Pizzo Galleggione
|
||||||||||||||||||
Soglio ... o son desto?
L'erba Soglio cresce solo nel giardino del re?
Questi quesiti di fondamentale importanza per i miei tre neuroni mi accompagnano lungo la salita verso il Passo da la Prasgnola. Il sentiero all'inizio parte tranquillo ma poi ... "non si perde in chiacchere" e va sù bello diretto. Il rapporto sviluppo-dislivello ne è un testimone affidabile.
A quota 2400 (circa) incontriamo la prima neve. Prima qualche breve tratto poi diventa continua e con uno spessore non indifferente per questa stagione. Comunque la sua presenza non complica particolarmente la salita, certo la rallenta un po' ma di contro oggi la rende anche più interessante.
Solo nel tratto con le catene, a poca distanza dal passo, bisogna fare maggiore attenzione.
Dal passo ci si dirige verso la cima senza un percorso obbligato: ci sono almeno due serie di ometti ma noi in salita seguiremo un percorso "nostro" per balzare da un sasso ad un altro ed evitare il più possibile la neve.
Un po' come quando da bambini (ma confesso a volte ancora adesso) si saltava da una striscia pedonale all'altra senza toccare l'asfalto grigio.
Un po' come nel film "Lo squalo", se mettevi un piede in mare (in questo caso la neve), rischiavi di venir subito azzannato dalla bestia feroce.
Un po' come giocare a rialzo contro avversari immaginari.
Un po' come .... beh ormai avrete capito!
Per l'ultimo tratto scelgo la diretta lungo la pietraia sotto la cima e una volta raggiunta ci sediamo a contemplare lo stupendo panorama che si apre intorno a noi. Ma lo sguardo non riesce a distogliersi molto dall'effetto magnetico che le pareti del Cengalo, Badile & Co imbiancate ad arte, oggi hanno su di noi: uno spettacolo!
L'erba Soglio cresce solo nel giardino del re?
Questi quesiti di fondamentale importanza per i miei tre neuroni mi accompagnano lungo la salita verso il Passo da la Prasgnola. Il sentiero all'inizio parte tranquillo ma poi ... "non si perde in chiacchere" e va sù bello diretto. Il rapporto sviluppo-dislivello ne è un testimone affidabile.
A quota 2400 (circa) incontriamo la prima neve. Prima qualche breve tratto poi diventa continua e con uno spessore non indifferente per questa stagione. Comunque la sua presenza non complica particolarmente la salita, certo la rallenta un po' ma di contro oggi la rende anche più interessante.
Solo nel tratto con le catene, a poca distanza dal passo, bisogna fare maggiore attenzione.
Dal passo ci si dirige verso la cima senza un percorso obbligato: ci sono almeno due serie di ometti ma noi in salita seguiremo un percorso "nostro" per balzare da un sasso ad un altro ed evitare il più possibile la neve.
Un po' come quando da bambini (ma confesso a volte ancora adesso) si saltava da una striscia pedonale all'altra senza toccare l'asfalto grigio.
Un po' come nel film "Lo squalo", se mettevi un piede in mare (in questo caso la neve), rischiavi di venir subito azzannato dalla bestia feroce.
Un po' come giocare a rialzo contro avversari immaginari.
Un po' come .... beh ormai avrete capito!
Per l'ultimo tratto scelgo la diretta lungo la pietraia sotto la cima e una volta raggiunta ci sediamo a contemplare lo stupendo panorama che si apre intorno a noi. Ma lo sguardo non riesce a distogliersi molto dall'effetto magnetico che le pareti del Cengalo, Badile & Co imbiancate ad arte, oggi hanno su di noi: uno spettacolo!
Tourengänger:
Andrea!
Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (12)