Oglie' Val Bavona

Mater, Foioi, Larechia, Paraula, Chient, Ogliè, sono alcune delle famose "vie dell'alpe" che salgono sul versante orografico sin della Val Bavona. Alcune difficili, alcune molto difficili, sono un'emozione e una gioia in ogni stagione. La completa assenza di segnalazioni (tranne il sentiero per Larechia che prosegue verso il Rifugio Fiorasca) le rendono un viaggio ed un avventura a sè.
Una descrizione efficente e sufficente la si potrà trovare nel libro Ticino e Mesolcina, guida escursionistica di Chiara Brenna. Si volesse di più, e vale la pena credetemi, i due libri di Giuseppe Brenna, La valle di Foioi e Alpi di Val Bavona, sono la summa di queste zone e l'esempio del meglio che si possa fare come divulgazione.
Molto belle e utili sono le descrizioni di queste zone fatte da Seeger (una autorità assoluta riguardo le montagne del Ticino) e da gmonty.
Non descriverò pertanto il percorso (peraltro presente, fino a Corte di Mezzo, sulla CNS) ma commenterò alcuni passaggi integrandoli con fotografie.
Paradossalmente le maggiori difficoltà si trovano all'inizio, a Rosèd, a trovare la traccia nell'intrico del bosco. Aiutati da due gentili persone abbiamo trovato una traccia (vedi foto) che poi abbiamo perso portandoci troppo verso il fiume. Scendendo abbiamo trovato, dalla scaletta in giù, un buon sentiero che poi si perde e sbocca nel piccolo nucleo 100m a nord di Rosèd. Gli abitanti di Corte di Mezzo ci hanno raccontato che gran parte delle rinunce sono dovute alla difficoltà di reperimento dell'inizio del sentiero. Sia che sia, necessario salire a naso, tenendo il bordo dell'alveo del fiume una ventina di metri a dx, fino a trovare il masso con la scaletta.
Qui si porra la scelta, a seconda dell'agilità dei partecipanti, tra la scaletta e l'originale via delle tacche a dx, facilitata da cordino metallico in buono stato.
Si segue in piano la piodata, e si dovrebbe trovare, in fondo a sin, l'imbocco della via. Il sentiero è sempre chiaro, in alcuni momenti addirittura ottimo. Forse in estate, con le felci, o in autunno, con tante foglie di faggio, si possono avere maggiori problemi.
Si sale con la vista della cascata di Foroglio, si supera un facile passaggio con tacche e cordino metallico, e si arriva all'imbocco della cengia che permette di portarsi al pendio superiore. Inizia stretta con tacche, poi si allarga, in piano e poi in salita,  non dando mai particolare sensazione di esposizione.
Molto belle la cascina di Tecc, molti risvolti nella faggeta, una scala erta a spirale (ma come facevano a salirci le mucche???), una cengetta con cavo e infine il ponticello.
La foto di Seeger, fatta durante una salita a Corte di Fondo un mese fa, mostrava il ponticello trafitto da un albero. Questa immagine ha turbato il sonno della notte precedente e tolto la tranquillità ad uno dei miei due soci.
Arrivando in loco (vedi foto) in effetti l'albero c'è e non è rimuovibile senza attrezzi, il ponte è molto più robusto strutturalmente di quello che pare in foto (due travi in acciaio in senso longitudinale, ringhiere, scalini rinforzati) e l'esposizione non è delle peggiori.
Proseguendo si arriva a Corte di Fondo e, dietro la cascina, si vede la scala in pietra che prosegue.
Un grosso larice caduto sopra obbliga solamente ad una manovra di passaggio.
A Corte di Mezzo abbiamo trovato, che riaprivano la loro cascina, una simpatica coppia, sorridente e ospitale, Rossella e Silvano di Maggia. Hanno gentilmente preso in custodia Adriano e questo ha permesso a me e Paolo di proseguire.
Da Corte di Mezzo a Corte di Cima esistono due percorsi, noi ci siamo fatti indicare quello in migliori condizioni (foto), molto chiaro e pulito, e siamo saliti in 40min al mezzo cascinino che caratterizza quest'alpe. Neve portante solo negli ultimi 5min.
A Corte di Cima abbiamo trovato Teo, guardiacaccia della Val Maggia, che era salito prima di noi.
Corte di Cima è un posto splendido, vista fantastica sulla Bavona e belvedere privilegiato sulla seconda parte della via di Zan Zanini a Foioi. Le foto mostreranno la sua famosa cascina di Corte di Fondo e la parete da attraversare per arrivarci (T6!!! ma lui ci andava con le "bestie bovine"....)
Scesi a Corte di Mezzo abbiamo scambiato Prosecco con caffè e grappa, abbiamo recuperato Adriano, nel frattempo rinfrancato, e siamo scesi a Foroglio per tradizionale birretta.
Consigliabilissima e, a patto di avere piede fermo, neppure complicata....
Grazie a Paolo e bravo Adriano ad essersi fidato e saluti a Rossella e Silvano, e a Teo il guardiacaccia.