Capanna Albigna 2.340m ( + Piz dal Pal - 2.618m)
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Il meteo incerto ci porta a passare una due giorni in zona Bregaglia. Il meteo non è dei migliori e il rischio pioggia è diffuso più o meno su tutte le alpi. Solo in Engadina pare esserci il minore dei mali. La Capanna Albigna è ancora chiusa (cosi come la funivia) fino a metà giugno. Al momento abbiamo utilizzato il locale invernale completo di tutti i comfort (stufa a legna, luce, 16 posti letto, coperte, cuscini, bevande a pagamento). Unico neo, non abbiamo trovato una sorgente d'acqua. La fontanella locale era sigillata ed abbiamo dunque pensato di far bollire un po' di neve per poi bere.
Partenza tranquilla dal parcheggio della funivia vicino a Pranzaira Q1194 seguendo una traccia non più utilizzata verso SW (vedi GPS). Meglio seguire la traccia del ritorno anche per salire, dotata di segnavia e buona cura del tracciato, ma soprattutto di un ponte per attraversare l'Albigna (fiume). Ricongiunte le due tracce iniziali non resta che camminare su una ripida dorsale boschiva e munirsi di pazienza per le prime due orette. Oggi con la nebbia il paesaggio è invisibile e a tratti cadono gocce di pioggia. La natura è molto bella ma non si vede ad oltre 30m di distanza..
Raggiunta la Q1941 (Sasc Prumaveira sula CNS) si scopre un profondissimo e stretto orrido aprire la vista centinaia di metri più in basso. Val Masino e Bregaglia sono la patria di queste severe e spaventose costruzioni granitiche. E pochi metri dopo una prima funivia (non turistica). In questi giorni stanno svolgendo dei lavori di manutenzione della diga e della stazione della funivia. Si procede quindi su larga carreggiata (con tracce di ruspa) fino alla base della Diga dell'Albigna. Anche qui si può scegliere se salire a E o a W di essa. All'andata saliamo verso Est, ma scopriamo una traccia in disuso e le prime difficoltà con la neve. Scendendo scopriremo invece (attraversando la diga) che il lato W è la via ufficiale (infatti resta più vicina alla stazione della funivia).
Al 99% la giornata è invasa da nuvoloni non minacciosi e fitta nebbia. Solo pochi minuti di sprazzo ci ha permesso di vedere l'imponenza della diga da sotto. Fortunatamente mentre raggiungiamo il rifugio il meteo inizia a migliorare (sarà anche l'altezza) e pian piano si apre il paesaggio intorno a noi. Per tutta la sera sarà uno spettacolo di luci e ombre, scoprendo gradualmente la geografia del territorio. Passata la sera con qualche invitante canzone post-vino, andiamo a letto osservando luna e stelle e sperando in un mattino buono.
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L'indomani infatti troviamo un bel cielo azzurro, seppur invaso continuamente da nuvolette inoffensive. E fa anche caldino. Decidiamo di tentare un'idea messa li tra virgolette, ovvero raggiungere il Pass da Casnil Sud a Q2941. Vista la quantità di neve (non molto portante) decidiamo di tentare comunque. Dobbiamo però renderci conto, dopo quasi un'ora di camminata e 1/4 scarso del percorso effettuato, che non arriveremmo mai al Passo in 1h45' come dice il cartello "estivo"... il problema è anche il ritorno e la neve sempre più mollosa..Ci fermiamo cosi poco sotto a Q2600 su un bell' angolo panoramico a gustarci il paesaggio e un po' di salame.
Dopo un'occhiata alle forme del Piz dal Päl (2618m) proviamo ad avvicinarci per studiarlo. Ne risaliamo il ripido e a tratti espostino versante SSE, erboso con bella traccia. A qualche decina di metri dalla cima mi fermo per insicurezza (solita vista del pendio ripido e poca preparazione psicologica) mentre Federico sale fino alla cima del Piz dal Päl. Questa cimetta pare abbia qualche vietta di arrampicata e questo sentierino dovrebbe essere la via di discesa da esse.
La lunga discesa prevede una deviazione sulla diga (ormai immersa nella nebbia) e l'arrivo a Pranzeria per il sentiero ufficiale, comodissimo
Partenza tranquilla dal parcheggio della funivia vicino a Pranzaira Q1194 seguendo una traccia non più utilizzata verso SW (vedi GPS). Meglio seguire la traccia del ritorno anche per salire, dotata di segnavia e buona cura del tracciato, ma soprattutto di un ponte per attraversare l'Albigna (fiume). Ricongiunte le due tracce iniziali non resta che camminare su una ripida dorsale boschiva e munirsi di pazienza per le prime due orette. Oggi con la nebbia il paesaggio è invisibile e a tratti cadono gocce di pioggia. La natura è molto bella ma non si vede ad oltre 30m di distanza..
Raggiunta la Q1941 (Sasc Prumaveira sula CNS) si scopre un profondissimo e stretto orrido aprire la vista centinaia di metri più in basso. Val Masino e Bregaglia sono la patria di queste severe e spaventose costruzioni granitiche. E pochi metri dopo una prima funivia (non turistica). In questi giorni stanno svolgendo dei lavori di manutenzione della diga e della stazione della funivia. Si procede quindi su larga carreggiata (con tracce di ruspa) fino alla base della Diga dell'Albigna. Anche qui si può scegliere se salire a E o a W di essa. All'andata saliamo verso Est, ma scopriamo una traccia in disuso e le prime difficoltà con la neve. Scendendo scopriremo invece (attraversando la diga) che il lato W è la via ufficiale (infatti resta più vicina alla stazione della funivia).
Al 99% la giornata è invasa da nuvoloni non minacciosi e fitta nebbia. Solo pochi minuti di sprazzo ci ha permesso di vedere l'imponenza della diga da sotto. Fortunatamente mentre raggiungiamo il rifugio il meteo inizia a migliorare (sarà anche l'altezza) e pian piano si apre il paesaggio intorno a noi. Per tutta la sera sarà uno spettacolo di luci e ombre, scoprendo gradualmente la geografia del territorio. Passata la sera con qualche invitante canzone post-vino, andiamo a letto osservando luna e stelle e sperando in un mattino buono.
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L'indomani infatti troviamo un bel cielo azzurro, seppur invaso continuamente da nuvolette inoffensive. E fa anche caldino. Decidiamo di tentare un'idea messa li tra virgolette, ovvero raggiungere il Pass da Casnil Sud a Q2941. Vista la quantità di neve (non molto portante) decidiamo di tentare comunque. Dobbiamo però renderci conto, dopo quasi un'ora di camminata e 1/4 scarso del percorso effettuato, che non arriveremmo mai al Passo in 1h45' come dice il cartello "estivo"... il problema è anche il ritorno e la neve sempre più mollosa..Ci fermiamo cosi poco sotto a Q2600 su un bell' angolo panoramico a gustarci il paesaggio e un po' di salame.
Dopo un'occhiata alle forme del Piz dal Päl (2618m) proviamo ad avvicinarci per studiarlo. Ne risaliamo il ripido e a tratti espostino versante SSE, erboso con bella traccia. A qualche decina di metri dalla cima mi fermo per insicurezza (solita vista del pendio ripido e poca preparazione psicologica) mentre Federico sale fino alla cima del Piz dal Päl. Questa cimetta pare abbia qualche vietta di arrampicata e questo sentierino dovrebbe essere la via di discesa da esse.
La lunga discesa prevede una deviazione sulla diga (ormai immersa nella nebbia) e l'arrivo a Pranzeria per il sentiero ufficiale, comodissimo
Tourengänger:
Simone86,
botticchio


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