Val Grigna - bivacco Valdajone m.1615 (BS): ciaspolata in un luogo per nulla affollato!
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Il 14 febbraio (inizio delle nevicate abbondanti successivamente son proseguite con il 15,16 e 21 febbraio) ero in zona per verificare un percorso,trovando il tracciato da battere e neve che cadeva quasi copiosa. Mi sono ripromesso di tornarvi per fare un invernale in zona e "testare" la struttura: è la terza volta che la ripropongo e riesco con grande soddisfazione a portare a termine questo mio desiderio nel provare strutture in autogestione qualora servisse trovare alternative in caso di maltempo o per fare ciaspolate su terreno facile senza incorrere a pericoli come le valanghe.
Andare a visionare in estate certi percorsi,se possibile,per poi riproporli in versione invernale,sarebbe la cosa più giusta per renderci bene conto delle asperità ove vi possano essere.
Vi sono tracciati che è meglio evitare in inverno,mentre altri,anche se non si perlustrano in estate,sono "facili" da percorrere anche per la prima volta con la neve (parlo per esperienza).
Visti i bollettini meteo che ostinatamente davano per domenica maltempo in arrivo da ovest...andiamo a est: semplice!
Quindi propongo il bivacco Valdajone sito nella riserva del parco naturale della Valgrigna e alle ore 6,30 con mio cugino Lorenzo ci avviamo verso la valle Camonica dove alle 8,30 raggiungiamo Campolaro (in estate si potrebbe ridurre il tracciato di 20 minuti parcheggiando l'auto al parcheggio oltre il ponte di Fontanazzo: non ho visto divieti di accesso anche se si entra nel parco dell'Adamello).
Da qui con la sorpresa inaspettata del sole,partiamo alle ore 8,45: siamo fortunati anche se preparati per affrontare le eventuali nevicate che si dovrebbero abbattere in questa giornata.
Il tracciato pare una "bazzecola" dato che a colpo d'occhio il dislivello sembra molto ridotto...sembra...ma non lo è: 4 conti matematici e il gioco è fatto!
Se prendiamo in mano la carta e facciamo qualche sommetta le cose già cambiano,se poi,andiamo di persona a verificarle...risulta assai ben diversa la situazione dislivello...strano...ma vero più che mai!
Cominciamo ad incamminarci su una stradetta ben battuta dalle motoslitte,all'inizio in piano poi in salita fino alla malga Cogolo,dalla quale si scende un po per poi risalire alla malga Travagnolo.
Saliamo per la strada che fa un lungo traverso,poi,al tornante la strada procede verso la parte opposta la precedente (è come se avessimo camminato per niente: non dovevano aver ben chiaro come dovevano procedere nel costruire la strada) fino ad arrivare al bivio dove diritto si procede per la malga Valdajone e Craper (bivacco da visionare: da qui danno altre 2 ore) tramite strada battuta dalle motoslitte,mentre noi prendiamo a salire a destra dove solamente una traccia di sci alpinista si nota essere passata da queste parti fino ad arrivare al rifugio e bivacco Valdajone alle ore 11,00.
Giungiamo con il sole,fuori si sta bene,mentre dentro vi sono 0 gradi: mi attivo subito per accendere la stufa che rispetto a tutti i posti dove sono stato,questa ha una particolarità confermatami dal responsabile a cui ho telefonato la sera: una volta accesa,lo sportello recupero ceneri e carica devono stare chiusi e una finestra va messa basculante,altrimenti il fumo vi annebbierà l'ambiente: mi è stato riferito che dopo un po si può chiudere quando la stufa va a pieno regime (fate una prova e se vedete che accenna a fare fumo rimette la finestra a bascula,tanto non morirete di freddo ve lo assicuro).
Non posso non notare un poco di disordine che ovviamente prima di lasciare la struttura si cercherà di ridurre al minimo riordinando il cassetto delle posate con tutti gli accendini che erano sparsi,radunando le bottiglie e sistemando pentole e piatti.
Lorenzo oggi fa il cuoco oltre a tentare di far bruciare le focacce per eccessiva cottura in forno,mentre il Bradipo delle Alpi recupera e taglia un po di legna e poi,finalmente,alle 12,30 si pranza.
Ce la godiamo alla grande,mentre fuori comincia a cadere qualche fiocco,mentre dentro si sta benone e pensare che bisogna fare ritorno...spiace e non poco!
Dopo una bella resettata al pavimento e riordino cucina,alle ore 15,10 si riparte con il pensiero rivolto alla lunga salita che ci attende al ritorno che termina giungendo all'auto alle ore 17,13 senza prendere una goccia d'acqua.
Peccato per chi a preferito restare a casa considerando la pessima meteo,ma ricordiamo che il Bradipo delle Alpi cerca nel limite delle sue capacità e conoscenza,di scegliere mete che possano agevolare un soggiorno piacevole per una giornata indimenticabile anche senza salire su cime,ma accontentandosi trascorrendo una giornata in una bella e accogliente capanna.
Ringrazio Lorenzo per essersi messo a disposizione come cuoco e che è rimasto soddisfatto e sorpreso per la bella struttura.
Un particolare ringraziamento a tutti gli ALPINI di Bienno che nello svolgere il volontariato per la costruzione di questa struttura,han realizzato veramente un bel gioiellino messo a disposizione degli escursionisti,nella speranza che tutti ne rispettino il suo decoro e le regole di buon senso civile!
