Stupendo mondo minerale del Poncione di Braga (2864 m)
|
||||||||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Giuseppe Brenna: "Appare ora come superba piramide, ora come cupola singolare."
Guida delle Alpi Ticinesi, vol. 2 (pag. 87-88).
Superba, eccome!
Dal sentiero glaciologico del Basòdino la sognavo, ma visto il percorso di salita "particolare" scelto, non pensavo di toccarne oggi l' ometto di cima...
Eh, no! io, l' ultima corsa (ore 17.20) della teleferica che scendeva a valle ieri, no! io non l' ho presa!
Un mondo di splendida mineralità già poco sopra la capanna mi attendeva, e mi sono fermata li per la notte, senza averlo previsto.
Vedere, dal Sentiero Glaciologico del Basòdino certe vette: Cima delle Donne! Poncione di Braga! non poteva che invogliarmi a rimanere quassù!
A dire il vero, più che una cima, desideravo esplorare meglio zone già visitate in parte nel passato.
Ricordavo tre minuscoli laghetti e ruderi di cascine sopra i 2000 metri, tra il Lago Nero e il Poncione di Braga, ricordavo ravani fuori sentiero. Posti selvaggi, solitari.
Verticalità e mineralità, già poco sopra la capanna.
Seguo, poco sotto la capanna, il cartello bianco-blu con le indicazioni per Zotta, Bocchetta del Masnee, capanna Poncione di Braga.
Bianco-blu! Anni fa non c' era.
Bianco-blu. Io, sola. Tanta verticalità, a destra e a sinistra. Verticalità resa ancor più impressionante dai colori nerissimi delle rocce ancora in ombra.
Stretto sentiero subito esposto sul vuoto, già una prima catena: si comincia forte!
Chissà come continua: è il caso di tornare sui miei passi?
Per fortuna ho dormito sodo, lungamente, e mi sento in forma anche grazie a un frizzante vento.
Questo stesso vento che si fa sempre più gelido e sferzante: e se una raffica destabilizzasse il mio equilibrio?
Arrivata a un piccolo pianoro, disdegno le indicazioni per l' alpeggio di Lièlp e continuo a seguire l' esile sentiero. Piccolo tornante dopo piccolo tornante arrivo al bivio seguente: a destra lo stretto serpentone che sale a Zotta, impressionante visto da qui, marcato bianco-blu, a picco sulla Val Bavona. Per me, una traccia che continua a salire, senza più marcature, lato conca di Robiei.
Respiro: l' esposizione sul vuoto è finita. Comincia invece quella su erbe ricoperte di brina gelata...
Respiro felice. La traccia si perde spesso, poi la ritrovo. Ma sarà quella di prima o è un altra? Non un orma di scarpone là dove si potrebbe vedere, sul terriccio già baciato dai primi raggi di sole. Il vento freddo continua le sue danze. Le tracce di sentiero non mi sembrano però solo quelle "delle capre", perché sono pestate come se ci fossero stati, anticamente, tanti passaggi umani quassù, cosa realmente accaduta.
Continuo a salire cercando di spostarmi verso la sinistra perché, lassù, da qualche parte, ci sono i tre laghetti che ricordo bene. Sulla destra sopra la mia testa le contrafforti rocciose, di un nero minaccioso, del Poncione di Braga m' incutono timore...
Placconate stupende fanno una sfilata, una più bella dell' altra. Meraviglioso mondo di pietra!
Passerà sotto? passerà a destra o a sinistra? passerà dove l' esile traccia nuovamente scomparsa? Alla sua ricerca, salgo, ridiscendo, tento una traversata sulla destra, sulla sinistra, su e giù continuamente, comunque sempre mirando alla zona a sinistra dove so esserci i miei laghetti, che la cartina situa a 2331 metri. Ma a che altitudine mi trovo io ora?
Mi arrampico su massi, altri li faccio in disarrampicata. Mi sembra scorgere sentieri, ma sentieri non ce ne sono, ometti neppure. Sopra questa placconata, un pianoro; salgo; lassù, un altro pianoro; ma dove sarà quello che ospita i miei laghetti?
Anche canali, attraverso, talvolta solcati solo da un minuscolo rio; tracce di ghiaccio esile esile sulle pietre bagnate.
