Lunedì di ferie... sospirate ferie... che poi si riducano ad un unico giorno vabbè, cerchiamo di impegnarle bene.
Decido di andare in Ossola ma, mentre mi avvicino a Domodossola vedo che il Sempione è già tutto nero e la mia meta iniziale rischia di trasformarsi in un bagno...
Così svolto verso Trontano e mi dirigo in auto sino all'alpe Faievo.
Da lì lasciata l'auto, salgo al rifugio Par pinasca (chiuso) ove trovo tre robusti tedeschi intenti a far colazione.
Proseguo quindi sino alla Costa dei Bagnoli ed al Passo di Basagrana, ove un gregge di pecore mi accoglie.
Breve pausa e valutazione della meteo, in costante cambiamento, con vento forte ma ancora soleggiata.
Per non correre rischi mi sono armato di ombrello e mantellina... sai com'è!
Riparto quindi per il Tignolino, che raggiungo seguendo in parte la cresta ed in parte la pietraia posta sul lato sud della cima. Pausa panino, selfie (alla Rochi), firma del libro di vetta.
Ora si tratta di decidere il da farsi. E' presto e le gambe sono belle cariche. Perché non andare al Testa di Menta.. e perché non farlo di cresta alla Max? Così mi indirizzo verso la cima successiva, una bellissima cavalcata con una stupenda vista sul sottostante Fornale di Rina e sull'Alpe Menta. Alcuni passaggi delicati nella prima parte (il T3+ è tutto lì) e, raggiunto il punto più basso del percorso, segnato da un enorme masso, si segue un evidente sentiero che mi permette di raggiungere il Testa di Menta.
Anche in questo caso, discreta presenza di pecore e relativi "ricordini", mi inducono a non trattenermi oltre misura..
Proseguo quindi verso l'Alpe Ragozzale. Vorrei andare al Parise, ma un nuvolone nero pece lo sovrasta e mi fa desistere... Attraverso la scalinata di Ragozzale (fantastica opera) e mi dirigo verso l'Alpe Menta e da qui su sentiero pressoché in piano sino all'Alpe Rina.
Bellissimi paesaggi e sole che fa capolino tra le nuvole, mi accompagnano verso l'Alpe Nava da dove raggiungo nuovamente il Parpinasca e l'automobile.
Montagne favolose e solitarie.
Kommentare (19)