MTB-Parco RTO (Rile-Tenore-Olona)
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La Festa dell’Ascensione, ancora osservata nella Confederazione, mi suggerisce di restare in Italia e un po’ a corto di idee mi rifugio in un giro per MTB che da tempo avevo adocchiato. Si tratta di itinerari nel Parco RTO cosiddetto per il racchiudere al suo interno i tre corsi d’acqua del Rile, del Tenore e del più celebre Olona. Ne avevo letto sul bel sito di iMTB dove un biker può trovare davvero di tutto. Mi incuriosivano un po’ tutti gli itinerari elencati per questo Parco ma escludendo quello della Ciclabile dell’Olona che già conoscevo e quello del collegamento Ticino-Seprio perché mi sembrava un po’ decentrato per me non restava che cucire assieme porzioni del Sentiero del Tenore e della Dorsale RTO tenendo come satellite opzionale l’Anello del Rile. Ne risultava un circuito anulare con partenza da Morazzone; così mi reco alla partenza in auto per evitare non solo 6+6 km aggiuntivi ma soprattutto il sostenuto traffico del mattino. Parcheggio davanti al Municipio gratis e senza obbligo di disco orario e comincio a seguire la traccia preparata nel mio Dakota 20. All’andata avevo scelto il Sentiero del Tenore che dopo una tranquilla ouverture si è rivelato per quello che iMTB puntualizzava: un percorso di difficoltà medio-alta adatto a bikers esperti. Io, che non sapevo di esserlo, mi sono mentalmente segnato e speranzoso l’ho seguito con molta circospezione. Confesso che in alcuni frangenti non mi sono vergognato di scendere dalla bici in modo controllato piuttosto che capitombolare dalla stessa. Se vi preoccupa la pendenza in tutto l’RTO è praticamente assente ma il Sentiero del Tenore è un alternarsi di tratti riposanti con tratti di brevi discese ai guadi e ripide risalite o sentieri dal fondo sassoso o fangoso dove le radici spesso complottano contro il vostro equilibrio. Il nostro fiumicello Tenore, più spesso ridotto a rigagnolo, viene attraversato diverse volte in modo più o meno rocambolesco ed il tutto avviene sempre all’interno di bellissimi boschi ricchi di essenze e, probabilmente, di specie di animaletti che però non ho avuto la fortuna di incontrare. La segnaletica è precisa e ricca; segnalo però la carenza di segnali subito dopo il 2° guado del Tenore (N45.74657° E8.84472°) dove occorrerebbe indicare di proseguire in quello che sembra il letto fangoso di un corso d’acqua e non sulla sinistra dove una bella sterrata risale dopo il guado. Come spesso mi accade, mi lascio fuorviare da quest’ultima e la percorro finché, malgrado la mia pessima memoria, riconosco luoghi dove ero già transitato. Infatti la sterrata che avevo erroneamente inforcato funge da collegamento con la Dorsale RTO, il sentiero che avevo scelto come mio ritorno. Com’è noto, chi non ha testa ha gambe o meglio pedala per cui rifaccio il giro pensando a dove potessi avere sbagliato. Giunto così nuovamente al secondo guado imbocco stoicamente il sentiero fangoso di dx che fortunatamente di lì a poco torna asciutto e proseguo per la retta via. Non c’è molto altro da dire; il percorso continua come utile esercizio ginnico/ciclistico e, dopo la confluenza con il Sentiero del Gufo dal simpatico nome, mi scodella in quel di Castelseprio, paese celebre per ospitare i resti del borgo fortificato contro le invasioni germaniche come si può leggere qui oltre a visitarlo di persona.
Dopo una breve sosta, valutando che il tempo trascorso non mi consente di fare anche l’Anello del Rile, ritorno sui miei passi e al bivio per il Sentiero del Gufo tengo la destra risalendo per una vietta asfaltata fino ad arrivare all’ingresso dell’Area Archeologica la cui visita però non rientrava negli obiettivi della mia giornata. Quindi proseguo per la Dorsale RTO che ha tutt’altro aspetto che il Sentiero del Tenore. Se la giovane Signora ha in mente un itinerario da seguire con la sua “olandese” abbellita da girasoli posti nel cestino anteriore la Dorsale è quello giusto. Scherzi a parte, il fondo spesso asfaltato o l’aspetto di larga e ben tenuta sterrata consente anche ad una bici turistica di percorrerla anche nei pochi tratti single track per cui concordo su “Difficoltà=Facile”. Si passa da tratti nel bel bosco ombroso a tratti che fiancheggiano belle case, ville o tenute agricole. Insomma è molto godibile. Anche qui la segnaletica abbonda e non si può sbagliare eccetto per un altro punto (N45.74680° E8.84905°) dove starebbe bene un cartello a segnalare di tenere la destra e non proseguire verso coltivazioni. Non mi resta che concludere con un magico capitombolo occorsomi verso la fine del mio circuito quando per scavalcare una improvvisa radice la bici si è impuntata ed in men che non si dica mi sono trovato per terra al fianco di Celestina. Non c’è da stupirsi; noi, hikers prima che bikers, sappiamo che gli incidenti accadono più sul facile quando l’attenzione scema che sul difficile quando si è concentrati. Pochi danni per me, un freno diventato improvvisamente rumoroso per lei; raccogliamo noi stessi e proseguiamo per Morazzone. Un cartello che segnala a ½ km le Sorgenti del Tenore mi invoglia a deviare ma la ricerca non produce risultati per cui, per altra via, chiudo il bel circuito odierno.
Nota bene: senza il mio errore di percorso che pesa 3,7 km aggiuntivi, l’anello progettato (Rile escluso) ammonta a circa 18 km
Pillole….della pedalata:
Dislivello 206m
Lunghezza totale 21,7 km (18 km - vedi nota sopra)
Tempo 3h21’ (foto e soste comprese)

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