Là, magari? Alla mia sinistra, lassù, indovino un pianoro, ma prima c' è un canalone, poi un altro. Respiro calma, curo con attenzione ogni passo, ma un poco di batticuore ce l' ho...
Ecco uno stupendo fiume di rocce che scende dritto dritto dal Poncione di Braga, sempre scuro, accigliato, lassù, così lontano.
Che ganne da sogno! E' un godimento arrampicarvisi.
Arrampica, arrampica, risali il fiume di pietra!
Contempla, contempla! Fermati a contemplare! La corona di cime del Cristallina, di fronte; l' accigliato scuro lato nord-ovest del Poncione sopra il mio capo, le creste che si specchiano nel Lago Nero a destra, il Basòdino ed i suoi fratelli a sinistra.
Mi fermo spesso, piena di ammirazione. Contemplo. Ascolto i battiti del mio cuore.
Sono immersa in un mondo minerale di straordinaria, potente bellezza.
Non è una traccia, quella che attraversa il fiume erboso sulla sinistra, parallelo a quello di pietra che sto risalendo? Sopra l' erba, una crestina di roccette che sembra portare ad un nuovo pianoro: chissà, quello dei miei laghetti, magari?
Mi piace poco l' erta pendenza erbosa, che sotto i suoi ciuffi nasconde insidiose rocce viscide, e sopra mette brina gelata in bella mostra...Tentiamo, però.
Saranno si e no venti metri di fiume erboso, sembra niente...ma non mi sento tranquilla.
Se scivolo, rocce a raccogliere il mio corpo, silenzio a raccogliere l' anima...
Faccio dietro-front, e col batticuore, ogni passo ben mirato, ritrovo le sicure, amate piode del fiume di pietra.
Più sopra, nuovo attraversamento di canali sulla destra, arrampicate e disarrampicate, sino ad arrivare ad un altro pianoro, che speravo, lassù.
Sul pianoro sopra il fiume di pietra e quello di erba, una traccia...sembra...a sinistra...in direzione dei miei laghetti...
Si! Finalmente! un ometto, poi due, poi tre! poi la benedizione del segno bianco-rosso, anche se sbiadito, tracciato da mano umana!
Cammino felice. Respiro con gioia rinnovata.
I miei tre laghetti, guardali! sono ben sotto di me! cinquanta metri? quaranta, magari?
Miei laghetti! che bello rivedervi, a distanza di anni!
Tre ore piene, dalla capanna, per rivedervi, o laghettii! Ma lo meritavate!
Ricordo un sentiero, non marcato, credo, che dai dai laghetti scende erto sino all' alpeggio di Lièlp.
Ricordo concerti di marmotte, seguendo questo sentiero.
Ma per il momento, non ci penso neppure a scendere. Dai! continua ad arrampicare, immersa in questo meraviglioso anfiteatro roccioso, vedrai fin dove sali!
In bocchetta della Froda, magari, che sarebbe già bello!
E potresti allora veder cosa c' è all' altra parte! Il mitico poderoso Castello? Parte della Val di Peccia?
Sulla cima dello scuro, accigliato Poncione? Mah, non credo, sembra ancora molto lontano. Eppoi così nero, minaccioso, m' incute timore...
C' è qui un bivio, marcature. Bianco-blu, quelle che salgono in bocchetta, bianco-rosse quelle che indicano Lago Nero e Lièlp-capanna Basodino.
Bianco-blu? Mi sembra esagerata la scelta dei colori. Il terreno è alpino, non ci sono dubbi, attraversa piccoli nevai residui, ci sono ganne, pietraie e sabbie un poco mobili, bisogna usare le mani qui e lì, ma niente di difficile. Magari, s' intende bianco-blu per quel che concerne la discesa in Val di Peccia, non so, non ho con me la guida del buon Brenna...(Non era prevista la mia notte in capanna.)
Con gusto salgo seguendo le marcature, ogni tanto allontanandomene, così, per il piacere di credermi inventrice del tracciato. Bellissima la salita, le piode sono stabili, i momenti di arrampicata con numerosi, solidi appigli. In un baleno, eccomi in bocchetta.
