NadelHorn - via normale da Mischabelhutte
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Partiamo per il Vallese con l'obbiettivo di percorrere tutta la Nadelgrat. Il brutto tempo ci permetterà solamente di salire il Nadelhorn per la via normale, ma va bene così.
Arrivati a Sass-fee si parcheggia nel grande spazio a pagamento ad inizio paese. La salita verso la Mischabelhutten può essere intrapresa sin dalla valle, ma per risparmiare qualche energia (siamo ancora nell'ottica di fare la cresta) prendiamo l'impianto che conduce ad Hanning.
Da Hanning un sentiero meraviglioso (nella prima parte semplice e nella seconda attrezzato ai limiti della ferratina) conduce alla capanna.
Dalla Mischabelhutte (capanna perfetta in cui, tra l'altro, abbiamo mangiato benissimo) si domina l'intera vallata: lo sguardo si sposta da Nord a Sud percorrendo Fletshhorn, Lagginhorn, Weissmies, Strahlhorn e Alphubel.
Il secondo giorno la sveglia è molto presto (2.30) e purtroppo il tempo ci dice subito che percorrere la cresta non sarà possibile: l'obbiettivo diventa dunque raggiungere direttamente la cima del Nadelhorn.
Partiamo sotto la pioggia in circa 20 persone ed iniziamo la risalita della cresta alle spalle del rifugio. Dopo circa 40 minuti si giunge alla piana del ghiacciaio dove si prepara l'attrezzatura. Siamo rimasti in 4, tutti gli altri si sono ritirati.
In conserva, prestando attenzione ai numerosi crepacci, si prosegue prima in piano e poi in salita verso il Windjoch da dove comincia la parte più divertente della salita. Dal colle si prende la cresta in direzione sud che porta direttamente alla vetta. La cresta non è mai eccessivamente esposta, ma presenta tratti ripidi con presenza di ghiaccio che rendono tutto più divertente; l'ultimo tratto presenta delle roccette e una piccola paretina da affrontare con attenzione.
L'arrivo in vetta ci regala scorci fino ad ora inaspettati a causa del maltempo: è la Nadelgrat stessa a fare da "spartinuvole" tenendole tutte dalla nostra parte e quindi verso il Dom qualcosa riusciamo ad osservare.
Riprendendo la discesa incrociamo sulla sulla via del ritorno anche gli altri due alpinisti rimasti: non avremmo scalato tutta la cresta, ma essere stati gli unici ad arrivare in cima da comunque una certa soddisfazione.
Il rientro al rifugio arriva rapido e in cinque ore siamo di nuovo al caldo.
Dalla Mischabelhutte torniamo al paese direttamente senza gli impianti con la pioggia (a tratti più o meno intensa) che ci accompagna per tutta la discesa costringendoci a tenere alta l''attenzione sul tratto attrezzato.
Nel complesso, ascensione davvero stupenda nonostante il tempo.
Marco
Arrivati a Sass-fee si parcheggia nel grande spazio a pagamento ad inizio paese. La salita verso la Mischabelhutten può essere intrapresa sin dalla valle, ma per risparmiare qualche energia (siamo ancora nell'ottica di fare la cresta) prendiamo l'impianto che conduce ad Hanning.
Da Hanning un sentiero meraviglioso (nella prima parte semplice e nella seconda attrezzato ai limiti della ferratina) conduce alla capanna.
Dalla Mischabelhutte (capanna perfetta in cui, tra l'altro, abbiamo mangiato benissimo) si domina l'intera vallata: lo sguardo si sposta da Nord a Sud percorrendo Fletshhorn, Lagginhorn, Weissmies, Strahlhorn e Alphubel.
Il secondo giorno la sveglia è molto presto (2.30) e purtroppo il tempo ci dice subito che percorrere la cresta non sarà possibile: l'obbiettivo diventa dunque raggiungere direttamente la cima del Nadelhorn.
Partiamo sotto la pioggia in circa 20 persone ed iniziamo la risalita della cresta alle spalle del rifugio. Dopo circa 40 minuti si giunge alla piana del ghiacciaio dove si prepara l'attrezzatura. Siamo rimasti in 4, tutti gli altri si sono ritirati.
In conserva, prestando attenzione ai numerosi crepacci, si prosegue prima in piano e poi in salita verso il Windjoch da dove comincia la parte più divertente della salita. Dal colle si prende la cresta in direzione sud che porta direttamente alla vetta. La cresta non è mai eccessivamente esposta, ma presenta tratti ripidi con presenza di ghiaccio che rendono tutto più divertente; l'ultimo tratto presenta delle roccette e una piccola paretina da affrontare con attenzione.
L'arrivo in vetta ci regala scorci fino ad ora inaspettati a causa del maltempo: è la Nadelgrat stessa a fare da "spartinuvole" tenendole tutte dalla nostra parte e quindi verso il Dom qualcosa riusciamo ad osservare.
Riprendendo la discesa incrociamo sulla sulla via del ritorno anche gli altri due alpinisti rimasti: non avremmo scalato tutta la cresta, ma essere stati gli unici ad arrivare in cima da comunque una certa soddisfazione.
Il rientro al rifugio arriva rapido e in cinque ore siamo di nuovo al caldo.
Dalla Mischabelhutte torniamo al paese direttamente senza gli impianti con la pioggia (a tratti più o meno intensa) che ci accompagna per tutta la discesa costringendoci a tenere alta l''attenzione sul tratto attrezzato.
Nel complesso, ascensione davvero stupenda nonostante il tempo.
Marco
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francesc92,
Marco_92
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