Marona e Zeda, binomio inseparabile.
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Meglio di così non poteva andare... Avevo già in mente qualcosa di buono per la domenica, ma sabato mattina ricevo uno di quegli inviti ai quali è impossibile rinunciare, specie se si tratta di qualcosa da lungo tempo programmato ma mai attuato. L'amico Giancarlo, che già conosce questi luoghi, mi propone Zeda e Marona... la mia risposta è posìtiva e il resto così può attendere.
Ci troviamo di buon ora e partiamo per Miazzina, dalla quale in breve si raggiunge la Cappella Fina, nostro punto di partenza odierno: la giornata appare subito incantevole e perfetta, con cielo limpido e piacevole brezza che ci accarezzerà per l'intera giornata. La salita al Pian Cavallone è molto bella, rilassante e piacevole, per nulla faticosa, e quando siamo fuori dal bosco il panorama che si presenta ai prati del Pian Cavallone è davvero spettacolare. Giunti quasi al rifugio saliamo in breve al panoramico Monte Todano, con la sua bella croce di vetta, per la prima cima della giornata. Una ripida discesa tra tappeti di rododendro sul versante nord-ovest ci porta alla Forcola, poi comincia il lungo aggiramento in salita della Cima Cugnacorta (qualche catena, peraltro più utile al ritorno), che permette di giungere ai piedi della Marona. La cosiddetta "Scala Santa" e il dirupato Passo (o Ponte) del Diavolo ci portano in un ambiente decisamente più alpino e selvaggio, davvero suggestivo, a due passi dal Verbano, il quale là sotto ci ricorda sempre la sua bella presenza.
L'ultimo tratto di salita non presenta alcun problema e siamo in vetta. Piccola pausa, una visita alla cappelletta e via, verso lo Zeda. Ora è tutto un divertente saliscendi di bocchette e colli minori, attrezzato con qualche catena nei punti più ripidi e in qualche facile traversino, che infine ci conduce in cima allo Zeda, dal quale il panorama è ancora più ampio. Mi colpisce molto la lunga e bellissima cresta che, passando per varie cime e passi, conduce al gruppo della Laurasca... davvero invitante, anche se si presenta assai dura. La cima è affollata da molti escursionisti, saliti perlopiù da Pian Vadà. Qui ci fermiamo a mangiare e rimirare il panorama, anche se il cielo s'è parzialmente velato, quindi torniamo sui nostri passi, essendo inconcepibile o quasi un circuito ad anello per tornare all'auto. Risaliamo in cima alla Marona, ma una volta ridiscesi alla Forcola anzichè risalire al Monte Todano, optiamo per il lungo traverso - parzialmente attrezzato - che ci riporta nei pressi del rifugio Pian Cavallone, ove sostiamo per una bibita. Quindi la tranquilla discesa per la Cappella Fina, ove la splendida escursione conosce il suo termine.
Luoghi davvero splendidi, che meritano una successiva visita. Se la cresta Zeda-gruppo Laurasca sembra davvero lunga e ostica, interessante potrebbe essere la risalita diretta dalla Forcola alla Cima Cugnacorta e di lì alla Marona, evitando il lungo e un po' monotono aggiramento, obbligatorio per avvicinare quest'ultima cima.
Ci troviamo di buon ora e partiamo per Miazzina, dalla quale in breve si raggiunge la Cappella Fina, nostro punto di partenza odierno: la giornata appare subito incantevole e perfetta, con cielo limpido e piacevole brezza che ci accarezzerà per l'intera giornata. La salita al Pian Cavallone è molto bella, rilassante e piacevole, per nulla faticosa, e quando siamo fuori dal bosco il panorama che si presenta ai prati del Pian Cavallone è davvero spettacolare. Giunti quasi al rifugio saliamo in breve al panoramico Monte Todano, con la sua bella croce di vetta, per la prima cima della giornata. Una ripida discesa tra tappeti di rododendro sul versante nord-ovest ci porta alla Forcola, poi comincia il lungo aggiramento in salita della Cima Cugnacorta (qualche catena, peraltro più utile al ritorno), che permette di giungere ai piedi della Marona. La cosiddetta "Scala Santa" e il dirupato Passo (o Ponte) del Diavolo ci portano in un ambiente decisamente più alpino e selvaggio, davvero suggestivo, a due passi dal Verbano, il quale là sotto ci ricorda sempre la sua bella presenza.
L'ultimo tratto di salita non presenta alcun problema e siamo in vetta. Piccola pausa, una visita alla cappelletta e via, verso lo Zeda. Ora è tutto un divertente saliscendi di bocchette e colli minori, attrezzato con qualche catena nei punti più ripidi e in qualche facile traversino, che infine ci conduce in cima allo Zeda, dal quale il panorama è ancora più ampio. Mi colpisce molto la lunga e bellissima cresta che, passando per varie cime e passi, conduce al gruppo della Laurasca... davvero invitante, anche se si presenta assai dura. La cima è affollata da molti escursionisti, saliti perlopiù da Pian Vadà. Qui ci fermiamo a mangiare e rimirare il panorama, anche se il cielo s'è parzialmente velato, quindi torniamo sui nostri passi, essendo inconcepibile o quasi un circuito ad anello per tornare all'auto. Risaliamo in cima alla Marona, ma una volta ridiscesi alla Forcola anzichè risalire al Monte Todano, optiamo per il lungo traverso - parzialmente attrezzato - che ci riporta nei pressi del rifugio Pian Cavallone, ove sostiamo per una bibita. Quindi la tranquilla discesa per la Cappella Fina, ove la splendida escursione conosce il suo termine.
Luoghi davvero splendidi, che meritano una successiva visita. Se la cresta Zeda-gruppo Laurasca sembra davvero lunga e ostica, interessante potrebbe essere la risalita diretta dalla Forcola alla Cima Cugnacorta e di lì alla Marona, evitando il lungo e un po' monotono aggiramento, obbligatorio per avvicinare quest'ultima cima.
Tourengänger:
Poncione

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