Guardo dall' altra parte: sempre una sorpresa da batticuore, come nelle fiabe, quando succede l' imprevisto, l' incontro con il Principe, o sarà il Ranocchio? con il Lupo, o con il Drago, con la Strega della casa di marzapane o con la Baba-Yaga russa...
E tutti i bimbi del mondo a tremare d' ansia...
Guardo rapita: ecco il Castello, che potrebbe benissimo esser dimora del Principe, tanto è maestoso, possente, splendido!
Il Poncione, intanto, aspetta paziente.
Quanto nero, o Poncione! Quanto scuro e minaccioso! Com' è bassa la tua voce!
"E' per che tu non mi manca di rispetto, o Donna! Sono molto, molto vecchio! Ma pur scuro e con la voce bassa, sono buono, e nessun male ti farò! A te la scelta, Donna!"
Mi trema un poco il cuore, un poco le gambe. Si sale, Donna! Il sentiero fu iniziazione, la cima lo sarà a modo suo. Ma non sono certa di arrivarci...
Le placconate, non troppo inclinate, sono una meraviglia, ogni passo un piacere. La via di salita è ampia, e riesco quasi sempre a evitare il vuoto dei dirupi lato Robiei e di quelli lato Peccia. Mi volto spesso: scendendo, cosa vedrò? come batterà il mio cuore?
Un masso strapiombante arresta la mia salita, ma trovo il modo per aggirarlo.
Passo dopo passo si restringe la via di salita; passo dopo passo arrivo a pochi metri dalla cima.
Sento, potente, il terrificante richiamo del Vuoto...
Un saltino, una roccia appena appena strapiombante...o, poca cosa!...
Ciao, Ometto di Vetta, mi tremano le gambe...peccato, non ti accarezzerò...ti chiedo scusa...
...E se l' Ometto fosse invece un Principe?...
...Se, accarezzato, in Principe appunto, magicamente si trasformasse?
...Se fosse proprio il Principe che abita nel Castello di fronte?
Col batticuore, ecco fatto il saltino.
L' Ometto non si trasforma in Principe...
Non importa, il mio Principe abiterà in un altro Castello...
Batticuore. Di felicità.
Guida delle Alpi Ticinesi, vol. 2 (pag. 87-88).
Superba, eccome!
Dal sentiero glaciologico del Basòdino la sognavo, ma visto il percorso di salita "particolare" scelto, non pensavo di toccarne oggi l' ometto di cima...
Eh, no! io, l' ultima corsa (ore 17.20) della teleferica che scendeva a valle ieri, no! io non l' ho presa!
Un mondo di splendida mineralità già poco sopra la capanna mi attendeva, e mi sono fermata li per la notte, senza averlo previsto.
Vedere, dal Sentiero Glaciologico del Basòdino certe vette: Cima delle Donne! Poncione di Braga! non poteva che invogliarmi a rimanere quassù!
A dire il vero, più che una cima, desideravo esplorare meglio zone già visitate in parte nel passato.
Ricordavo tre minuscoli laghetti e ruderi di cascine sopra i 2000 metri, tra il Lago Nero e il Poncione di Braga, ricordavo ravani fuori sentiero. Posti selvaggi, solitari.
Verticalità e mineralità, già poco sopra la capanna.
Seguo, poco sotto la capanna, il cartello bianco-blu con le indicazioni per Zotta, Bocchetta del Masnee, capanna Poncione di Braga.
Bianco-blu! Anni fa non c' era.
Bianco-blu. Io, sola. Tanta verticalità, a destra e a sinistra. Verticalità resa ancor più impressionante dai colori nerissimi delle rocce ancora in ombra.
Stretto sentiero subito esposto sul vuoto, già una prima catena: si comincia forte!
Chissà come continua: è il caso di tornare sui miei passi?
Per fortuna ho dormito sodo, lungamente, e mi sento in forma anche grazie a un frizzante vento.
Questo stesso vento che si fa sempre più gelido e sferzante: e se una raffica destabilizzasse il mio equilibrio?
