Capanna Bardughè .... anche per me
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“Panino alla Capanna Bardughè – ma il posto è una meraviglia da scoprire”
E’ da quando avevo visto l’ escursione invernale della Compagnia dell’ Anello, la famosa “Linguine al rifugio Alpe Bardughè”, le belle foto e l’ambientazione mi hanno intrigato molto, e abbiamo deciso di andare a constatare di persona, scegliendo la stessa ambientazione invernale, dalle immagini l’atmosfera innevata mi sembrava la più bella, tale da giustificare il migliaio di metri di dislivello.
Dovevamo essere in sei, forse anche in otto, alla fine tra defezioni, rinunce e malattie ci troviamo solo in tre ….
Partiamo da Costapiana, nucleo di baite sopra Vogorno, con la traccia di Francesco caricata nel tablet.
Qualche nota prima di iniziare, raggiungere Costapiana non è stato semplice causa mancanza di indicazioni. Consiglio di arrivare a Vogorno, prendere la prima salita a destra (salendo), continuare fino ad un primo bivio vicino alla chiesa, la scelta è tra deviare a sinistra oppure proseguire diritto, unica indicazione è che è una strada a fondo cieco, ma è la via giusta.
La strada si arrampica piuttosto stretta e con molti tornanti, qualche centimetro di neve a terra. Si raggiunge la fine della strada a Costapiana 665mt, abbiamo anche l’insperato piacere di vedere tre caprioli sulla strada proprio nei pressi delle baite. Parcheggiamo alle prime baite di Costapiana, vicino alle altre auto, posti piuttosto limitati.
Alle 08:30 iniziamo a camminare, tornando verso il centro, dove troviamo i cartelli gialli dei sentieri, la Bardughè è segnalata a 2h40m.
Il primo tratto tra le baite è “bello in piedi”, e con la neve e ghiaccio a terra va fatto con attenzione, poco sopra Costapiana si entra nel bosco, ed inizia un percorso tutto tra le piante con lunghi traversi e moltissimi tornanti.
I boschi sono meravigliosi, inizialmente castagno, poi faggio, quindi larice, la foglie a terra e la neve, rendono magica l’ atmosfera.
A Q1050 troviamo un bivio, siamo sotto Corte Nuovo, su un sasso un’indicazione in rosso verso destra (tornante), il sentiero prinicipale sempra proseguire in piano, le indicazioni sono spesso mancanti, e la presenza di baite isolate nei boschi creano a volte confusione sul percorso giusto da seguire (cancelletti, muretti a secco). Bolli di vernice pochi a dire il vero.
A quel bivio tiriamo diritto, confrontando la traccia di Francesco, hanno fatto la stessa strada, proseguiamo tranquilli.
Arriviamo ad un cancelletto di legno e proseguiamo, il sentiero scende ed è poco visibile, controlliamo per capire che stiamo sbagliano (porta a Cortoi), torniamo fino al cancelletto e un po’ a naso ed un po’ con la traccia iniziamo a salire abbastanza diretti, a fianco della staccionata che parte dal cancelletto.
In alto, una cinquantina di metri sopra, c’e’ un sentiero ben visibile e girando verso destra arriviamo rapidamente a Corte Nuovo Q1148.
Scopriamo che dal lato opposto da cui siamo arrivati sale il sentiero che al bivio a Q1050 andava a destra, ed è la prosecuzione normale del sentiero per la Bardughè, lo faremo al ritorno.
Nessun problema, in effetti c’e’ una rete di sentieri sulla swissmap soprattutto in quella zona, ma la salita mi ha tolto fiato.
Proseguendo ancora il paesaggio si apre, sempre con lunghi zig-zag si sale a Corte Nuovo alto, e la vista verso il Pizzo di Vogorno, e verso il basso il lago di Vogorno ed il Maggiore, uno spettacolo !
Avvistiamo un camoscio che scappa da tre escursionisti che vediamo in alto, scendendo scopre di essere nel mezzo, e taglia molto rapidamente di lato, non riesco a fotografarlo, ma siamo veramente contenti dei tanti avvistamenti oggi.
Arriviamo alle baite di Corte Nuovo alto, bellissimo posto.
Proseguiamo sempre con i soliti lunghi traversi e tornanti, la neve sempre presente sul sentiero si fa più consistente, dai pochi centimetri ai 5-10cm.
All 11:15 attraversiamo l’ultimo cancelletto, quasi delle porte in legno, siamo a Q1570, si esce dal bosco.
Inizia l’ ultimo tiro di salita, per me il più dispendioso di fiato, la neve che sale ai 30-40cm, ma ci sono le impronte degli escursionisti davanti a noi, quindi lasciamo le ciaspole appese allo zaino, e resteranno nello zaino.
Il vento all’ aperto si fa sentire, c’e’ quasi una bufera all’ Alpe Bardughè.
Paolo e Roberto sono molto avanti, una decina di minuti, e seguendo le tracce dei tre escursionisti si stanno “infilando” nella baita di questi e non al rifugio.
