Aescher, Ebenalp, Schäfler


Publiziert von paoloski , 2. November 2015 um 14:48.

Region: Welt » Schweiz » Appenzell
Tour Datum: 1 November 2015
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: Alpstein   CH-AI 
Zeitbedarf: 7:00
Aufstieg: 1150 m
Abstieg: 1150 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A13, tunnel del San Bernardino, Chur, seguire le indicazioni per Sankt Gallen, uscita numero 5: Oberriet, poi seguire le indicazioni per Appenzell passando per Eichenwis, Eichberg, Eggerstanden, Steinegg, Schwende. Si trovano anche le indicazioni turistiche (cartelli marroni) per Wasserrauen e la funivia dell'Ebenalp. Il parcheggio di Wasserrauen è normalmente già al completo la mattina presto per cui conviene usare quello di Schwende. Che ha anche il vantaggio di essere gratuito.
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Gita andata - ritorno con variante finale.
Unterkunftmöglichkeiten:Alberghi a Wasserrauen, Schwende, Steinegg e Appenzell. Berggasthaus Aescher, Ebenalp e Schäfler. Consultare il sito www.appenzell.info dove si trova tutto quello che potrebbe venirvi in mente di chiedere sulla regione (anche in inglese e francese).
Kartennummer:Hallwag Wanderkarte 3 Appenzell 1:50000

