PIZZO MARONA ( VALGRANDE )
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Lasciata l’auto al parcheggio dell’Alpe Gabbio m 1050 a monte di Intragna, si prende il sentiero che sale a sinistra con l’indicazione “rifugio”. Si supera l’Alpe Sunfai e dopo un lungo tratto a mezza costa si arriva al Rifugio Pian Cavallone m. 1528 ( ore 1,20). Raggiunta la cappella sulla sella del Pian Cavallone alcuni escursionisti ci avvisano che il sentiero che raggiunge la Forcola è franato in alcuni punti e che il passaggio risulta difficoltoso. Prendiamo atto e decidiamo di raggiungere la Forcola m. 1518 ( ore 1,00 – 2,20) salendo al Monte Todano m. 1667 e scendendo poi dalla vetta. Da qui il sentiero riparte aggirando sulla destra la Cima di Cugnacorta. Si prosegue in costante salita e dopo aver superato altri tratti franati si arriva ad una scalinata protetta da catene e paletti in ferro ( Scala Santa). Si riprende la cresta oltre la Cima Cugnacorta e dopo aver attraversato il passo del Diavolo il percorso diventa più aereo e dopo alcuni tornanti si raggiunge la cappelletta-rifugio e poi la vetta. ( ore 2,00 – 4,20).
Grande il panorama verso i laghi, la catena del M. Rosa e la Val Pogallo.
Grazie a Pier, Franco, Michele, Alessio, Italo e Mariuccio per aver condiviso questa salita ( come ai vecchi tempi del GEMIC) e per il brindisi in vetta con tanto di crostata preparata da Veronica per i miei 60 anni.)
Salire al Pizzo Marona in giornate limpide come questa è sempre motivo di grande soddisfazione anche se rispetto a qualche anno fa’ ho trovato il sentiero più difficoltoso sia per i tratti franati sia per la vegetazione che nasconde in diversi punti i passaggi più delicati.
Risparmio i commenti per aver dovuto risalire il Monte Todano al ritorno, sotto un sole africano!
Grande il panorama verso i laghi, la catena del M. Rosa e la Val Pogallo.
Grazie a Pier, Franco, Michele, Alessio, Italo e Mariuccio per aver condiviso questa salita ( come ai vecchi tempi del GEMIC) e per il brindisi in vetta con tanto di crostata preparata da Veronica per i miei 60 anni.)
Salire al Pizzo Marona in giornate limpide come questa è sempre motivo di grande soddisfazione anche se rispetto a qualche anno fa’ ho trovato il sentiero più difficoltoso sia per i tratti franati sia per la vegetazione che nasconde in diversi punti i passaggi più delicati.
Risparmio i commenti per aver dovuto risalire il Monte Todano al ritorno, sotto un sole africano!
Tourengänger:
Giuliano54

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Kommentare (2)