Anche questa uscita invernale è riuscita più che bene e quassù,posso assicurare che chi ha gambe,fiato e resistenza fisica in particolare,si può cimentare in lunghi giri ad anello salendo cime o raggiungendo altre strutture,sia con neve o in particolare senza,che rende il cammino un po più "scorrevole".
Ciao a tutti e alla prossima!
Andare a visionare in estate certi percorsi,se possibile,per poi riproporli in versione invernale,sarebbe la cosa più giusta per renderci bene conto delle asperità ove vi possano essere.
Vi sono tracciati che è meglio evitare in inverno,mentre altri,anche se non si perlustrano in estate,sono "facili" da percorrere anche per la prima volta con la neve (parlo per esperienza).
Visti i bollettini meteo che ostinatamente davano per domenica maltempo in arrivo da ovest...andiamo a est: semplice!
Quindi propongo il bivacco Valdajone sito nella riserva del parco naturale della Valgrigna e alle ore 6,30 con mio cugino Lorenzo ci avviamo verso la valle Camonica dove alle 8,30 raggiungiamo Campolaro (in estate si potrebbe ridurre il tracciato di 20 minuti parcheggiando l'auto al parcheggio oltre il ponte di Fontanazzo: non ho visto divieti di accesso anche se si entra nel parco dell'Adamello).
Da qui con la sorpresa inaspettata del sole,partiamo alle ore 8,45: siamo fortunati anche se preparati per affrontare le eventuali nevicate che si dovrebbero abbattere in questa giornata.
Il tracciato pare una "bazzecola" dato che a colpo d'occhio il dislivello sembra molto ridotto...sembra...ma non lo è: 4 conti matematici e il gioco è fatto!
Se prendiamo in mano la carta e facciamo qualche sommetta le cose già cambiano,se poi,andiamo di persona a verificarle...risulta assai ben diversa la situazione dislivello...strano...ma vero più che mai!
Cominciamo ad incamminarci su una stradetta ben battuta dalle motoslitte,all'inizio in piano poi in salita fino alla malga Cogolo,dalla quale si scende un po per poi risalire alla malga Travagnolo.
Saliamo per la strada che fa un lungo traverso,poi,al tornante la strada procede verso la parte opposta la precedente (è come se avessimo camminato per niente: non dovevano aver ben chiaro come dovevano procedere nel costruire la strada) fino ad arrivare al bivio dove diritto si procede per la malga Valdajone e Craper (bivacco da visionare: da qui danno altre 2 ore) tramite strada battuta dalle motoslitte,mentre noi prendiamo a salire a destra dove solamente una traccia di sci alpinista si nota essere passata da queste parti fino ad arrivare al rifugio e bivacco Valdajone alle ore 11,00.
Giungiamo con il sole,fuori si sta bene,mentre dentro vi sono 0 gradi: mi attivo subito per accendere la stufa che rispetto a tutti i posti dove sono stato,questa ha una particolarità confermatami dal responsabile a cui ho telefonato la sera: una volta accesa,lo sportello recupero ceneri e carica devono stare chiusi e una finestra va messa basculante,altrimenti il fumo vi annebbierà l'ambiente: mi è stato riferito che dopo un po si può chiudere quando la stufa va a pieno regime (fate una prova e se vedete che accenna a fare fumo rimette la finestra a bascula,tanto non morirete di freddo ve lo assicuro).
Non posso non notare un poco di disordine che ovviamente prima di lasciare la struttura si cercherà di ridurre al minimo riordinando il cassetto delle posate con tutti gli accendini che erano sparsi,radunando le bottiglie e sistemando pentole e piatti.
Lorenzo oggi fa il cuoco oltre a tentare di far bruciare le focacce per eccessiva cottura in forno,mentre il Bradipo delle Alpi recupera e taglia un po di legna e poi,finalmente,alle 12,30 si pranza.
Ce la godiamo alla grande,mentre fuori comincia a cadere qualche fiocco,mentre dentro si sta benone e pensare che bisogna fare ritorno...spiace e non poco!
Dopo una bella resettata al pavimento e riordino cucina,alle ore 15,10 si riparte con il pensiero rivolto alla lunga salita che ci attende al ritorno che termina giungendo all'auto alle ore 17,13 senza prendere una goccia d'acqua.
Peccato per chi a preferito restare a casa considerando la pessima meteo,ma ricordiamo che il Bradipo delle Alpi cerca nel limite delle sue capacità e conoscenza,di scegliere mete che possano agevolare un soggiorno piacevole per una giornata indimenticabile anche senza salire su cime,ma accontentandosi trascorrendo una giornata in una bella e accogliente capanna.
Ringrazio Lorenzo per essersi messo a disposizione come cuoco e che è rimasto soddisfatto e sorpreso per la bella struttura.
Un particolare ringraziamento a tutti gli ALPINI di Bienno che nello svolgere il volontariato per la costruzione di questa struttura,han realizzato veramente un bel gioiellino messo a disposizione degli escursionisti,nella speranza che tutti ne rispettino il suo decoro e le regole di buon senso civile!
Anche questa uscita invernale è riuscita più che bene e quassù,posso assicurare che chi ha gambe,fiato e resistenza fisica in particolare,si può cimentare in lunghi giri ad anello salendo cime o raggiungendo altre strutture,sia con neve o in particolare senza,che rende il cammino un po più "scorrevole".
Ciao a tutti e alla prossima!
Tourengänger:
Alberto

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