“Quasi” Poncione del Laghetto : quota 2740 sulla cresta E
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L’idea nasce dalla salita dell’amico Angelo72 di qualche settimana fa. Lui era andato al Pizzo Forno. Mi incuriosisce la zona.. ma mi lascio tentare dall’idea di fare il Poncione del Laghetto, che qui su HIKR non ha ancora rapporti..
Parto forte da Valle di Chironico, con la frontale. Il sentiero sale bene, con un susseguirsi di tornanti. Mi godo la luce della luna, che si nasconde tra gli alberi, e l’alba, che fa arrossare il cielo in lontananza. Spengo la frontale e proseguo fino alla capanna, dove ho in mente di fermarmi un attimo per mangiare qualcosa. Entro e trovo due signori che stanno giocando a scopa ! Facciamo due chiacchiere, mi dicono che sono sempre in giro per capanne.. sono di Luino e conoscono Amedeo ! Lascio giù le ciaspole, dato che in giro di neve non sembra essercene molta, e mi incammino in direzione della mia meta. Anche se, a dire il vero, ancora non ho deciso bene cosa fare.. se il Poncione del Laghetto o il Pizzo Forno.. andrò avanti e vedrò ! e così faccio. Nevischia. Perdo il sentiero poco dopo la capanna (non ho caricato la cartina sul GPS, e questo si rivelerà un errore fondamentale !) e salgo lungo i pendii tranquilli, ma pur sempre faticosi, data la compresenza di neve, erba e ghiaccio. Quest’ultimo, in particolare, è il leit-motiv della giornata e ne consegue che è necessario cercare ogni volta con attenzione il punto in cui superare i numerosi torrentelli ghiacciati. I ramponi, comunque, sono nello zaino, pronti ad essere usati in caso di bisogno.. Arrivo al punto in cui devo decidere : mi trovo in mezzo tra le due cime, a quota 2500, ed il Pizzo Forno, alla mia destra, sembra faticoso da raggiungere. Così mi faccio convincere e punto al Poncione del Laghetto. Lo metto come waypoint del GPS e mi dirigo verso la cresta. L’idea è di arrivare in cima dalla parete S.. Salendo, però, mi rendo conto che la cima è più a sinistra di quello che pensavo.. così mi sposto con un traverso non pericoloso verso W. Una volta giunto in corrispondenza della vetta incomincio nuovamente a salire, con una linea diretta. Le cose però si fanno molto più complicate del previsto.. la neve sulla parete è delicata.. mi rampono.. ci metto quasi un’ora ad arrivare in cresta. Il Brenna dava la cresta E più difficile della W, per cui spero di arrivare in vetta e scendere dalla W. Purtroppo una volta arrivato in cresta, ho una brutta sorpresa : la vetta, anche se distante solo una settantina di metri in linea d’aria ed una trentina di dislivello, è inaccessibile.. c’è un salto da superare, e non è il caso provarci in queste condizioni, quindi decido di fermarmi a questo punto ! Il panorama sul versante N è interessante.. lì le condizioni sono molto più invernali e in cresta soffia un bel vento. Mi faccio una foto e incomincio a scendere. È già tardi, molto tardi.. So che sarà difficile scendere, con un misto di neve instabile e roccia, ci vorrà tutta la concentrazione possibile.. Dopo altri tre quarti d’ora sono al sicuro, al laghetto Gardiscio.. sprofondo un po’ nella neve, ma finalmente posso rilassarmi ! La strada però è ancora lunga, molto lunga.. So che arriverò alla macchina con la frontale ed ho il terrore che le pile non durino, non devo perdere tempo ! Per questo tengo su i ramponi, così potrò guadare tutti i ruscelli ghiacciati senza perdere neanche un secondo. Arrivo in capanna, riprendo le ciaspole e mi butto in discesa. Di qui in poi è un sentiero. Quando non riesco più a vederci, accendo la luce, al minimo. Sentire la voce di Ilaria, che mi chiama sul cellulare, mi dà un po’ di compagnia. Nel bosco ad un certo punto mi perdo.. Supero i villaggi. Il sentiero diventa una stradina, ma è interminabile.. sono provato, mentalmente più che fisicamente. Prima per la concentrazione sulla parte tecnica ed ora per la discesa nel buio, con la paura di non arrivare in tempo. Attorno a me, rumori improvvisi. Forse di cascate di ghiaccio che vanno in frantumi, forse di animali. Finalmente sono alla macchina ! Il viaggio verso casa è ancora lungo, ma il più è fatto !
Un’altra giornata no, in cui la vetta è mancata, per scelte sbagliate – avrei dovuto attaccare la cresta W, salendo dalla Bocchetta di Staletto –, per non avere con me il GPS cartografico, perché non sapevo che condizioni avrei trovato – negli ultimi tempi sono stato un po’ lontano dalle mie montagne.. troppo, probabilmente ! Ma anche una giornata di montagna vissuta come piace a me : aspra, solitaria, affascinante, tutta per me !

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