Cima di Medeglia e cimette satelliti da Bironico
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Andarsene in montagna all’indomani di un attacco di mal di schiena dovrebbe essere la cosa meno ragionevole da farsi; però la cocciutaggine e la voglia di una giornata all’aria aperta (e che aria!) prevalgono e così, zaino in spalla e denti stretti, parto da Bironico, paesino mai visto finora ma comodo da raggiungere, per salire la Cima di Medeglia, nuova per me. Una giornata splendida in virtù di un vento teso da NW che per buona parte della salita fa sentire solo deboli avvisaglie poiché io provengo da SE. Anzi maledicevo la decisione di coprirmi così tanto e dopo poco tempo riponevo alcuni indumenti nello zaino. Il sentiero sale con decisione ma non ne ho la percezione perché è ottimamente realizzato, tenuto e ancora meglio segnalato, proprio quello che desidero trovare dopo i tanti “ravani” nei quali facilmente mi getto. I colori del bosco autunnale fanno sì che spesso mi fermi per scattare foto che metto lì…poi si vedrà. Non vedo né sento animali ma d’altra parte il rumore continuo di sottofondo che sale dal fondovalle percorso dalla A2 che di lì a poco si infila sotto il Monte Ceneri ha costretto gli uccellini al silenzio o almeno io, infastidito, penso così. Quando arrivo alla frazione di Troggiano che dà il nome alla valle omonima scavata da un torrente che concorre a formare il Leguana e poi il Vedeggio esco dal folto del bosco ed incrocio una mulattiera dal fondo a tratti asfaltato che oltre a permettere ai residenti di raggiungere coi mezzi queste casette è anche parte della ciclovia Isone-Medeglia-Rivera che penso di percorrere un giorno. Ora la visuale si apre su prati che risalgono verso la Cima di Medeglia ed il sentiero porta in visita ai Forti che come il nome dice rientravano in un programma di opere militari costruite tra il 1913 ed il 1939. Sopra Troggiano si osserva una bella parete di roccia piuttosto sorprendente vista la dolce tipologia del luogo. Le segnalazioni si fanno, più che rade, meno visibili nell’erba alta e secca ma non c’è pericolo di perdersi: si procede a vista in campo molto aperto. La croce di vetta che appare sopra un panettone non lascia dubbi ma io adocchio un’altra cimetta di q.1248m che per essere rocciosa mi attrae; nulla di difficile, è solo un divertimento ma antepongo la sua salita a quella della vetta maggiore. E qui faccio conoscenza con un panorama spettacolare a dispetto di un’altitudine modesta in confronto alle vette osservabili lungo tutto l’orizzonte. Scatto foto a più non posso ma affacciandomi a NW vengo investito da un vento forte, a tratti a raffiche e piuttosto freddo, che mi spinge a ridurre la sosta all’essenziale e ad estrarre in fretta dal fondo del sacco gli indumenti che prima erano inutili. Il mio programma continua con un percorso che fa il periplo della zona ove sorge la Cima di Medeglia camminando proprio sulla ciclovia suddetta che permette a chi lo desideri di deviare poi per il Matro, i Monti del Tiglio, il Cucchetto ed il Pizzo di Corgella e, volendo, arrivare al Camoghè costeggiando a Nord la Piazza d’Armi di Isone. Io mi limito ad aggiungere alla collezione odierna il modesto Motto Rotondo (1203m) dove trovo altre fortificazioni e chiuso l’anello, salutato da un simpatico e timido gregge di caprette nere, torno a Bironico per la via di salita.
Pillole di giornata:
Lunghezza 8,5 km
Dislivello 888 m
Tempo 4h47’

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