Anni fa ero stato in Appenzell in ottobre e da allora mi rimase la voglia di tornarci poichè il ricordo era quello di un luogo dalla bellezza incredibile,certo la distanza per fare una gita in giornata è notevole però, tutto sommato non è peggio che andare in Val d'Aosta o in Valtellina, è praticamente tutta autostrada, in tre ore ci si arriva...A farmi decidere alla fine è la copertina di una recente pubblicazione del National Geographic con l'incredibile Gasthaus Aescher in copertina! Controllo su internet: il primo novembre è l'ultimo giorno di apertura prima della chiusura invernale, si prevede un tempo splendido...Andiamo!
Ci troviamo alle 6,15 a Gaggiolo, facciamo una sosta poco prima di San Bernardino ed alle 9,30 eccoci arrivati. Dall'uscita di Oberriet a Wasserauen ci sono una ventina di chilometri di stradine che attraversano un paesaggio meraviglioso. Arrivati a Schwende proseguiamo fino a Wasserauen ma qui i parcheggi sono già strapieni, torno indietro di un paio di chilometri e trovo un bel parcheggio, fra l'altro gratuito, all'uscita di Schwende. Da qui seguiamo un percorso pedonale che ci porta nei pressi della cappelletta di Wasserauen, poco dopo incrociamo il sentiero che sale dapprima alla Forschstein, un enorme monolite staccatosi dalla parete verticale, e prosegue poi largo ma con dei gradini a volte un po' troppo alti, in un magnifico bosco di faggi. Il panorama che si intravede dai rami si fa sempre più interessante.
Finalmente usciamo dal limite del bosco, siamo nei pressi dell'Alp Bommen, vediamo già la parete verticale dell'Ebenalp sotto cui sono incastonate la Gasthaus Aescher e, poco sopra, la torre campanaria della Wildkirchli.
All'Alp Bommen c'è un pubblico numeroso intento ad ascoltare un duo fisarmonica - basso tuba che suona pezzi appenzellesi. La loro musica ci accompagnerà per un buon tratto della salita ma è decisamente una compagnia piacevole. Tralasciamo la larga pista che conduce direttamente all'Ebenalp e svoltiamo a sinistra per un sentiero che attraversa il Gartenwald alla base di un impressionante parete verticale. Passiamo al di sotto della funivia Wasserauen - Ebenalp e, finalmente, eccoci alla Gasthaus Aescher.
Il luogo in cui è costruita è decisamente unico: su un ridottissimo spiazzo a ridosso di una parete strapiombante si trova questo alberghetto a due piani in legno chiaro, con una terrazza che offre una vista spettacolare. La folla è notevole visto che, usufruendo della funivia la si può raggiungere in una ventina di minuti, ma nonostante la presenza di tante persone, dai bebè agli ultraottantenni, accompagnati anche da decine di cani, non vi è il caos ed il rumore che uno si aspetterebbe: ognuno sembra godere della giornata in silenzio o conversando a voce bassa. Una breve sosta e poi imbocchiamo la passerella che conduce alla grotta che ospita la Wildkirchli, una cappella con un bell'altare settecentesco preceduta da una minuscola torre campanaria dipinta in rosso pompeiano affiancata da un crocefisso ligneo. Accanto vi è una costruzione a Blockbau che ospita una piccola esposizione illustrante il sito.
Per salire all'Ebenalp si deve passare attraverso una grotta di dimensioni considerevoli, fiocamente illuminata e attrezzata con delle scale dotate di corrimano. Qui nell'800 sono stati ritrovati degli attrezzi litici dell'età della pietra e, soprattutto, le ossa di almeno 600 orsi delle caverne. Vi sono diversi pannelli luminosi che spiegano il tutto anche se la comprensione, visto che sono in appenzellese, è riservata agli indigeni.
Dall'uscita superiore della grotta saliamo in breve alla stazione di monte della funivia Wasserauen - Ebenalp, il panorama intorno è grandioso: sotto di noi si stende il cantone di Appenzell con i suoi pascoli verdeggianti punteggiati da fattorie sparse e dai nuclei dei piccoli villaggi. I boschi hanno magnifiche tonalità autunnali, in cielo non vi è una nuvola, solo in lontananza le nebbie indugiano ancora sul Lago di Costanza.
Saliamo alla cima dell'Ebenalp, poco sopra, dove si trova un'enorme ed affollata Gasthaus.
Mentre indugiamo nell'osservazione del panorama arriva un elicottero della REGA che ci sorvola per poi scendere sul versante a meridione, con una manovra veramente da manuale si abbassa fin quasi a toccare la parete rocciosa e gli alberi, quindi cala un soccorritore, per poi risalire e posarsi in attesa poco distante, qualche minuto e riprende il volo per recuperare il soccorritore ed un'infortunata. Vediamo il duo che viene fatto risalire al di sotto del velivolo, gli elicotteri svizzeri usano solo il baricentrico, e poi viene posato sul prato, a questo punto l'elicottero si posa e carica soccorritore ed escursionista a bordo, da quel che appare la signora ha una caviglia o una gamba compromessa: tutto sommato, visto la ripidità del pendio in cui è successo l'incidente, poteva andare molto peggio.
Anna decide di fermarsi qui, io e Monica invece proseguiamo verso lo Schäfler già visibile. I cartelli indicano un'ora, in realtà pur senza correre, in un'ora e mezza andiamo e torniamo. Anche poco sotto la cima di questa montagna si trova una Gasthaus, la cima è poco sopra e se fin qui i sentieri sono stati più che tranquilli, da qui parte il percorso verso la visibile cima del Säntis che, pur non essendo segnalato come alpinistico, richiede, come d'altronde un cartello avverte, esperienza, assenza di vertigini e calzature adeguate.
Qualche foto e ritorniamo verso l'Ebenalp dove a questo punto facciamo la nostra sosta pranzo, sono le 14,30 ormai, sulla terrazza della stazione della funivia. Le cabine arrivano ogni quarto d'ora e riversano ogni volta una ventina di persone di ogni età. È incredibile come molte siano "vestite da  città": cappottini, mantelle, camicette ma tutte abbiano degli scarponi ai piedi. "Paese che vai usanza che trovi" verrebbe da dire.
Ridiscendiamo alla Aescher e da qui all'Alp Bommen dove, per evitare di rifare in discesa il sentiero fatto in salita con i suoi gradini micidiali, prendiamo una larga pista che scende direttamente a Schwende attraversando dei pascoli idilliaci che la luce radente del tramonto ed i colori autunnali rendono veramente spettacolari.
In breve siamo alla nostra auto, una ventina di chilometri di strada e imbocchiamo l'autostrada a Oberriet, una sosta a Thusis, purtroppo non alla pasticceria Gyger che è in ristrutturazione, ed alle 20,15 siamo a Gaggiolo.

Magnifica escursione in uno dei luoghi più belli della Svizzera, a giudizio di National Geographic anche del mondo.
La gita non presenta nessuna difficoltà: i sentieri sono alla portata di tutti anche se le montagne di questa zona sono veramente verticali. La funivia permette ad una gran massa di persone di salire senza sforzo ma, come detto, l'educazione e la discrezione dei locali è tale che non si avverte il fastidio che si prova normalmente in luoghi tanto frequentati.
Il panorama è di una bellezza senza pari, l'autunno poi gli dona delle sfumature di colore assolutamente peculiari che rendono il ricordo indelebile.

Tourengänger: paoloski, annna
Communities: Hikr in italiano


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