Duaria - Lenno - Tremezzo - Crocione - Galbiga con partenza da Alpe Colonno


Publiziert von Angelo63 , 31. Dezember 2014 um 20:26.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:30 Dezember 2014
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 7:45
Aufstieg: 1060 m
Strecke:Alpe Colonno - Coma della Duaria - Alpe di Boffalora - Monte di Lenno - Alpe di Lenno - rifugio Venini - Monte di Tremezzo - Monte Crocione - Alpe di Mezzegra - rifugio Venini - Monte Galbiga - Alpe di Lenno - Alpe di Ossuccio - Alpe di Boffalora - Alpe di Colonno
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da como seguire la statale Regina (sponda occidentale del lago) sino ad Argegno. Seguire le indicazioni per San Fedele d'Intelvi e poi Pigra. Arrivati a Pigra, all'imbocco del paese, prendere strada che sale a sinistra e prosegue, restringendosi ma sempre asfaltata, sino all'Alpe di Colonno. Ampie possibilità di parcheggio, di fronte al rifugio ed anche nei pressi.

Ultima uscita dell’anno per il gruppo “AnDaSer” al completo con la partecipazione straordinaria di Vajont, una esuberante amica a quattro zampe accudita da Sergio. E’ anche l’occasione per festeggiare il recentissimo compleanno di Danilo che si appresta ad affrontare…..una nuova decade :)))
Causa brutto tempo annunciato a ridosso delle Alpi con vento previsto anche in pianura, scegliamo una meta non troppo alta e non troppo esposta così da poter eventualmente restare riparati dal pendio non escludendo di rintanarci in qualche rifugio aperto.
Ci dirigiamo così verso il centro lago che abbandoniamo ad Argegno per salire a Pigra; da qui imbocchiamo la via militare, stretta strada asfaltata che porta al comodo parcheggio dell’Alpe di Colonno, situato proprio di fronte all’omonimo rifugio, dove lasciamo l’auto.
La giornata appare perfetta, pochissime e piccole nuvole in cielo, mentre il preannunciato vento per il momento non si fa sentire; ci prepariamo comunque ben coperti perché, seppur al sole, la temperatura è rigida.