Arrivata a un piccolo pianoro, disdegno le indicazioni per l' alpeggio di Lièlp e continuo a seguire l' esile sentiero. Piccolo tornante dopo piccolo tornante arrivo al bivio seguente: a destra lo stretto serpentone che sale a Zotta, impressionante visto da qui, marcato bianco-blu, a picco sulla Val Bavona. Per me, una traccia che continua a salire, senza più marcature, lato conca di Robiei.
Respiro: l' esposizione sul vuoto è finita. Comincia invece quella su erbe ricoperte di brina gelata...
Respiro felice. La traccia si perde spesso, poi la ritrovo. Ma sarà quella di prima o è un altra? Non un orma di scarpone là dove si potrebbe vedere, sul terriccio già baciato dai primi raggi di sole. Il vento freddo continua le sue danze. Le tracce di sentiero non mi sembrano però solo quelle "delle capre", perché sono pestate come se ci fossero stati, anticamente, tanti passaggi umani quassù, cosa realmente accaduta.
Continuo a salire cercando di spostarmi verso la sinistra perché, lassù, da qualche parte, ci sono i tre laghetti che ricordo bene. Sulla destra sopra la mia testa le contrafforti rocciose, di un nero minaccioso, del Poncione di Braga m' incutono timore...
Placconate stupende fanno una sfilata, una più bella dell' altra. Meraviglioso mondo di pietra!
Passerà sotto? passerà a destra o a sinistra? passerà dove l' esile traccia nuovamente scomparsa? Alla sua ricerca, salgo, ridiscendo, tento una traversata sulla destra, sulla sinistra, su e giù continuamente, comunque sempre mirando alla zona a sinistra dove so esserci i miei laghetti, che la cartina situa a 2331 metri. Ma a che altitudine mi trovo io ora?
Mi arrampico su massi, altri li faccio in disarrampicata. Mi sembra scorgere sentieri, ma sentieri non ce ne sono, ometti neppure. Sopra questa placconata, un pianoro; salgo; lassù, un altro pianoro; ma dove sarà quello che ospita i miei laghetti?
Anche canali, attraverso, talvolta solcati solo da un minuscolo rio; tracce di ghiaccio esile esile sulle pietre bagnate.
Là, magari? Alla mia sinistra, lassù, indovino un pianoro, ma prima c' è un canalone, poi un altro. Respiro calma, curo con attenzione ogni passo, ma un poco di batticuore ce l' ho...
Ecco uno stupendo fiume di rocce che scende dritto dritto dal Poncione di Braga, sempre scuro, accigliato, lassù, così lontano.
Che ganne da sogno! E' un godimento arrampicarvisi.
Arrampica, arrampica, risali il fiume di pietra!
Contempla, contempla! Fermati a contemplare! La corona di cime del Cristallina, di fronte; l' accigliato scuro lato nord-ovest del Poncione sopra il mio capo, le creste che si specchiano nel Lago Nero a destra, il Basòdino ed i suoi fratelli a sinistra.
Mi fermo spesso, piena di ammirazione. Contemplo. Ascolto i battiti del mio cuore.
Sono immersa in un mondo minerale di straordinaria, potente bellezza.
Non è una traccia, quella che attraversa il fiume erboso sulla sinistra, parallelo a quello di pietra che sto risalendo? Sopra l' erba, una crestina di roccette che sembra portare ad un nuovo pianoro: chissà, quello dei miei laghetti, magari?
Mi piace poco l' erta pendenza erbosa, che sotto i suoi ciuffi nasconde insidiose rocce viscide, e sopra mette brina gelata in bella mostra...Tentiamo, però.
Saranno si e no venti metri di fiume erboso, sembra niente...ma non mi sento tranquilla.
Se scivolo, rocce a raccogliere il mio corpo, silenzio a raccogliere l' anima...
Faccio dietro-front, e col batticuore, ogni passo ben mirato, ritrovo le sicure, amate piode del fiume di pietra.
Più sopra, nuovo attraversamento di canali sulla destra, arrampicate e disarrampicate, sino ad arrivare ad un altro pianoro, che speravo, lassù.
Sul pianoro sopra il fiume di pietra e quello di erba, una traccia...sembra...a sinistra...in direzione dei miei laghetti...
Si! Finalmente! un ometto, poi due, poi tre! poi la benedizione del segno bianco-rosso, anche se sbiadito, tracciato da mano umana!
