La ciclabile della Valle dell'Olona (archeologia industriale e antiche testimonianze)


Publiziert von Alberto C. , 14. Juni 2014 um 23:06.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 8 Juni 2014
Mountainbike Schwierigkeit: L - Leicht fahrbar
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 3:45
Aufstieg: 400 m
Abstieg: 400 m
Strecke:Castellanza - Olgiate Olona su viabilità locale; Olgiate Olona - Sulbiate Olona, si ciclabile; Sulbiate Olona - Gorla Maggiore, causa lavori per la Pedemontana, su viabilità ordinaria; Gorla Maggiore - Cairate - Torba - Castiglione Olona, su ciclabile. RITORNO: Castiglione Olona - Torba, su ciclabile; Torba - Castelseprio (Castrum Longobardo), su viabilità ordinaria, tratto in salita di km 3,5 circa; Castelseprio - Torba, su viabilità ordinaria; Torba - Gorla Maggiore, su ciclabile; Gorla Maggiore - Solbiate Olona, su viabilità ordinaria; Solbiate Olona - Olgiate Olona, su ciclabile; Olgiate Olona - Castellanza, su viabilità locale.
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Castellanza si raggiunge con l'autostrada A8. Uscire a Castellanza. Alla rotonda, Via Saronnese, prendere la 1° uscita: SS527 / SP527 / Via Saronnese. Alla seconda rotatoria, svoltare a destra e imboccare via Matteotti; al termine della via (semaforo) svoltare a sinistra e in breve si giunge alla vecchia stazione (piccolo parcheggio).

Un percorso in una valle poco conosciuta, con testimonianze della storia dell'industrializzazione del nord Italia: la linea ferroviaria dismessa della Valmorea, il cui tracciato segue per lungi tratti, ed esempi di archeologia industriale, come la ex cartiera Vita-Mayer a Cairate. Ma si incontrano testimonianze ben più antiche, risalenti all'alto medioevo, ai Longobardi, come le rovine di Castelseprio ed il Monastero di Torba (siti UNESCO).
Attenzione merita anche il centro storico di Castiglione Olona.

DIFFICOLTÀ.  Se ci si limita alla Ciclabile e un percorso facile adatto a tutti; salvo qualche breve strappo, può considerarsi pianeggiante (la salita è molto dolce). Il giro turistico di Castiglione Olona e, soprattutto, la vista al sito archeologico di Castelseprio comporta salite; quella che sale a Castelseprio ha uno sviluppo di circa km 3,5.

QUOTA MASSIMA:  m  365 - il sito archeologico di Castelseprio.

DISTANZA:  km 50,9

TEMPO TOTALE, comprese le soste:   5h 08'

PERCORSO.              Il percorso ha una buona ombreggiatura ed è fattibile tutto l'anno.
Il percorso ha inizio  presso la vecchia stazione ferroviaria di Castellanza. Dopo un tratto promiscuo, si separa dalla normale viabilità e costeggia la sponda destra (orografica) del fiume Olona risalendone il corso. In prossimità di Gorla Maggiore, un ponticello in legno ci porta sulla sponda sinistra del Fiume. Nei pressi di Solbiate Olona, causa i lavori di costruzione della Pedemontana, la ciclabile è interrotta e si è costretti a percorrere un breve tratto di viabilità ordinaria per aggirare l'ostacolo. La ciclabile si riprende nei pressi di un'area ricreativa (con stagno artificiale, penso, a scopo didattico) e si immette sul vecchio tracciato ferroviario (in alcuni tratti ancora visibili i binari) che si segue fino a Castglione Olona con qualche divagazione.  
Il Monastero di Torba lo si incontra lungo il percorso, mentre Castelseprio lo si raggiunge per viabilità ordinaria abbandonando la ciclabile a Torba.
 
METEO.         Sereno. Temperatura abbastanza elevata; nessun disagio per l'umidità.   

CENNI STORICI.

Il Monastero di Torba.  Il complesso ha origine nel tardo Impero Romano con funzione difensiva. In epoca longobarda fu convertito a scopi civili e, successivamente, religiosi che mantenne fino all'epoca napoleonica. Oggi è di proprietà del FAI (Fondo Ambiente Italiano).
La Torre, del V secolo, era probabilmente la residenza dell'autorità civile-militare romana. Successivamente ha subito vari rimaneggiamenti per adattarle alle varie funzioni a cui è stata adibita nel corso della sua storia, fra le quali anche quella monastica. Nella sala al secondo piano, sono visibili tracce di affreschi  in parte risalenti alla fase precedente a quella monastica. All'ultimo piano si possono ammirare gli affreschi dell’oratorio, dedicati alla glorificazione di Gesù.
La Chiesa, invece, venne edificata in fasi successive, a partire dal VII/VIII secolo. Il primo crollò per probelmi statici e si è conservato solo la cripta. L'edificio che si vede oggi è del XI secolo. All'interno si sono salvate solo piccole tracce degli affreschi, andati distrutti durante gli usi agricoli a cui la struttura è stata anche adibita.
 Il complesso monastico si completò in un'ultima fase nel XII/XIII secolo, con la ricostruzione dell’abside e di parte dei muri perimetrali, attraverso tecniche e composizioni tipicamente romaniche.
 