Alle 9.20 ci incamminiamo lungo la strada che prosegue oltre il nostro parcheggio ma che ben presto lasciamo seguendo l’indicazione per l’Alpe di Sala posta sulla sterrata che entra in un bel bosco di abeti. Procediamo sulla sterrata sino a quando arriviamo ad una stretta curva a sinistra, punto dal quale parte una traccia su cresta che sale decisamente verso la cima della Duaria. Risalito il pendio con alcuni lunghi traversi – si procede seguendo comunque deboli tracce su prato – arriviamo in poco meno di mezz’ora, da quando siamo partiti, sulla vetta che non è contraddistinta da alcun segno. Bella la vista sul promontorio di Bellagio e sul ramo del lago che porta verso Como.
Scendiamo su terreno ripido – sempre molto deboli le tracce – in direzione opposta a quella risalita puntando alle costruzioni dell’Alpe di Boffalora dove giungiamo alle 10.10.
All’ombra il freddo è pungente ma per fortuna il temuto vento non si è fatto ancora sentire; quando si sta al sole, con un minimo di fatica, ci si sente subito ben accaldati.
Davanti a noi i bei pratoni che portano al Monte di Lenno che appare ancora lontanissimo e molto in alto; allargando la vista ammiriamo le cime del Galbiga e del Monte di Tremezzo, distanziati dai riflessi luccicanti al sole della struttura del rifugio Venini; lì termina la strada militare asfaltata, poi procede ancora per un po’ su sterrato, che sembra tagliare i pendii delle cime dalla forma piramidale.
La vista di tale bellezza e il perdurare delle buone condizioni climatiche ci fanno maturare l’intenzione di compiere un tour che tocchi tutte queste cime; decidiamo quindi di proseguire di buona lena.
Abbandoniamo l’asfalto per risalire il pendio che aggira l’Alpe di Ossuccio e dopo aver nuovamente tagliato la strada in prossimità di un cartello che avvisa esservi dei “pascoli vaganti”, risaliamo una sterrata che sembra essere stata recentemente ritracciata e che passa tra un bosco di faggi lungo il versante sud del Monte di Lenno. Non appena terminato il bosco, dalla parte del pendio, risaliamo tra prati e felci intirizzite, effettuando dei lunghi traversi per addolcire la salita.
Ci portiamo sulla cresta e la risaliamo tutta per arrivare, sono da poco passate le 11, dove è posizionato un pennone con una bandiera nazionale sempre sventolante perché in metallo. Per arrivare in cima si deve risalire ancora per qualche metro così da poter ammirare anche l’altro versante con vista sul Ceresio.
Ci fermiamo una quindicina di minuti per poi ripartire non appena iniziamo a sentire qualche folata di vento, le prime della giornata che danno un po’ di fastidio; dopo quasi 2 ore dalla partenza, considerando che ora siamo su una cresta esposta, non ci possiamo certo lamentare troppo.
La cresta sembrerebbe proseguire in direzione del prospiciente Galbiga, in realtà scende all’alpe di Lenno, dove passa anche la strada che raggiungiamo poco dopo le 11.30; anziché risalire la dorsale ripida verso il Galbiga, qui il cielo pare leggermente annuvolarsi, decidiamo di proseguire lungo la strada che sale molto più dolcemente verso il rifugio Venini dove giungiamo alle 11.55.
Il rifugio è attivo, sono in corso i preparativi per il prossimo veglione di S. Silvestro, ma non abbiamo intenzione di fare sosta per il pranzo presi come siamo dal proseguire il nostro tour.
Procediamo quindi in piano verso le imponenti e tutto sommato ancora solide costruzioni della linea Cadorna per poi risalire la cresta che ci conduce al Monte di Tremezzo, sormontato da un piccolo monumento con una Madonnina. Qui arriviamo alle 12.30 dopo 2h25m di marcia, 45m di sosta ed aver percorso 8,6 km.
Sosta di 10 minuti per decidere che, a differenza di un altro giro effettuato 2 anni fa in presenza di neve, questa volta non possiamo perdere l’occasione di raggiungere la vicina e sottostante cima del Monte Crocione da dove la vista sul lago è ancora più bella.
Detto fatto ed alle 13 siamo sotto l’imponente croce che non può non dare il nome alla montagna, è proprio un “crocione”. Sosta per le foto di rito, ripasso dei nomi delle montagne che si affacciano all’orizzonte ed ammirare le splendide viste sul lago con zoom d’obbligo sulla punta di Bellagio; così ampiamente appagati non ci resta che espletare la pratica pranzo con festeggiamento del genetliaco.
Considerato che nei tratti in cresta ed esposti a nord il vento si fa ora sentire con maggiore intensità decidiamo fermarci in un posto maggiormente riparato ed alle 13.15 ripartiamo seguendo uno dei sentieri che percorrono il versante sud est del Monte di Tremezzo per arrivare nei pressi dell’antiestetico ripetitore da dove il sentiero conduce all’Alpe di Mezzegra; qui arriviamo alle 13.40 e subito decidiamo di fermarci a pranzare su comodo tavolo in legno con annesse panche.
Il pranzo è limitato ai soliti panini ma gli auguri sono celebrati con un’ottima bottiglia di brut rosé; Vajont, oggi in testa a tutti sulle varie cime raggiunte, pasteggia con le sue crocchette, qualche pezzettino di pane e si reintegra con tanta acqua.
La vista dall’Alpe di Mezzegra, esposta a sud verso il ramo comasco del lago incastonato tra le sue caratteristiche dorsali montuose, è veramente gratificante; non si immagina nemmeno di poter stare in un posto così tranquillo quando a pochi chilometri di distanza regna quotidiano il caos fatto di rumori, traffico e quant’altro di brutto si possa immaginare. Non si vorrebbe mai andarsene da questo posto.
A farci ritornare alla realtà ci pensa però qualche soffio di vento un po’ più deciso.
Alle 14.15 ci rimettiamo in cammino e in breve tempo dal sentiero passiamo alla sterrata che porta al rifugio Venini dove transitiamo alle 14.45.
Giunti a questo punto non possiamo sottrarci dalla salita al monte Galbiga, passando nei pressi dell’osservatorio astronomico; raggiungiamo la vetta di buon passo (sono però le ultime energie rimaste) quando sono da poco passate le 15.
Anche il Galbiga è sormontato da una imponente croce che fa parte di un altare ed un ampio spazio che è adibito a chiesa all’aperto.
La vista dietro l’altare spazia su Porlezza, il lago di Piano e la valle che risale da Menaggio. Il vento soffia ora molto più deciso e sulle montagne a nord le nuvole sono molto più scure e minacciose.
Riprendiamo il cammino alle 15.15 seguendo la cresta che avevamo pensato di percorrere in salita all’andata; arriviamo così all’alpe di Lenno alle 15.40 e ci immettiamo sulla strada asfaltata che seguiremo per il rientro.
Passiamo così dall’Alpe di Ossuccio alle 16.15 e scendiamo sino a quella di Boffalora dove arriviamo alle 16.30.
Il sole illumina ora solo le parti più alte delle cime circostanti e più lontano le sempre imponenti Grigne e il Pizzo dei Tre Signori mentre il Legnone è nascosto dall’anfiteatro delle “piramidi” appena lasciate.
Ci resta ancora un tratto in leggera e continua salita, sempre su asfalto, che dall’Alpe di Boffalora conduce a quella di Colonno, passando per un tratto dal bosco di abeti che avevamo attraversato, più a monte, in mattinata.
Giunti in prossimità dell’arrivo non possiamo mancare un’ultima salita alla croce, posta dietro al rifugio Alpe di Colonno, anche questa di dimensioni “gulliveriane”, per concludere questo bel giro. Arriviamo alle 16.55 in “vetta” – sarebbe la sesta di giornata, una per decennio del nostro festeggiato – anche se non risulta catalogata con un nome, probabilmente è l’Alpe di Colonno.
Il sole è ormai sceso e qualche riflesso di tramonto si può apprezzare ancora sulla caratteristica cima del Sasso Gordona.
E’ ora di rientrare, scendiamo al sottostante rifugio dell’Alpe ed arriviamo all’auto alle 17.05.
 
