Cima di Fojorina (m.1810) e altre "cosucce".
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"Orfano" della compagnia di
froloccone e con un meteo tutto da interpretare, non volendo ripercorrere sentieri di casa o in provincia studio tre possibili mete tra Sottoceneri, Verbano e Ceresio in cui potermi muovere coi mezzi e rientrare in ora degna. Benchè realisticamente la meta sul Ceresio sia la più "comoda" (per usare un eufemismo visto che dovrò comunque utilizzare tre mezzi sia all'andata che al ritorno), è quella del Sottoceneri ad attrarmi maggiormente, nonostante si tratti di un versante nord anche relativamente selvaggio... Non resta che guardarsi in giro non appena messo il muso fuori, e il responso è chiaro da subito: ovest nero, est grigio... Ceresio sia.
Pullman da Ghirla a Ponte Tresa, trenino da Ponte Tresa a Lugano, infine bus fino a Sonvico, Val Colla.
Non ero mai salito da qui al gruppo Pairolo, ma francamente mi sento di dire che è un accesso inaspettatamente splendido con una mulattiera e a tratti sentiero di quelli che rendono e in poco più di un'ora mi catapultano alla Capanna (ancora chiusa): ma la bellezza sta nel fatto che si tratta di un autentico Belvedere sull'intero gruppo dei Denti della Vecchia, ove magnetico come non mai spicca il Sasso Grande. Osservarlo da qui significa "attrazione fatale"... ma resisto perchè oggi ho in mente altre cosucce solitamente relegate in secondo piano, e la "vera" meta è lontana e tutta da guadagnare.
Proseguo dunque verso la cresta Oress-Fojorina, fatta più volte in discesa ma mai in salita, che dopo un bello strappo in faggeta mi porta sulla dorsale di confine, ove mi si mostrano due bei rami del Ceresio, tra cui quello "di casa" come le ombre amiche tra le nubi mi confermano... Ora, quale sarà la Cima Oress, che in realtà è formata da più anonimi cocuzzoli erbosi e rocciosi invasi dagli onnipresenti mughi? Nel dubbio passo su tutte e non se ne parli più. Giunti alla forcella (cartelli) dopo un mezzo ravano per evitare un traversino nevoso poco simpatico, salgo comodamente, con un ultimo nevaietto marciotto sulla Fojorina. Intanto in alto si è tutto coperto, e non vale dunque la pena salire anche sul bel Torrione: mi fermo a pranzare con un termometro decisamente bassino, quindi scendo sul versante opposto facendo attenzione per la neve marcia giungendo al Passo di Fojorina.
Ora scatta la "variazione sul tema", ma ho la sensazione che sarà complesso giungere dove vorrei col poco tempo a disposizione e non volendo far notte: vale comunque la pena provarci andando a curiosare dalla Cima m.1717... anche qui stesso rebus dell'Oress, e nel dubbio stesso sistema. ;) Mi porto sulla punta più meridionale, osservando ciò che mi aspetta: non è lontanissimo, ma il percorso un po' tortuoso, il saliscendi e l'incognita della discesa sul versante italiano (Valsolda) mi convincono a desistere, almeno per oggi. ;) Salgo dunque sulle rimanenti punte, litigando un po' coi mughi per ritornare al Passo, da cui per neve marcia alla Bocchetta di San Bernardo e, con ultimo slancio, sulla vicina Colma.
Non resta che fare dietrofront traversando per il bel sentierone e la faggeta verso la Capanna, dove mi riposo un secondo, prima di riprendere sentiero e mulattiera per Sonvico, rigustandomi la vista sul Sasso Grande.
Giornata davvero gustosa, che il cielo grigio ha tutt'altro che guastato, regalando anzi grandi sapori e atmosfere. Anche se la meta cercata non è andata in porto, valeva comunque la pena passare una giornata come questa.
Avanti così.

Pullman da Ghirla a Ponte Tresa, trenino da Ponte Tresa a Lugano, infine bus fino a Sonvico, Val Colla.
Non ero mai salito da qui al gruppo Pairolo, ma francamente mi sento di dire che è un accesso inaspettatamente splendido con una mulattiera e a tratti sentiero di quelli che rendono e in poco più di un'ora mi catapultano alla Capanna (ancora chiusa): ma la bellezza sta nel fatto che si tratta di un autentico Belvedere sull'intero gruppo dei Denti della Vecchia, ove magnetico come non mai spicca il Sasso Grande. Osservarlo da qui significa "attrazione fatale"... ma resisto perchè oggi ho in mente altre cosucce solitamente relegate in secondo piano, e la "vera" meta è lontana e tutta da guadagnare.
Proseguo dunque verso la cresta Oress-Fojorina, fatta più volte in discesa ma mai in salita, che dopo un bello strappo in faggeta mi porta sulla dorsale di confine, ove mi si mostrano due bei rami del Ceresio, tra cui quello "di casa" come le ombre amiche tra le nubi mi confermano... Ora, quale sarà la Cima Oress, che in realtà è formata da più anonimi cocuzzoli erbosi e rocciosi invasi dagli onnipresenti mughi? Nel dubbio passo su tutte e non se ne parli più. Giunti alla forcella (cartelli) dopo un mezzo ravano per evitare un traversino nevoso poco simpatico, salgo comodamente, con un ultimo nevaietto marciotto sulla Fojorina. Intanto in alto si è tutto coperto, e non vale dunque la pena salire anche sul bel Torrione: mi fermo a pranzare con un termometro decisamente bassino, quindi scendo sul versante opposto facendo attenzione per la neve marcia giungendo al Passo di Fojorina.
Ora scatta la "variazione sul tema", ma ho la sensazione che sarà complesso giungere dove vorrei col poco tempo a disposizione e non volendo far notte: vale comunque la pena provarci andando a curiosare dalla Cima m.1717... anche qui stesso rebus dell'Oress, e nel dubbio stesso sistema. ;) Mi porto sulla punta più meridionale, osservando ciò che mi aspetta: non è lontanissimo, ma il percorso un po' tortuoso, il saliscendi e l'incognita della discesa sul versante italiano (Valsolda) mi convincono a desistere, almeno per oggi. ;) Salgo dunque sulle rimanenti punte, litigando un po' coi mughi per ritornare al Passo, da cui per neve marcia alla Bocchetta di San Bernardo e, con ultimo slancio, sulla vicina Colma.
Non resta che fare dietrofront traversando per il bel sentierone e la faggeta verso la Capanna, dove mi riposo un secondo, prima di riprendere sentiero e mulattiera per Sonvico, rigustandomi la vista sul Sasso Grande.
Giornata davvero gustosa, che il cielo grigio ha tutt'altro che guastato, regalando anzi grandi sapori e atmosfere. Anche se la meta cercata non è andata in porto, valeva comunque la pena passare una giornata come questa.
Avanti così.
Tourengänger:
Poncione

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Kommentare (19)