Il sito archeologico di Castelseprio. L'insediamento di Castelseprio è una delle più significative testimonianze dell'alto Medioevo nell'Italia settentrionale.
Il primo nucleo del castrum Sibrium sorse in epoca tardo romana, alla fine del IV secolo, lungo la strada di collegamento con Novara, per motivi difensivi contro i barbari d'Oltralpe. Un secolo dopo, in età gota, la primitiva postazione militare divenne fortezza e si cominciò l'edificazione di edifici civili e religiosi. Il castrum e l'ormai ampio borgo furono distrutti nel 1287 da Ottone Visconti, il quale ordinò che non venissero mai più ricostruiti.
Il parco archeologico istituito negli anni Cinquanta, e da allora oggetto di varie campagne di scavo, conserva i resti dei tre nuclei territoriali di Sibrium: il castrum, il borgo e il complesso di Torba.
La piccola chiesa di Santa Maria Foris Portas, situata, come annunciato dal toponimo, all'esterno del castrum, è di difficile datazione, situata genericamente tra VII e IX secolo. Sebbene edificata con materiali poveri e rinvenuti in zona, quali ciottoli di fiume, l'architettura è assai raffinata e mostra forti influenze mediorientali. L'edificio ha infatti una pianta a trifoglio, non comune in occidente, preceduta da un atrio più volte rimaneggiato.
Nel 1944, sotto uno strato d'intonaco quattrocentesco, venne scoperto un ciclo di affreschi che continua ad essere un vero e proprio giallo, a causa della sua unicità. Vi sono rappresentate Storie dell'Infanzia di Cristo tratte dai Vangeli Apocrifi, una fonte usata in Oriente. La straordinaria libertà nelle composizioni, l'uso di uno spazio illusionistico e scenografico, insieme alle figure allungate ed eleganti e ad una tecnica rapida, di grande freschezza, ci riportano ad un'atmosfera anticheggiante, densa di ricordi classici: è come se un'epoca sepolta da tempo rinverdisse di colpo.
Gli studiosi hanno così pensato che l'autore possa essere un artista bizantino, ma mentre alcuni collocano l'esecuzione in epoca carolingia (IX secolo), quando la corte di Carlo Magno promosse un revival classicheggiante, altri la arretrano addirittura al VII secolo.
 
Le rovine medievali del Castrum di Castelseprio e Torba sono diventate Patrimonio Mondiale dell'Unesco. La decisione è stata presa dal Comitato del Patrimonio Mondiale nel giugno 2011.
Il comitato non ha scelto solo l'area di Castelseprio. Il Castrum rientra infatti in un progetto più ampio chiamato "Italia Langobardorum - I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)": una serie di posti uniti dal passaggio della civiltà, da Udine a Foggia.
Il castrum di Castelseprio-Torba conserva significativi esempi di architettura militare, con la rinomata Chiesa di S. Maria Foris Portas, ubicata fuori dalle mura nell'area occupata dal borgo altomedievale, sulle cui pareti si conserva uno dei più alti testi pittorici di tutto l'Alto Medioevo.
Come riconosciuto dalla storiografia più recente, i Longobardi si pongono tra i principali protagonisti del complesso periodo di transizione tra l'Antichità ed il Medioevo; essi avviarono quel processo culturale, ereditato poi da Carlo Magno, che trasformò il mondo antico e contribuì alla formazione dell'Europa medievale, influenzando il successivo millennio della storia Occidentale.
Un riconoscimento, quindi, che sancisce il portato degli studi contemporanei e mette fine ai concetti di "decadenza", "fine della civiltà" e "barbarie" che venivano generalmente associati all'età che va dalla caduta dell'Impero Romano alla nascita di quello Carolingio, affermando invece - in una visione oggi particolarmente attuale - l'idea del continuum del processo storico, caratterizzato dalla compenetrazione di civiltà diverse.
(Fonte: sito internet della Provincia di Varese).


La ferrovia della Valmorea.  Una ferrovia che si sviluppa, strisciando come un serpente, lungo una profonda valle. Questa è la caratteristica della linea ferroviaria Castellanza-Mendrisio. Fu progettata alla fine dell'Ottocento per favorire lo smercio dei prodotti industriali della Valle dell'Olona. L'infrastruttura si concretizzò fra il 1904 e il 1926 su una lunghezza di km 38,5.
Alle sua potenzialità (collegamento con la rete ferroviaria svizzera) si contrapposero grossi svantaggi: binario unico, mancanza di elettrificazione, distanza delle stazioni dai centri abitati, che ne decretarono la decadenza.  Il servizio internazionale cessò già nel 1928 e, nel 1952, quello passeggeri; il servizio merci sopravvisse fino al 1977, anno d chiusura delle fabbriche  della Valle Olona.
 


Tourengänger: Alberto C.


Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden

Galerie


In einem neuen Fenster öffnen · Im gleichen Fenster öffnen


Kommentare (1)


Kommentar hinzufügen

numbers hat gesagt: Bravo
Gesendet am 17. Juni 2014 um 09:21
sempre belli i giri in cui si abbina un percorso storico-culturale.

Ciao.
Mario


Kommentar hinzufügen»