Corno Vitello (3057 m) da Estoul
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Considerando le poche giornate a disposizione, la forma tutt'altro che ottima, la meteo quasi sempre orribile pensavo che avrei concluso l'estate senza alcun tremila.
Invece viste le previsioni spettacolari, in particolare per la Val d'Aosta, decido di sfruttare al volo l'occasione buona, forse l'unica di quest'estate, per togliermi questa soddisfazione.
Dal parcheggio di Estoul, seguendo la stradina sterrata, raggiungo il Rifugio Arp (1 h 20). Camminare su stradina non è mai il massimo, ma l'ambiente circostante è talmente bello che in questo caso è ugualmente piacevole.
Praticamente metà del dislivello è così già fatto, ma inizia ora la parte divertente e faticosa dell'escursione.
Su sentiero ben indicato (5a e 5b) tra i prati dietro al Rifugio si riprende a salire e si raggiungono in successione i due bei Laghi Valfredda (15 minuti dal Rifugio al Lago inferiore).
Al secondo lago, seguendo sempre l'unico sentiero presente, si costeggia per qualche metro lo specchio d'acqua sulla sinistra, quindi si inizia a salire.
Il sentiero taglia in diagonale il pendio sopra il lago, quindi con un ultimo tratto piuttosto ripido a tornantini raggiunge la cresta, dove posso finalmente vedere la mia meta, più vicina di quanto pensassi.
Svolto a destra, sempre su sentiero 5a/5b, iniziando a risalire il largo crinale, ammirando il panorama spettacolare verso Bianco, Cervino e il Rosa che a poco a poco spunta dietro alle cime vicine.
Ignoro quindi il bivio a destra per il sentiero 5a, che conduce al Colle Valfredda, e continuo sul sentiero 5b seguendo le frequenti frecce gialle.
Raggiunta una sorta di anticima, a quota 2900 m circa, si riprende il filo della larga cresta, ora quasi pianeggiante, fino a portarsi all'attacco della pietraia finale.
Si scende di qualche metro su sentiero leggermente esposto, per aggirare una bastionata rocciosa, quindi si prosegue in piano per qualche minuto, fino ad arrivare sotto l'erta finale.
Si tratta di 80-90 metri di dislivello molto ripidi, su sentiero sfasciumato piuttosto instabile, da affrontare con calma ed attenzione.
Risalita con fatica questa ultima rampa sono finalmente in vetta al Corno Vitello (3 h 00), giusto in tempo per farmi scattare un piao di foto da altri due escursionisti che stanno per scendere.
Mi godo il panorama stupendo per un quarto d'ora, estremamente soddisfatto per la cima raggiunta e per la giornata favolosa, con cielo azzurrissimo e nessuna nuvola se non in lontananza.
In discesa seguo esattamente lo stesso percorso di salita, fermandomi al lago superiore di Valfredda per il solito pediluvio rigenerante.
Davvero una bella cima, dal percorso molto vario che non annoia mai e dal panorama strepitoso. A dispetto della molta gente al Rifugio Arp, solo due escursionisti in vetta e uno che saliva mentre io scendevo.
Invece viste le previsioni spettacolari, in particolare per la Val d'Aosta, decido di sfruttare al volo l'occasione buona, forse l'unica di quest'estate, per togliermi questa soddisfazione.
Dal parcheggio di Estoul, seguendo la stradina sterrata, raggiungo il Rifugio Arp (1 h 20). Camminare su stradina non è mai il massimo, ma l'ambiente circostante è talmente bello che in questo caso è ugualmente piacevole.
Praticamente metà del dislivello è così già fatto, ma inizia ora la parte divertente e faticosa dell'escursione.
Su sentiero ben indicato (5a e 5b) tra i prati dietro al Rifugio si riprende a salire e si raggiungono in successione i due bei Laghi Valfredda (15 minuti dal Rifugio al Lago inferiore).
Al secondo lago, seguendo sempre l'unico sentiero presente, si costeggia per qualche metro lo specchio d'acqua sulla sinistra, quindi si inizia a salire.
Il sentiero taglia in diagonale il pendio sopra il lago, quindi con un ultimo tratto piuttosto ripido a tornantini raggiunge la cresta, dove posso finalmente vedere la mia meta, più vicina di quanto pensassi.
Svolto a destra, sempre su sentiero 5a/5b, iniziando a risalire il largo crinale, ammirando il panorama spettacolare verso Bianco, Cervino e il Rosa che a poco a poco spunta dietro alle cime vicine.
Ignoro quindi il bivio a destra per il sentiero 5a, che conduce al Colle Valfredda, e continuo sul sentiero 5b seguendo le frequenti frecce gialle.
Raggiunta una sorta di anticima, a quota 2900 m circa, si riprende il filo della larga cresta, ora quasi pianeggiante, fino a portarsi all'attacco della pietraia finale.
Si scende di qualche metro su sentiero leggermente esposto, per aggirare una bastionata rocciosa, quindi si prosegue in piano per qualche minuto, fino ad arrivare sotto l'erta finale.
Si tratta di 80-90 metri di dislivello molto ripidi, su sentiero sfasciumato piuttosto instabile, da affrontare con calma ed attenzione.
Risalita con fatica questa ultima rampa sono finalmente in vetta al Corno Vitello (3 h 00), giusto in tempo per farmi scattare un piao di foto da altri due escursionisti che stanno per scendere.
Mi godo il panorama stupendo per un quarto d'ora, estremamente soddisfatto per la cima raggiunta e per la giornata favolosa, con cielo azzurrissimo e nessuna nuvola se non in lontananza.
In discesa seguo esattamente lo stesso percorso di salita, fermandomi al lago superiore di Valfredda per il solito pediluvio rigenerante.
Davvero una bella cima, dal percorso molto vario che non annoia mai e dal panorama strepitoso. A dispetto della molta gente al Rifugio Arp, solo due escursionisti in vetta e uno che saliva mentre io scendevo.
Tourengänger:
peter86

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