Gran bella escursione di fine anno allietata da festeggiamenti (Danilo), nuove presenze (Vajont) bel tempo (il freddo è sopportabile, il vento meno) e bellissimi paesaggi che non ci si stanca mai di ammirare.
 
Buon 2015.
 
Dati complessivi:
Km percorsi: 20,2;
Tempo marcia: 5h30m;
Tempo sosta: 2h15m;
Ascesa: mt. 1.060 circa;
Velocità media in marcia: 3,7 km/h;
Velocità media totale: 2,6 km/h.
 

Tourengänger: Angelo63, squonk, Danilo54
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (6)


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froloccone hat gesagt:
Gesendet am 1. Januar 2015 um 11:00
Auguri di buon Anno al gruppo" AnDaSer"!!!!Ciao ALE

Angelo63 hat gesagt: RE:
Gesendet am 1. Januar 2015 um 12:55
Grazie ALE,
auguri per un ottimo 2015 anche a Te!!!

"AnDaSer"

gbal hat gesagt:
Gesendet am 1. Januar 2015 um 19:16
E' un giro che mi era piaciuto molto questo ai Monti di Tremezzo, a parte la bella rampa da Lenno che mi ero scelto.
Auguri!

Angelo63 hat gesagt: RE:
Gesendet am 1. Januar 2015 um 21:35
Giulio,
avevo visto il tuo giro......ma aggiungere la rampa da Lenno sarebbe stata cosa impossibile per le ns capacità.....ci saremmo "spiaggiati" al rifugio Venini :))
Auguri anche a te
ciao
angelo

Menek hat gesagt:
Gesendet am 1. Januar 2015 um 20:51
Avete beccato decisamente una bella giornata...
Saluti
Menek

Angelo63 hat gesagt: RE:
Gesendet am 1. Januar 2015 um 21:27
Proprio così, una "botta di c...." :))

ciao
angelo


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