Cima di Medeglia (1260 m)
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Un panoramico balcone tra Sopra e Sottoceneri. Non mi aspettavo che ci fossero ancora luoghi tra le mie montagne di casa che potessero sorprendermi.
La Cima di Medeglia offre un primo piano su due giganti delle Prealpi Luganesi: Tamaro e Camoghè. Ma non solo: dalla Cima di Medeglia si ha una bella vista sul Piano di Magadino, sul gruppo della Cima dell'Uomo e su quello del Poncione Piancascia (da Cimetta all'Orgnana), sul Monte Bar, sul Corgella e sulla città di Bellinzona.
Per un abitante della regione che non è mai stato, come me, è una cima che, pur rimanendo nella fascia collinare, dà una certa soddisfazione.
Il Camoghè, imponente, visto dalle pendici meridionali della Cima di Medeglia

Breve descrizione dell'escursione
La partenza è da Bironico. La quota è bassa e l'esposizione meridionale, pertanto gennaio è un mese ideale per questo tipo di itinerario. In estate sarebbe impossibile. Con me ci sono mia figlia Sarah e mia moglie Deborah. Ci precede Daniele con moglie e figlio. Li raggiungeremo più tardi.
Ci incamminiamo alle 11.00 con il sole già alto. Prendiamo il sentiero in cima al paese, attraversiamo un ponticello e ci inoltriamo nel bosco.
A 600 metri, in zona Cassona, seguiamo il cartello che indica a sinistra. Il sentiero ora è più foglioso e ripido. Si tiene a sinistra del fiume. Alla nostra destra vediamo la costa che scende dal Motto Rotondo.
Intorno ai 900 m deviamo a sinistra e risaliamo il ripido bosco, ora più rado ma con a tratti paglioni, fino a raggiungere la bucolica località di Troggiano.
Troggiano

Dopo una piccola pausa riprendiamo il cammino. Mancano 200 metri. Andiamo verso il Motto Rotondo (a destra) ma ci accorgiamo che preferiamo salire da sinistra per scendere da destra. Invertiamo la rotta ma ci ritroviamo presso alcune cascine senza più disporre della traccia. In realtà l'abbiamo completamente ignorata alla nostra destra presso Troggiano. Per riprenderla eseguiamo un breve taglio su pendio e ritroviamo il nostro bel sentiero. Con esso sbuchiamo su terreno aperto a sud della cima. Passiamo vicino alle trincee della prima guerra mondiale. Quindi risaliamo ulteriormente l'ampio pendio meridionale fino alla croce panoramica di vetta.
Tira una leggera aria molto fredda. D'altronde è gennaio e non possiamo lamentarci. Ci imbacucchiamo e, prese le foto di rito, scendiamo.
Disegniamo un piccolo anello passando vicino al Motto Rotondo e scendendo a Canaa.
Qui ci aspettano Nadia e Daniele con il piccolo Josia e i cani. È più riparato e quindi è ideale per fermarsi.
Ci prendiamo quasi un'oretta di gradita pausa. Questa è inclusa nelle cinque ore indicate per questo giro.
Da qui poi scendiamo a Troggiano e riprendiamo la traccia del mattino percorrendola a ritroso fino a Bironico. Mi vengono affidati i cani i quali mi trascineranno con forza impedendomi di pascolare.
Nei pressi della cima

La Cima di Medeglia offre un primo piano su due giganti delle Prealpi Luganesi: Tamaro e Camoghè. Ma non solo: dalla Cima di Medeglia si ha una bella vista sul Piano di Magadino, sul gruppo della Cima dell'Uomo e su quello del Poncione Piancascia (da Cimetta all'Orgnana), sul Monte Bar, sul Corgella e sulla città di Bellinzona.
Per un abitante della regione che non è mai stato, come me, è una cima che, pur rimanendo nella fascia collinare, dà una certa soddisfazione.
Il Camoghè, imponente, visto dalle pendici meridionali della Cima di Medeglia

Breve descrizione dell'escursione
La partenza è da Bironico. La quota è bassa e l'esposizione meridionale, pertanto gennaio è un mese ideale per questo tipo di itinerario. In estate sarebbe impossibile. Con me ci sono mia figlia Sarah e mia moglie Deborah. Ci precede Daniele con moglie e figlio. Li raggiungeremo più tardi.
Ci incamminiamo alle 11.00 con il sole già alto. Prendiamo il sentiero in cima al paese, attraversiamo un ponticello e ci inoltriamo nel bosco.
A 600 metri, in zona Cassona, seguiamo il cartello che indica a sinistra. Il sentiero ora è più foglioso e ripido. Si tiene a sinistra del fiume. Alla nostra destra vediamo la costa che scende dal Motto Rotondo.
Intorno ai 900 m deviamo a sinistra e risaliamo il ripido bosco, ora più rado ma con a tratti paglioni, fino a raggiungere la bucolica località di Troggiano.
Troggiano

Dopo una piccola pausa riprendiamo il cammino. Mancano 200 metri. Andiamo verso il Motto Rotondo (a destra) ma ci accorgiamo che preferiamo salire da sinistra per scendere da destra. Invertiamo la rotta ma ci ritroviamo presso alcune cascine senza più disporre della traccia. In realtà l'abbiamo completamente ignorata alla nostra destra presso Troggiano. Per riprenderla eseguiamo un breve taglio su pendio e ritroviamo il nostro bel sentiero. Con esso sbuchiamo su terreno aperto a sud della cima. Passiamo vicino alle trincee della prima guerra mondiale. Quindi risaliamo ulteriormente l'ampio pendio meridionale fino alla croce panoramica di vetta.
Tira una leggera aria molto fredda. D'altronde è gennaio e non possiamo lamentarci. Ci imbacucchiamo e, prese le foto di rito, scendiamo.
Disegniamo un piccolo anello passando vicino al Motto Rotondo e scendendo a Canaa.
Qui ci aspettano Nadia e Daniele con il piccolo Josia e i cani. È più riparato e quindi è ideale per fermarsi.
Ci prendiamo quasi un'oretta di gradita pausa. Questa è inclusa nelle cinque ore indicate per questo giro.
Da qui poi scendiamo a Troggiano e riprendiamo la traccia del mattino percorrendola a ritroso fino a Bironico. Mi vengono affidati i cani i quali mi trascineranno con forza impedendomi di pascolare.
Nei pressi della cima

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