Madone di Mergoscia (2051 m)


Publiziert von tapio , 3. November 2011 um 07:47.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum:28 Oktober 2011
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Poncione Piancascia 
Zeitbedarf: 7:00
Aufstieg: 1514 m
Abstieg: 1514 m
Strecke:Monte Brè, via Miranda n°41 (1110 m) – Cardada (1329 m) – Cimetta (1671 m) – Bassa di Cardada (1610 m) – cresta S - Cima della Trosa (1869 m) – cresta N - Q. 1657 – Q. 1723 – Madone di Mergoscia (2051 m) – Q.1657 – Cima della Trosa, punta SE (1862 m) – cresta S – Bassa di Cardada (1610 m) – Cimetta, ristorante (1647 m) – Cardada (1329 m) – Miranda (1110 m)
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Si arriva al Monte Brè salendo da Locarno in direzione di Locarno Monti e proseguendo fino a Via Miranda. Normalmente agibile un grande posteggio sulla sinistra o, più in basso, sulla destra
Kartennummer:CNS 276 T - Val Verzasca

Questa escursione, se paragonata alle tante vie selvagge presenti sul territorio ticinese, non è altro che una passeggiata su itinerari arcinoti a molti hikers, principalmente agli amici di lingua tedesca. Nondimeno, un po’ per la recente nevicata, un po’ per il fascino di poter riconoscere luoghi ben noti, un po’ per la possibilità di riprendere scorci con una luce diversa dal solito, mi sento di poter pubblicare l’escursione odierna senza troppo annoiare gli eventuali lettori.

Dato che manca solo un giorno al cambio dell’ora (da legale a solare) e le ore di luce non sono poi molte, parto naturalmente alla luce della pila frontale. Il tratto da Miranda a Cimetta via Cardada, come tutti sanno, è percorribile anche con “i sciavatt”… 

Tutto facile, però bisogna farlo, non bastano le chiacchiere …

Da qui (Cimetta, 1671 m), primo saliscendi e salita per via diretta con arrivo sulla prima “vera” cima, la Cima che domina Locarno (e non solo …), il Pizzo della Trosa (1869 m).

Scendo immediatamente sul versante NNE su traccia segnata in bianco-blu (penso che appartenga alla VAVM), calpestando la neve che vi si trova depositata. Arrivato al Passo a quota 1657 tra la Valle di Mergoscia e la Val Teia (sopra Gordevio) ricomincio a salire verso il Madone, con le prime avvisaglie di un leggero colpo della strega che rende (e renderà) tutto più difficile. Nella salita supero comunque una coppia di escursionisti, saliti probabilmente da Mergoscia o dalla Val Resa, che stava riprendendo fiato sulla cresta SSO del Madone di Mergoscia. Il sentiero evita le cime secondarie e porta direttamente in vetta (2051 m), dove comunque è posizionata, oltre alla croce di vetta, anche un’urna recante il libro di vetta e marchiata con la quota relativa alla cima minore sottostante (2039 m). Dopo essermi rifocillato scambio qualche chiacchiera con i due escursionisti che nel frattempo mi hanno raggiunto sulla vetta. Si esprimono in inglese (che strano non sentire da queste parti la lingua di Goethe!) e tra di loro parlano un idioma molto strano e mai sentito. Escludo che si possa trattare di una lingua del ceppo slavo (e tanto meno germanico o neolatino!) e, dopo aver appreso del loro arrivo in auto attraverso il San Bernardino, concludo che debbano essere ungheresi. La loro iscrizione sul libro di vetta non aiuta, nel senso che pur escludendo l’alfabeto cirillico è talmente stringata e calligraficamente incomprensibile che rimango tuttora con il dubbio (lettoni? lituani? … greci???). La ragazza è piuttosto taciturna, mentre il ragazzo mi racconta di come vorrebbero, in 3 giorni, raggiungere il Monte Zucchero con una lunga cavalcata in cresta, dormendo se possibile in rifugi di fortuna (Capanna Alpe Nimi? Masnee? etc etc). Ci salutiamo con un bel “buon viaggio” reciproco e dopo la mia firma sul libro di vetta riprendo il cammino in direzione della Cima della Trosa.

Arrivato al Passo a quota 1657 salgo il versante N della Trosa, differentemente dall’andata, attraverso il sentiero ufficiale, incontrando almeno una dozzina di confederati più una scolaresca molto nutrita, sempre della Svizzera Interna, tutti diretti a Mergoscia. Sbuco sulla vetta SE (1862 m) della Cima della Trosa e qui ridiscendo per via diretta il pendio S.

Dalla Bassa di Cardada (1610 m), passando per il ristorante di Cimetta, ritorno all’auto (sita in Via Miranda n° 41, a causa di lavori di posizionamento di tubature poco più in alto) seguendo lo stesso itinerario dell’andata.

A parte il mal di schiena che mi ha disturbato non poco, è stata davvero una bella gita, facile, tranquilla, molto panoramica, ed in più mi ha permesso di togliermi alcuni dubbi (dubbi scaturiti dalla recente, feconda dissertazione intavolata con gmonty sull'argomento) circa la skyline visibile dal porto di Cannobio in direzione NE. Lo confermo, il Madone di Mergoscia (o almeno la sua cima principale) si vede! A meno di avvalorare l’ipotesi assurda della non-reciprocità!
 

Tempi:
 

Monte Brè, via Miranda 41 – Madone di Mergoscia:    4 ore

Madone di Mergoscia – Cima della Trosa:                      1 ora e 30’

Cima della Trosa – Monte Brè, via Miranda 41:            1 ora e 30’


Tourengänger: tapio
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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beppe hat gesagt: bel giro
Gesendet am 3. November 2011 um 08:03
ciao Fabio bel giro era piaciuto molto anche a me
ciao Beppe

tapio hat gesagt: RE:bel giro
Gesendet am 3. November 2011 um 09:47
Ciao Beppe!
Nonostante la visibilità, che avrebbe potuto essere migliore, è un giro che offre sempre bellissimi panorami!
Ciao Fabio


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