Cima delle Duaria 1447m - Monti di Lenno 1589 m e Galbiga 1698 m
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Tempo fa facendo una ciaspolata in zona avevamo visto della gente che saliva su una cima alla nostra dx, oggi è vero che di neve non c’è nemmeno l’ombra ma andare a vedere si può fare lo stesso. Il resto del giro lo avevamo già fatto ma non importa…
Lasciamo l’auto a Sala Comacina, pochi metri sopra la Strada Regina. Seguiamo la strada asfaltata fino a prendere una mulattiera sulla nostra dx. Troviamo un unico cartello per Calneva poi nient’altro.
La mulattiera a differenza di altre che partono dal lago, sale abbastanza comodamente, alternando tratti ripidi, pendenze più moderate e anche tratti in piano!
Passiamo qualche alpeggio e raggiungiamo Calneva dove il solito cane rompimaroni rompe appunto mentre facciamo sosta. Qui la mulattiera è diventata una sorta di sterrata-cementata. Alla curva che indica Alpe Sala noi proseguiamo diritti entrando in un fitto bosco e seguendo una traccia tagliamo il tornante arrivando lo stesso all’Alpe Sala. Altri cani rompimaroni….ora, noi amiamo i cani ma, se il cane abbaia per un nonnulla, in continuazione e ti viene incontro ringhiando hai voglia tu a dirmi che non fa nulla…lo sai tu mica io!!! Va beh proseguiamo lungo la strada andando a sx e raggiungendo così l’Alpe Colonno.
Continuiamo sulla strada e svoltiamo a dx sul prato entrando nel bosco, proseguiamo sulla sterrata fino al punto in cui si sdoppia, noi rimaniamo nel mezzo risalendo la dorsale che uscendo dal bosco piega a dx. Ci fermiamo nel punto più alto e pensiamo sia la cima. Panorama nullo! La discesa sul rifugio Boffalora è ripida, su erba piuttosto scivolosa, seguiamo dapprima una traccia poi pieghiamo a sx e raggiungiamo la strada.
Proseguiamo per il rifugio Venini seguendo il sentiero che sale ripido e taglia un tornante della strada. Attraversata la strada proseguiamo ripidamente sulla dorsale per i Monti di Lenno, raggiunta la cresta la seguiamo verso dx e scendiamo all’Alpe di Lenno. Proseguiamo sempre in cresta per tracce raggiungendo il Galbiga, breve sosta e quindi discesa al rifugio Venini che speravamo fosse aperto più che altro per ripararci dal vento. Per nostra fortuna il portico ripara parecchio e le nebbie finalmente si sono abbassate lasciando spazio al sole che ci permette di fare una bella sosta.
Ritorniamo quindi all’Alpe di Lenno dove seguiamo l’indicazione per l’Alpe Piazza. Fare attenzione qui, soprattutto in caso di nebbia, fino a quando il sentiero non entra nel bosco le tracce di animali potrebbero trarre in inganno, bisogna stare su quella più ampia. Una volta nel bosco non ci sono più problemi di orientamento. Il sentiero ben segnato e comodo arriva all’Alpe Piazza. Dopo l’alpe la storia cambia, il sentiero diventa, sterrata, cementata, mulattiera con tratti molto ripidi che mettono a dura prova le ginocchia. Raggiungiamo l’Abbazia di Acquafredda dove facciamo sosta per far riprendere le ginocchia, dopo di che prendiamo una mulattiera che taglia la strada, seguiamo le indicazioni per il Santuario della Madonna del Soccorso di Ossuccio fino a raggiungere le prime cappelle della Via Crucis. Cominciamo a scendere tenendo sempre la dx. Raggiunga la Strada Regina la seguiamo brevemente fino a tornare alla macchina.
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