Pizzi di Parlasco
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Erano anni che avevo in mente di percorrere questa cresta, ora mi sono finalmente deciso.
Treno alle 6,20, oltre mezz'ora di attesa per l'autobus, e sono ad Esino.
In questo periodo non sono molto allenato, ed in particolare oggi non mi sento molto in forma; mi incammino con calma, ho 8 ore di tempo prima dell'autobus per il ritorno.
Al Passo di Agueglio cerco le indicazioni per i Pizzi di Parlasco, senza trovarne; oltre la strada asfaltata si intravvede una traccia nell'erba alta, la seguo e dopo un po' vedo i primi bolli di vernice.
Il sentiero sale alternando tratti più o meno ripidi, stretto, con due tratti attrezzati, ma facile almeno oggi che il terreno è asciutto; con il fango non deve essere molto agevole.
Raggiungo la cresta fino a giungere a quello che sembra il cocuzzolo più alto, dovrebbe essere la Cima di Daas, ma non c'è alcun cartello che indichi dove ci si trovi. Fino a qui 2 ore.
Dalla cima una catena scende in un ripido caminetto di cui non si vedono bene le difficoltà; oggi non me la sento molto di attaccarmi ad una catena, per cui torno indietro fino a riprendere il sentiero che aggira la cima.
Poco oltre una breve deviazione per salire un cocuzzolo con una croce, poi proseguo fino alla Porta di Parlasco.
Anche qui niente cartelli o indicazioni, vado ad intuito. Sosta per il pranzo.
Cerco il proseguimento per il Cainallo, ma vedo solo una traccia senza indicazioni; la fiacchezza del mattino non mi ha ancora abbandonato, ed allora prendo la sterrata che scende verso Esino, ritrovandomi sulla stradina presa in salita al mattino.
Il giro è durato meno del previsto, circa 4 ore, e mancano 3 ore all'autobus.
Decido di scendere a piedi a Varenna; lo avevo fatto in passato passando dall'Ortanella, però mi sembra troppo lungo.
Le carte indicano un sentiero più diretto che si collega al Sentiero del Viandante sopra a Vezio; chiedo informazioni per trovarlo, me le danno, ma non mi dicono quali sono le condizioni del sentiero.
Seguo un'indicazione per l'Ortanella, prendendo poi a destra al primo bivio; oltre il torrente una sterrata poco curata scende gradualmente diventando un sentiero invaso dalla vegetazione.
Comincio a preoccuparmi, non vorrei dover risalire ad Esino, però dei rami spezzati indicano che qualcuno è passato recentemente; il sentiero risale leggermente raggiungendo una cappella con portico, facendomi sperare che oltre il sentiero migliori, invece peggiora e sembra di muoversi nella giungla; altra preoccupazione la possibile presenza di zecche.
Ora mi sento pieno di energie, nonostante il caldo soffocante, sarà l'adrenalina ...
Finalmente raggiungo il Sentiero del Viandante e mi affaccio sul lago.
Il caldo afoso è sostituito da un caldo torrido, non so cosa sia meglio ...
Una veloce discesa e sono alla stazione dove prendo il treno un'ora prima del previsto.
Per la discesa da Esino ho impiegato 2 ore e 15 minuti.
Oggi ho visto un nuovo pezzo di mondo, ma ci tornerò, facendo il giro dal Cainallo per completarlo.
Alla prossima
Ciao
Stefano
Treno alle 6,20, oltre mezz'ora di attesa per l'autobus, e sono ad Esino.
In questo periodo non sono molto allenato, ed in particolare oggi non mi sento molto in forma; mi incammino con calma, ho 8 ore di tempo prima dell'autobus per il ritorno.
Al Passo di Agueglio cerco le indicazioni per i Pizzi di Parlasco, senza trovarne; oltre la strada asfaltata si intravvede una traccia nell'erba alta, la seguo e dopo un po' vedo i primi bolli di vernice.
Il sentiero sale alternando tratti più o meno ripidi, stretto, con due tratti attrezzati, ma facile almeno oggi che il terreno è asciutto; con il fango non deve essere molto agevole.
Raggiungo la cresta fino a giungere a quello che sembra il cocuzzolo più alto, dovrebbe essere la Cima di Daas, ma non c'è alcun cartello che indichi dove ci si trovi. Fino a qui 2 ore.
Dalla cima una catena scende in un ripido caminetto di cui non si vedono bene le difficoltà; oggi non me la sento molto di attaccarmi ad una catena, per cui torno indietro fino a riprendere il sentiero che aggira la cima.
Poco oltre una breve deviazione per salire un cocuzzolo con una croce, poi proseguo fino alla Porta di Parlasco.
Anche qui niente cartelli o indicazioni, vado ad intuito. Sosta per il pranzo.
Cerco il proseguimento per il Cainallo, ma vedo solo una traccia senza indicazioni; la fiacchezza del mattino non mi ha ancora abbandonato, ed allora prendo la sterrata che scende verso Esino, ritrovandomi sulla stradina presa in salita al mattino.
Il giro è durato meno del previsto, circa 4 ore, e mancano 3 ore all'autobus.
Decido di scendere a piedi a Varenna; lo avevo fatto in passato passando dall'Ortanella, però mi sembra troppo lungo.
Le carte indicano un sentiero più diretto che si collega al Sentiero del Viandante sopra a Vezio; chiedo informazioni per trovarlo, me le danno, ma non mi dicono quali sono le condizioni del sentiero.
Seguo un'indicazione per l'Ortanella, prendendo poi a destra al primo bivio; oltre il torrente una sterrata poco curata scende gradualmente diventando un sentiero invaso dalla vegetazione.
Comincio a preoccuparmi, non vorrei dover risalire ad Esino, però dei rami spezzati indicano che qualcuno è passato recentemente; il sentiero risale leggermente raggiungendo una cappella con portico, facendomi sperare che oltre il sentiero migliori, invece peggiora e sembra di muoversi nella giungla; altra preoccupazione la possibile presenza di zecche.
Ora mi sento pieno di energie, nonostante il caldo soffocante, sarà l'adrenalina ...
Finalmente raggiungo il Sentiero del Viandante e mi affaccio sul lago.
Il caldo afoso è sostituito da un caldo torrido, non so cosa sia meglio ...
Una veloce discesa e sono alla stazione dove prendo il treno un'ora prima del previsto.
Per la discesa da Esino ho impiegato 2 ore e 15 minuti.
Oggi ho visto un nuovo pezzo di mondo, ma ci tornerò, facendo il giro dal Cainallo per completarlo.
Alla prossima
Ciao
Stefano
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stefano58

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