Esino SkyRace 22k
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Prima vera "skyrace" con un dislivello cosi importante (quasi 1800m) rispetto a soli 22km di tracciato. Inoltre la presenza di tipici "muri Grigneschi" (su cui salire con le ginocchia in gola) e tratti tecnici sul percorso con leggera esposizione fanno decisamente la differenza rispetto alla maggior parte dei trail fin'ora frequentati. E devo dire che le sensazioni sono state molto diverse e appaganti. In primis il clima (una delle poche volte soleggiate quest'anno per me), poi il paesaggio (di solito nelle garette invernali/primaverili non si ha la fortuna di attraversare scenari simili) ed infine il calore della gente e degli altri concorrenti.
Si parte dal campo sportivo di Esino Lario, magnifico paesino di 700 abitanti incastonato a nord del Grignone e situato a quota 900m. L'organizzazione è efficientissima sin dai primi approcci. Partenza a fuoco (4'00''/km) per guadagnarsi le prime posizioni in vista delle strette viuzze del paese. I primi km proseguono bene, dosati, con pendenze ben corribili alternando simil-pavè a strade bianche sterrate. Raggiungiamo Agueglio Q1112 e si attraversa la carrozzabile per buttarsi nel cuore della natura locale: una ripida salita fino ai Pizzi di Parlasco Q1511. Questo è uno dei tratti più belli grazie alla presenza di larghi scorci su lago e interminabili burroni. Vi sono tratti molto ripidi con presenza di catene per sicurezza. Di certo un percorso interessante ed impegnativo anche come trekking. Tra i vari Pizzi successivi (Zirlaca e Cich) si alternano strappetti in salita, tratti in mezzacosta su strettissimo sentierino e tratti tecnici in discesa. Mi ritrovo cosi in mezzo ad altri corridori dello stesso passo dove comunque ognuno avanza nei tratti a suo favore; è interessante osservare quindi le doti di ognuno di modo da poterne studiare forzee debolezze. Chi spinge in salita, chi in discesa, chi è lento in piano, chi ha difficoltà sul tecnico, ecc...
Arrivo cosi al Passo di Cainallo Q1290 dopo 9Km e 1h23' circa dalla partenza. Qui, nell'immenso prato, è presente un buon ristoro, necessario per la durissima salita fino a Vo' di Moncodeno (su piste da sci in secca, un muro verticale!). Chi ha benzina prende il largo, io, insieme ad altri, mi accorgo di dover dosare parecchio...non sono abituato a tutte queste pendenze. Raggiunto Vo' del Moncodeno posso sfruttare un po' di "conoscenza" del tracciato (Grigna Settentrionale - Via della Ganda) per gestire bene le energie e guadagnare un po' di vantaggio. Il sentiero è quello per il Bogani ma ad un certo punto si devia per ripido sentiero verso il Bivacco Brigata Garibaldi (ristoro) e di nuovo su su su fino praticamente al Belvedere Q1832, dove arrivo talmente k.o. da non vedere nemmeno dove metto i piedi (rischio di scivolare giu da un traversino esposto, ma per fortuna avevo il cavo tra le mani......).
Nell'ultima salita iniziano degli accenni di crampo ai quadricipiti (mai avuti in vita mia)....sono devastanti, obbligano a rallentare parecchio e ad evitare gradoni troppo alti... la benzina è quasi finita! Per fortuna è tutta discesa....fortuna? inizialmente le gambe non rispondono, occorrono circa 5 minuti per recuperare un po' di scioltezza ed allontanare i crampi. Fantastico il passaggio di fianco alla Porta o Bocchetta di Prada con tantissimi "spettatori" incoraggianti!
Da qui inizia quello che definirei il mio "pane", ovvero un collinare (su e giu di pochi metri di dislivello) che permette di correre sempre in scioltezza e a buone velocità. Sempre in prevalenza discendente. Guadagno diverse posizioni a svantaggio di gente più "scalatrice" che corridore. La strada per Esino è lunghissima, dalla Porta di Prada sono circa 8km al traguardo. Purtroppo sento che anche in discesa le gambe accennano ai primi crampi. Bisogna rallentare. La chicca della gara è che per arrivare al traguardo si devono risalire circa 100m di dislivello finale (si sbuca più in basso di Esino).
L'ultima parte di discesa è molto pendente e anche gli adduttori (bah?!?!) iniziano a dare segni di cedimento. Ultima rampa per l'arrivo (circa 1km e 100m d+) e il crack....!!! si inchiodano entrambi gli adduttori e non c'è niente da fare. Una successione di crampi mi impediscono totalmente di portare una gamba avanti all'altra, mi accascio su un muretto tra rabbia e dolore. Un altro concorrente tenta di trascinarmi ma lo lascio andare perchè non sto in piedi, è incredibile, mai avuta una sensazione del genere.... attendo più di un minuto tra strascichi e pause in appoggio. Poi quando la strada spiana riesco almeno a riprendere una camminata e anche a corricchiare. L'ultimissima salitina di 100m prima dell'arrivo prevede un'altra serie di stilettate agli adduttori, ma perlomento le gambe si muovono! ..Ed infine l'arrivo finale e il successivo accasciamento con l'impressione di avere un elettrostimolatore acceso su adduttori e quadricipiti. Per circa 5 minuti non c'è stato modo di evitare queste contrazioni fortissime. Poi dopo aver iniziato a mangiare qualcosa tutti si è risolto al meglio! Di certo una carenza di liquidi, sali e integratori (oggi col caldo abbiamo sudato tantissimo). Esperienza per la prossima volta.
-22km x 1780m dislivello
-tempistiche: 3h07'
-posizione: 81° / 212
PS= consiglio, anzi straconsiglio la gita in cresta ai Pizzi di Parlasco. Non erano quasi nemmeno mappati tra i waypoints di Hikr (cosa molto strana), forse perchè sempre messi in secondo piano rispetto al più appetibile Grignone. Ma sanno regalare una bellissima cavalcata di creste con vista stupenda sulla valsassina. Non per tutti (alcuni passaggi, seppur su sentiero, posso equivalere ad un T4 abbondante). Un periodo ottimale potrebbe essere allo scongelare delle prime nevi o in tardo autunno.

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