Tra una via attrezzata e l'altra. Cima Comer.
|
||||||||||||||||||||||||
Era almeno da una decina d’anni che volevo andare all’Eremo di S. Valentino per la Via Attrezzata, e oggi finalmente è giunto il giorno.
Partiamo da Amburana, dopo aver parcheggiato nello slargo proprio davanti alla partenza del sentiero, poi, seguendo l’evidente sentiero arriviamo sino al bivio per l’Eremo di S. Valentino, imbocchiamo la via attrezzata e dopo un bello strappo dove si affrontano passaggi di I° giungiamo al bellissimo Eremo con visuale invidiabile sul Lago di Garda.
Facciamo qualche foto e poi ripartiamo seguendo la traccia che ancora una volta si inerpica, una traccia che continua ad essere attrezzata ma dove i pericoli sono veramente ridotti all’osso, proprio seguendo questa via ad un certo punto vediamo una prima indicazione: Il Pulpito. Su Hikr non c’è il wp, possibile che nessuno ci sia salito? Wp o no noi andiamo a dargli un occhiata.
Il Pulpito ha proprio il nome in testa, è uno spiazzetto posto su uno spuntoncino roccioso, a sud de Il Dito, che fotografiamo in una particolare angolazione, la vista da qua è bellissima. Riprendiamo il cammino e poco dopo deviamo verso Il Dito, prima si perde un po di quota e poi si risale lo sperone roccioso aiutati da un cordino d’acciaio, qua ci sono un paio di brevissimi passaggi di II°.
La piccola croce di cima è posizionata a strapiombo verso il Lago, facciamo velocemente delle foto e poi scendiamo laddove abbiamo lasciato gli zaini, poi eccoci di nuovo sul sentiero che porta al Comer, da qua alla vetta si viaggia in assoluta tranquillità. Cima Comer. 3h15.
La visuale da questo punto è impagabile ma stare qua in mezzo ai quattro venti proprio non ci va, tra l’altro l’aria si è fatta fresca, se pensiamo che quando siamo partiti sembrava d’essere in primavera… il cambio maglia e la pausa pranzo la facciamo seduti al riparo di un manufatto di legno di proprietà dell’Ersaf.
Ora cominciamo la nostra discesa, il previsto allungo al Monte Denervo lo faremo la prossima volta. Scendiamo così fino ad incrociare il sentiero numero 45, su una pietra c’è scritto Muslone, che poi dovrebbe essere il nostro punto di passaggio; la traccia scende ripida costeggiando una parte rocciosa e poi ecco di nuovo una zona attrezzata, siamo sul bel Senter del Luf.
Passata la zona attrezzata la traccia si fa più agevole, si addentra nel bosco fino a Muslone. Ad un certo punto, prima di arrivare a Muslone, notiamo una scritta su un sasso: Gargnano. Beh, è la nostra direzione. Pieghiamo a destra sul sentiero 265 bis (l’avevo visto su qualche sito ma sulla cartina non esiste), facciamo quattro passi e su un albero notiamo un cartello: sentiero privo di manutenzione, pericolo caduta sassi, solo per escursionisti esperti. E vabbè, che si fa? Claro che affrontiamo il “rischio”, basta fare attenzione, se fosse veramente pericoloso l’avrebbero chiuso, ci diciamo.
In effetti di pericoli reali non ne riscontriamo, il sentiero è pieno di fogliame ed in un paio di tratti è leggermente franato, ma è fattibilissimo, e ben segnato. Dopo qualche centinaio di metri dalla deviazione scopriamo che anche questo è un sentiero attrezzato e si chiama Sentiero del Bianco. Troviamo si qualche tratto attrezzato lungo la discesa, ma sinceramente non ne capiamo l’utilità, se non quella di aiutarti a salire o scendere da alcune roccette, ma sinceramente si poteva evitare di buttar giù acciaio. Un eccesso di prudenza, ma big respect per il lavoro.
La traccia sbuca alla località Pis, sul sentiero che porta alla macchina, prima di sbucare in suddetta località si passa una zona dove son stati fatti grandi lavori di protezione “caduta massi”, alla macchina si arriva dopo 5 minuti di cammino.
Nota 1): Bellissimo giro sulla costa occidentale del Lago di Garda, dove il sentiero passa attraverso le classiche rocce calcaree. Bello l’Eremo e bello salire al Pulpito e Il Dito, fantastica la visuale dal Comer. Il dislivello è comprensivo di molti saliscendi. Buona la segnaletica. Da fare.
Nota 2): Cose a caso e chi se ne frega!
Lercio neve: Operaio iperteso si rifiuta di guidare mezzi spargisale.
Mano lesta: Vendo tutta la collezione di Play Boy. Non ci vedo più bene.
Pastorizia: Rocco Siffredi: Cicciolina puzzava di latte di Capra. E CHISSENEFREGAAAAA!
A la prochaine! Menek,Rosa
Kommentare (4)