Cammino felice. Respiro con gioia rinnovata.
I miei tre laghetti, guardali! sono ben sotto di me! cinquanta metri? quaranta, magari?
Miei laghetti! che bello rivedervi, a distanza di anni!
Tre ore piene, dalla capanna, per rivedervi, o laghettii! Ma lo meritavate!
Ricordo un sentiero, non marcato, credo, che dai dai laghetti scende erto sino all' alpeggio di Lièlp.
Ricordo concerti di marmotte, seguendo questo sentiero.
Ma per il momento, non ci penso neppure a scendere. Dai! continua ad arrampicare, immersa in questo meraviglioso anfiteatro roccioso, vedrai fin dove sali!
In bocchetta della Froda, magari, che sarebbe già bello!
E potresti allora veder cosa c' è all' altra parte! Il mitico poderoso Castello? Parte della Val di Peccia?
Sulla cima dello scuro, accigliato Poncione? Mah, non credo, sembra ancora molto lontano. Eppoi così nero, minaccioso, m' incute timore...
C' è qui un bivio, marcature. Bianco-blu, quelle che salgono in bocchetta, bianco-rosse quelle che indicano Lago Nero e Lièlp-capanna Basodino.
Bianco-blu? Mi sembra esagerata la scelta dei colori. Il terreno è alpino, non ci sono dubbi, attraversa piccoli nevai residui, ci sono ganne, pietraie e sabbie un poco mobili, bisogna usare le mani qui e lì, ma niente di difficile. Magari, s' intende bianco-blu per quel che concerne la discesa in Val di Peccia, non so, non ho con me la guida del buon Brenna...(Non era prevista la mia notte in capanna.)
Con gusto salgo seguendo le marcature, ogni tanto allontanandomene, così, per il piacere di credermi inventrice del tracciato. Bellissima la salita, le piode sono stabili, i momenti di arrampicata con numerosi, solidi appigli. In un baleno, eccomi in bocchetta.
Guardo dall' altra parte: sempre una sorpresa da batticuore, come nelle fiabe, quando succede l' imprevisto, l' incontro con il Principe, o sarà il Ranocchio? con il Lupo, o con il Drago, con la Strega della casa di marzapane o con la Baba-Yaga russa...
E tutti i bimbi del mondo a tremare d' ansia...
Guardo rapita: ecco il Castello, che potrebbe benissimo esser dimora del Principe, tanto è maestoso, possente, splendido!
Il Poncione, intanto, aspetta paziente.
Quanto nero, o Poncione! Quanto scuro e minaccioso! Com' è bassa la tua voce!
"E' per che tu non mi manca di rispetto, o Donna! Sono molto, molto vecchio! Ma pur scuro e con la voce bassa, sono buono, e nessun male ti farò! A te la scelta, Donna!"
Mi trema un poco il cuore, un poco le gambe. Si sale, Donna! Il sentiero fu iniziazione, la cima lo sarà a modo suo. Ma non sono certa di arrivarci...
Le placconate, non troppo inclinate, sono una meraviglia, ogni passo un piacere. La via di salita è ampia, e riesco quasi sempre a evitare il vuoto dei dirupi lato Robiei e di quelli lato Peccia. Mi volto spesso: scendendo, cosa vedrò? come batterà il mio cuore?
Un masso strapiombante arresta la mia salita, ma trovo il modo per aggirarlo.
Passo dopo passo si restringe la via di salita; passo dopo passo arrivo a pochi metri dalla cima.
Sento, potente, il terrificante richiamo del Vuoto...
Un saltino, una roccia appena appena strapiombante...o, poca cosa!...
Ciao, Ometto di Vetta, mi tremano le gambe...peccato, non ti accarezzerò...ti chiedo scusa...
...E se l' Ometto fosse invece un Principe?...
...Se, accarezzato, in Principe appunto, magicamente si trasformasse?
...Se fosse proprio il Principe che abita nel Castello di fronte?
Col batticuore, ecco fatto il saltino.
L' Ometto non si trasforma in Principe...
Non importa, il mio Principe abiterà in un altro Castello...
Batticuore. Di felicità.
Tourengänger:
micaela

Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (13)