Capito l’equivoco cercano la “casetta giusta”, io (ricordando le foto) punto dritto alle baite più a sinistra, passando davanti alla cappelletta di S.Anna ed alla grande fontana dove ancora scorre l’ acqua ed il ghiaccio.
Ricordo bene la foto della fontana ghiacciata, con Paolo che andava a prendere l’ acqua, e poi Francesco con lo straccio dei pavimenti.
Alle 11:40 siamo tutti e tre in capanna, Capanna Bardughè 1638mt, dentro temperatura polare, il vento ha portato un leggero strato di nevischio all’interno e a terra si pattina … a dire il vero i serramente “spifferano un po’”.
Un topolino ghiacciato all’interno vicino alla porta, probabile vittima del gelo.
Accendiamo la stufa ed aspettiamo che il locale si scaldi, fuori turbini di vento creano vortici di neve, comunque si sta bene dentro.
Pian piano la temperatura diventa gradevole, scaldiamo i panini sulla stufa (qualcuno lo brucia proprio …), passiamo più di un’ora e mezza in piacevole relax e compagnia.
Certo non c’è il “casino” di quando siamo in tanti ma è tutto bello.
Alle 13:20 firmiamo ed iniziamo le pulizie, lasciamo la capanna alle 13:30, ma il vento offre una tregua ed abbiamo il tempo di goderci in pieno sole la vista che questo stupendo balcone ti offre.
La vista è davvero grandiosa, certo il Vogorno sopra le nostre teste attira come una calamita, ma anche il lago Maggiore e le vette circostanti sono uno spettacolo.
La neve che ricopre quasi tutto ed i ciuffi bianchi del vento in cresta rendono tutto magico per davvero.
Tiriamo fino alle 13:40 per decidere di scendere, ed anche scendendo qualche sosta è doverosa per riempire occhi e cuore di tanta bella natura.
Discesa per la stessa via, nonostante le temperature rigide, l’ esposizione al sole ha sciolto molta neve. A Corte Nuovo basso Q1148, non commettiamo lo stesso errore e scendiamo per il sentiero ufficiale, sempre con zig-zag.
Nel bosco altro avvistamento di camoscio, se ne sta appoggiato ad una pietra cercando di capire dove siamo, ma le frasche ci nascondono, così lo possiamo vedere bene prima che fugga.
Alle 15:30 siamo al parcheggio, discesa veloce, nonostante una piccola insaccata di ginocchio di Roberto e qualche altra sosta alle fontane.
A Costapiana la neve si è quasi tutta sciolta.
La Verzasca proprio non delude mai, è stata proprio una bella escursione, peccato non aver usato le ciaspole (vero Paolo?), sarà per una prossima.
La Bardughè per la sua posizione, offre panorami davvero notevoli, un peccato non vederli di persona, e farlo d’ inverno … è il massimo.
Un saluto a tutti, alla prossima.
Giorgio
Vista da Roberto - roberto59
Che dire, dovevamo essere in tanti come scritto da Giorgio, io l'unico certo di non essere presente fino alla sera precedente, invece serum in tri.
Prima volta in val Verzasca, merita gran bella valle, vista gradevolissima, escursione sicuramente positiva sotto tutti i punti di vista, alla fine anche il tanto temuto vento non ha creato problemi, temperatura calda, a parte l'ultimo tratto no need guanti, no berretto di lana, solo maglia termica.
Spiace per gli amici assenti ma c'este la vie, spiace per il mio ginocchio che alla fine senza preavviso ha ceduto, mai accaduto prima, c'este la vie anche in questo caso, oltre all' eta' che avanza naturalmente.
Sperem non dia conseguenze in future, per ora un saluto, un augurio di un sereno Natale a tutti quelli che mi leggono, mi porto avanti se non scrivero' piu' prima del 25, altrimenti li rinnovero', grazie agli amici per la giornata all together.
Ciao il vostro
rob detto eze
Vista da Paolo - brown
Giornata piacevole , bellissimi panorami e numerosi animali selvatici incontrati sul percorso.
La capanna e' piccola ma ben tenuta e attrezzata di tutto ,con la legnaia proprio a sinistra dell'ingresso.
Vivande piacevolmente scaldate sulla stufa , qualcuno ha anche esagerato, ma non abbiamo buttato nulla.
Mancava solo l'ovetto sbattuto allora abbiamo brindato col VOV.
Purtroppo Eze ha avuto un risentimento al ginocchio, ma sicuramente sara' gia' in forma per la prossima uscita .
Unico rammarico non aver potuto inaugurare l'uscita con le ciaspole .
Erano solo zavorra da portare sulla schiena.
A presto
Paolo
Il solito riassuntino:
Percorso:
8.7 Km totali
Andata: 4.6Km, 3:10 lorde, 25m soste
Ritorno: 4.1Km, 1:50 lorde, 10m soste
7h:00m totali, 4:30m di cammino
Dislivello:
970 di assoluto, 1050 mt di relativo
Partecipanti: Giorgio, Roberto, Paolo
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Girovagando
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