Pizzi di Parlasco 1511 m
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Dopo il freddo di ieri pensiamo, sperando in una temperatura più mite e con meno vento, di stare un poco più bassi.
Alla fine accettiamo il suggerimento di Poge di ripetere, in parte, una sua escursione fatta poco tempo fa.
Nonostante la lunghezza dell’escursione sia alla nostra portata, il tipo di percorso richiederà molto più tempo di quanto ha impiegato Andrea, le giornate purtroppo sono corte, per cui limiamo il giro alla grande!
Volendo fare un anello o semi anello, partiamo anche noi da Bellano. Cosa che, con i sentieri che sulla carta non c’erano e che abbiamo incrociato lungo il percorso, avremmo potuto evitare, compiendo lo stesso un anello. La mulattiera che porta alla strada per Parlasco è quasi tutta ben tenuta, a parte l’ultimo tratto. Peccato poi l’incontro, sul rientro, con tre cagnacci che ci hanno fatto temere il peggio.
Parlasco, pur essendo un bel paesino, con i suoi affreschi, può essere evitato. In questo modo si dovrebbero avere meno problemi per rintracciare il sentiero per la Porta di Parlasco o Cavèè, l’indicazione da seguire. Se si decide di non scendere a Parlasco si deve prendere la strada tagliafuoco che s’incrocia poco prima che porta in Località Miniere, non ci sono cartelli segnavia, ma c’è il bollo Cai. Qui parte il sentiero per Cavèe (2 ore). Da Parlasco invece, prendere, nei pressi di un cartello marrone con indicazione Cavèè, una traccia nei prati che passa nei pressi di due case, una ora ancora in costruzione, passa sotto un roccolo fisso di caccia (indicazione su un albero) e raggiunge la strada tagliafuoco nei pressi del cartello Cai.
La salita non dà tregua, da fare sempre con molta attenzione poiché il sentiero è molto stretto, con lunghi traversi esposti e ripide salite in un ambiente molto affascinante e selvaggio, in fondo siamo sul lato oscuro della Grigna! La speranza di prendere meno freddo è quasi vana, sentiamo caldo perché tira ma essendo all’ombra ogni minimo refolo d’aria fa rabbrividire.
Giunti al colletto il panorama si allarga, molto bello! Pensando e sperando che la rampa fosse finita ci crogioliamo un poco al sole, sole che scalda pochino però.
Niente Poge divagazioni e proseguiamo quindi per il P.so d’Agueglio. Saliamo ancora ripidi fino a raggiungere la cresta. Ambiente e panorami sempre migliori. Fortunatamente il sentiero rimane quasi sempre sul versante al sole. Al termine della cresta troviamo un bivio, sulla carta non c’è, che torna con sentiero EEA a Parlasco. Noi proseguiamo per il P.so d’Agueglio. Non rilassatevi, perché la discesa non è all’acqua di rose. In questo periodo poi, le foglie secche fanno la loro bella parte!
Un traverso attrezzato e cavi all’inizio della ripida discesa aiutano a superare dei tratti particolarmente esposti. Poi la discesa si addolcisce e raggiungiamo la cappelletta al P.so dove facciamo sosta pranzo.
Prendiamo ora il sentiero che scende direttamente a Bellano (2,30 h). Poco dopo l’inizio del sentiero c’è un bivio che permette, andando a dx, di tornare direttamente a Parlasco mentre a sx, una comoda mulattiera scende alla strada per Parlasco dove riprendiamo il percorso dell’andata!
Bel giro, soprattutto la parte alta. A mio avviso, meglio lasciar perdere la partenza da Bellano se non per questioni di dislivello, all’escursione non toglie e non aggiunge nulla e volendo, come abbiamo visto, l’anello si fa lo stesso!
Sia il sentiero che sale a Cavèe, sia la cresta come la discesa al P.so d’Agueglio vanno percorsi con molta attenzione. Meglio in questo senso. L’esposizione, in alcuni punti, potrebbe dare problemi!
E’ il classico giro in cui si dovrebbe leggere: “richiesta assenza di vertigini e passo sicuro!”
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