Poncione Piancascia dalla val di Laor


Publiziert von blepori , 2. November 2014 um 17:21.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum: 2 November 2014
Wandern Schwierigkeit: T5+ - anspruchsvolles Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: L
Klettern Schwierigkeit: II (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Poncione Piancascia 
Zeitbedarf: 6:45
Aufstieg: 2300 m
Abstieg: 2300 m
Strecke:Maggia - Antrona - Poncione Piancascia - Pizzo Morisciöi - Maggia
Kartennummer:CNS 1292 Maggia

È il due novembre, ma sembra settembre. Il tempo è bellisssimo, caldo e asciutto anche in montagna. Ma tutto questo sta per finire! Meteosvizzera prevede abbondanti precipitazioni la prossima settimana con neve fino ai 1800 metri.
Così per l'ultima uscita della stagione mi offro una gita speciale: il Poncione Piancascia dall'itinerario che amo di più, quello della selvaggia Val di Laor, con la chicca della cresta che conduce al Morisciöi per il ritorno.
Detto e fatto poco dopo le sette del mattino sono a Maggia: il mitico Lüzi mi ha abbandonato ("va pure, così non mi tiri il collo...") per cui sono solo. Di corsa salgo le scale verso la Cappella della Valle del Salto, traverso il fiume e mi inoltro in valle: la prima parte del sentiero coincide con il giro della Valle del Salto ed è largo e ben marcato. Attenzione all'Alpe Canaa a prendere il sentiero di sinistra, non marcato - le marcature portano al fiume e poi all'altro versante della Valle. Il sentiero entra in Val di Laor, alto sul fondovalle e sempre sufficientemente ben tenuto; poi attraversa il fiume sale all'Alpe Marsciöi. Di lì un buon sentiero continua in orizzontale sull'altro versante della valle e si ricongiunge a Sella al sentiero del Passo Deva.
Io invece proseguo a sinistra su tracce non proprio evidenti che attraversano un torrente e salgono in breve ad Antrona: ho sempre trovato particolarmente suggestivo questo bel monte, ancora tenuto, situato ai piedi di un grande roccione in un luogo veramente remoto.
Ad Antrona comincia l'avventura! Esili tracce conducono verso il torrente della Val Laor, qui ormai asciutto; dopo alcune centinaia di metri si comincia a salire verso destra, cercando di sfruttare le tracce dei camosci; non trovo il rudere di laor, ma dopo una mezz'ora da Antrona sbuco in una grande conca. L'ambiente è semplicemente fantastico: le alte erbe hanno assunto il colore dorato del tardo autunno, più in altro le placcate che portano alla cima e il cielo azzurro. Qualche camoscio mi guarda chiedendosi cosa fa quello strano animale a due zampe che arranca nell'erba.
Anche se l'ambiente è selvaggio, il percorso è abbastanza logico; seguendo vecchie tracce faccio un grande arco verso sinistra che mi porta in cima alle placche del canale che scende dalla bocchetta; alcuni ripidi passaggi permettono in breve di raggiungere l'uscita sul prato che porta in cresta (si passa appena a destra di un caratteristico mottello con alcuni alberi). Nel complesso il percorso è faticoso, ma non difficile.
In breve esco alla sella dove arriva dall'Alpe Cuasca la Via Alta della Vallemaggia: di qui mancano ancora oltre 400 m alla vetta. Fortunatamente il sentierino, a tratti attrezzato con catene, rende la salita meno faticosa; quando la VAM inizia a traversare il versante Sud del Poncione prendo il sentierino che risale l'ultima, interminabile groppa; alle 10:20 sbuco sulla cima!
Per chi non ha mai salito il Poncione Piancascia dico solo che deve farlo: è una delle cime più belle e panoramiche di tutta la Vallemaggia. la vista spazia dalla Val d'Osura, con il Rasiva proprio di fronte, al Passo dei Due Laghi, alla cima di Spluga, al Sasso Bello fin giù lungo tutte le catene di monti che portano al Lago Maggiore.
In breve riparto, il cammino è ancora lungo. Ritorno rapidamente alla sella, dove lascio la VAM e attacco la cresta che Porta al Morisciöi. Il percorso alterna rocce e tratti nell'erba o nei rododendri - conviene stare il più possibile sul filo e sui sassi, altrimenti il procedere diventa penoso. Il passaggio più difficile è un bel muretto di circa 6 m, ben appigliato (II+); il resto della cresta alterna passaggi di primo e di secondo grado. In questa direzione è molto più facile perché i passaggi di arrampicata sono quasi tutti in salita, ma c'è un prezzo da pagare: tenendo conto dei saliscendi ci sono circa 200 m di dislivello in salita da superare. E appena passato il Pizzo Verde scorgerete davanti a voi una mezza dozzina di gobbe che precedono il Pizzo Croadino e il Morisciöi. In questo tratto comincio a sentire la fatica, ma il percorso è molto bello e suggestivo; scavalco il Croadino e affronto gli ultimi trenta metri di arrampicata fino alla vetto di Morisciöi, dove arrivo a mezzogiorno. Anche da qui il panorama sulla Vallemaggia è particolarmente suggestivo. Magicamente a salutarmi sul Piancascia compare l'aquila.
Il resto del tour è una lunga discesa dapprima nel prato, poi su di un bel sentiero che passa da Setmeo e Tasmei (qui seguire per Spin e poi continuare sul sentiero bianco e rosso che porta a Marena e poi alla Cappella sopra Maggia). Alle 14 sono finalmente a Maggia, contento di essere arrivato.

Qualche commento per chiudere. Per me questo è uno dei percorsi più belli delle valli ticinesi. Grandi panorami e grande solitudine soprattutto in Val di Laor, poi il regalo splendido della vista dal Piancascia. La cresta che porta al Morisciöi aggiunge quel po' di avventura e un po' di scalata, divertente ma mai troppo difficile. E, infine, la grande apertura dalla cima del Morisciöi e i dolcissimi e solatii scenari degli alpeggi sopra Maggia. È un tour faticoso: grande dislivello, tanta distanza e, soprattutto, si viaggia spesso fuori sentiero e su terreno difficile. Se siete troppo stanchi o è tardi una buona alternativa per il rientro è seguire la VAM fino all'Alpe Cuasca e poi scendere a Coglio (vi servirà però un passaggio per rientrare a Maggia).

Tourengänger: blepori


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