Da Campolaro al M. Alta Guardia, in mezzo, una fantastica fioritura!
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Sono in convalescenza da 15 giorni, la tallonite ha superato l’apice di infiammazione ma ancora i conti non tornano…
Quindi per il secondo week end di seguito Rosa farà un uscita in solitaria, ma ancora non mi ha detto che vuole salire sul Monte Alta Guardia, cima mancata giusto l’anno scorso per colpa di una eccessiva calura e di una insolazione che mi ha costretto ad uno stop a meno di 30 minuti dalla vetta http://www.hikr.org/tour/post121546.html. Eh no cara Rosa, questa è una provocazione! Voltaren e ibuprofene a pallettoni e fanculo alla tallonite…
Partiamo dal comodo parcheggio di Campolaro e risalendo un pratone intercettiamo la sterrata che porta verso la colonia alpina di Pian di Campo, dalla colonia in poi la sterrata diventa un bel sentiero che sbuca ancora su una sterrata nella zona del Pian del Zuf. Già lungo questo tratto notiamo che siamo caduti in un periodo di massima fioritura, le foto si sprecano, ma tralasciamo di fotografare tante altre varietà per non perdere eccessivo tempo, tempo prezioso visto che hanno dato pioggia intorno alle 15.
Con passo tranquillo percorriamo la sterrata, ci portiamo verso la bella Malga Stabio di Sotto (tante Marmotte) e, una volta giunti alla M. Stabio di Sopra prendiamo una traccia che si stacca sulla sinistra ed attraversiamo il torrente. Ora la traccia è meno evidente, qualche paletto bollato aiuta nella ricerca della via migliore, poi bisogna stare attenti alla rada bollatura posta sui dei piccoli sassi. Ad un certo punto la traccia diventa ancora evidente e con facilità arriviamo al bel Passo del Sabbione. Qua ammiriamo un attimo il panorama, poi, invece di andare verso l’Alta Guardia decidiamo di fare un salto verso una bella cima senza nome posta ad E del passo. I primi passi sono su traccia evidente, poi tutto sparisce in prossimità delle rocce, mi porto in avanscoperta affrontando qualche passaggio di II°, poi mi fermo in prossimità di una piccola radura che ostacola la progressione. Retromarcia. A posteriori guardando meglio, forse bisognava restare sotto la via di roccia, ma comunque da fare con molta attenzione.
Ritornati al vicino passo continuiamo per cresta in direzione O, si prosegue in saliscendi, poi con un facile strappetto giungiamo sulla Cima Somale dove l’anno scorso mi fermai causa insolazione. Sembra la maledizione della Cima Somale, perché anche stavolta ho una piccola crisi che sembra inficiare la prosecuzione del giro; lo stomaco fa le bizze, forse i troppi farmaci ingeriti nei giorni precedenti hanno influito sull’apparato digerente. Mi sdraio nell’erba per 5 minuti.
Dopo una barretta energetica e un sorso d’acqua mi rialzo, tutto sembra essere passato, magari non sono proprio in bolla, ma la testa mi dice di proseguire, magari a ritmo blando. Rosa mi guarda e sembra titubante riguardo la mia decisione. Con calma seguiamo la cresta e scendiamo al P.so di A. Guardia, passo che separa la Valle di Stabio dalla Valle di Campadelli, poi da qua, in maniera ripida seguiamo facendo attenzione, la traccia di sentiero che porta finalmente sulla cima. Le nuvole coprono un po le cime più lontane ma la visuale è di tutto rispetto. Avanti con le foto.
Come spesso capita il tempo cambia in maniera repentina, le nuvole stanno coprendo un po le cime, e noi per non farci prendere alla sprovvista ci riportiamo sulla Cima di Somale dove ci fermiamo a pranzare. Pranzare sulla Somale era strategico, per il ritorno decidiamo di scendere dal costone erboso che scende a S, con scarsa visibilità non sarebbe proprio il massimo. Ma invece le nuvole si sono alzate, e si riparte senza correre visto l’erba eccessivamente alta e i buchi che si nascondono fra essa.
Pian piano che ci si abbassa di quota studiamo il “terreno”, non è sempre di facile intuizione il prosequio, ma una volta arrivati in uno spiazzo erboso posto tra gli alberi teniamo la sinistra finché intercettiamo una traccia con presenza di ometti che porta alla vicina Malga Stabio di Sotto, facile da qua ritornare alla macchina dove arriviamo contenti alle ore 15:20. Di pioggia neanche l’ombra, mente la birra bagna l’ugola!
Nota 1): Bellissimo giro nella solitaria Valle di Stabio, un posto che meriterebbe ben altra attenzione. Il giro da noi effettuato come avete visto dalle foto non ha grandi difficoltà, bisogna fare un po di attenzione per salire al P.so di Sabbione, le tracce si perdono un po ma si naviga a vista, un briciolo di attenzione per lo strappo all’Alta Guardia e la discesa dalla Cima Somale. P.s. La traccia tratteggiata di nero che si vede sulla cartina Kompass e che parte vicino alla M. Stabio di Sotto non esiste, fosse che fosse mai esistita la Natura si è mangiato il sentiero.
Nota 2): Cazzeggi vari…
ConteLercio: “Obiettivo dei primi cento giorni anche un’intera giornata senza figura di merda”.
Lercissimo: Questione Aquarius, Spagna delusa. L’Italia non ci aveva detto che la maggior parte dei migranti erano bonghisti!
Nota 3): Que viva Eric…
FIORI.
In tutte le sue feste si inventano gli amori,
le donne canbian spesso e vengono da fuori,
ma quella fortunata è Ruby Rubacuori.
Fiori,
si spalman sulla pelle del miele millefiori,
la sexy lingerie contrasta coi colori,
il trucco sul bel viso è roba da Maori.
Fiori,
finito il gran bordello è l’ora dei valori,
soldini spesi bene che sopiscono i dolori,
la tv gli rende omaggio con tanti bei clamori.
Se indovini di chi parlo ritorni ai vecchi albori, e in fondo mi domando: ma il mazzolin di Fiori?
A’ la prochaine! Menek,Rosa
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