare dalla vetta del Petit, essendo ben segnata con ometti e, in molti punti, è presente un vero e proprio sentiero anche con qualche gradone, eredità di un tempo quando questa vetta era particolarmente frequentata e quando nei pressi della sommità esisteva un piccolo ricovero per permettere di poter sostare in attesa dell'alba (www.varasc.it/grand_tournalin.htm). Solo in un tratto è presente una corda fissa per issarsi su uno sperone di roccia.
Lasciamo sull'anticima picozza e ramponi, portati fin qua ma decisamente inutili oggi e ci prepariamo per la prima doppia ... eh sì ... perchè ci sono solo nove metri di differenza tra le due cime ma in mezzo c'è un intaglio di circa 25/30 metri.
Uno spuntone risulta comodissimo per far passare la corda che lasceremo fissa da utilizzare poi per il ritorno. Ci caliamo e in breve siamo in mezzo all'intaglio pronti per iniziare la risalita, il punto chiave di tutta l'ascensione. Tirata fuori la seconda corda ci assicuriamo e provo a salire ma non sono sicuro che sia la via giusta, scendo provo nel canale a fianco ma è peggio. Ritorno sulla prima ipotesi di salita e per non rischiare troppo decido di mettere le scarpette. Così in breve sono sù, dove trovo un vecchio chiodo e dove faccio sicura a Raffaele che mi raggiunge.
Lasciata la corda, affrontiamo gli ultimi metri di più semplice arrampicata e siamo in vetta, soddisfatti di averci creduto e non aver desistito nelle difficoltà finali.
Ora a ritroso scendiamo in doppia il tratto di arrampicata e risaliamo alla Cima Sud sfruttando la corda lasciata in precedenza per farci sicurezza. Ricomposti gli zaini ci prepariamo alla lunga discesa che affrontiamo con calma, ormai consapevoli che faremo molto tardi quindi tanto vale godersela fino in fondo questa splendida giornata ... e poi c'è sempre da fare la breve risalitina al Petit ...
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