Pizzo San Pio dalla Val Bodengo
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La recente relazione di
Alberto sulla val Bodengo e sul nuovo Bivacco del Notaro mi ha incuriosito e mi ha attirato tra una catena di montagne che amo. Inoltre il recente completamento, da parte di Paolo (pm1996), di gran parte delle cime della catena ha fornito l'occasione per rendergli omaggio. Nel database di Hikr l'unico riferimento al Pizzo di San Pio è appunto un giro fatto da Paolo, salendo dalla val Garzelli, traversando sull'alta via e scendendo dalla val Bodengo, dove, con la complicità di Ivan Butti, ha trascinato un gruppo di malcapitati in un autentico massacro altimetrico.
Si arriva a Gordona, paese appena prima di Chiavenna, sul lato sinistro della valle, si cerca l'edicola o un bar aperto, si acquista il permesso di transito giornaliero di 6 euro e si sale in direzione Bodengo.
La relazione di Francesco spiega bene come fare ad arrivare a Corte Terza, m1190, dove un ampio posteggio permette l'inizio dell'escursione.
Valle bella, ampia, boscosa di faggi, abeti e poi larici, inizialmente strada sterrata, poi traccia sempre ottimamente segnalata. Frequenti paline indicatrici con prospettate 3h di salita dal posteggio alla testa della valle, la Bocchetta chiamata della Crocetta in Val Bodengo, di Correggia in Val Darengo.
Anche qui la relazione di Francesco, e la sua buona abitudine di fotografare le paline indicatrici, può aiutare.
Tener conto che dopo due ore di salita si stacca a dx il sentiero verso la zona del Notaro mentre, proseguendo, un ora di gande faticose e una paretina finale permettono di arrivare alla Bocchetta.
L'emozione è simile a quella dell'arrivo alla Bocchetta del Cannone: spazio ampio, un laghetto con rifugio in basso e il lago e le montagne del Lario sullo sfondo. Sui lati montagne bellissime come il Cavregasco a sinistra o come il Campanile a dx. Balcone privilegiato è il Pizzo San Pio, tra la Bocchetta e il Cavregasco. La guida del Monti d'Italia di Gogna cita la cresta che unisce la Bocchetta al Pizzo come F e un'ora. Ci siamo come tempi e come difficoltà anche se bisogna perdere una ventina di metri sul versante Darengo, per passar via le prime lame e risalire per prato dopo un centinaio di metri di sviluppo. Da quel momento si viaggia sul filo con un abisso verso la val Bodengo e alcuni colpi d'occhio fantastici su ogni lato.
Roccette e pratoni inclinati, una placca di traverso e un canalino, ben scalinato, poco prima della vetta.
Tornati alla Bocchetta, con impegno e tempi equivalenti, e scesi verso Bodengo per le roccette finali, si trova, ben segnalata e bollata, la traccia che, sostanzialmente in piano verso sinistra, attraversa verso il Forcellino del Notaro. Il lago di Cama non è immediatamente visibile e, volendolo, si deve attraversare un dieci minuti verso destra. Molto bella l'immagine del lato B delle montagne viste appena un'ora prima e soprattutto la fantastica Cresta del sette Nani del Piz Martel: un fratellino minore dello spigolo del Badile. Dal Forcellino al Bivacco, pranzo e bottiglia di Prosecco e, con calma, discesa tramite una commovente mulattiera di recente costruzione (onore a chi ci ha lavorato) che permette di superare un erto canale e, ancora, due ore all'auto.

Si arriva a Gordona, paese appena prima di Chiavenna, sul lato sinistro della valle, si cerca l'edicola o un bar aperto, si acquista il permesso di transito giornaliero di 6 euro e si sale in direzione Bodengo.
La relazione di Francesco spiega bene come fare ad arrivare a Corte Terza, m1190, dove un ampio posteggio permette l'inizio dell'escursione.
Valle bella, ampia, boscosa di faggi, abeti e poi larici, inizialmente strada sterrata, poi traccia sempre ottimamente segnalata. Frequenti paline indicatrici con prospettate 3h di salita dal posteggio alla testa della valle, la Bocchetta chiamata della Crocetta in Val Bodengo, di Correggia in Val Darengo.
Anche qui la relazione di Francesco, e la sua buona abitudine di fotografare le paline indicatrici, può aiutare.
Tener conto che dopo due ore di salita si stacca a dx il sentiero verso la zona del Notaro mentre, proseguendo, un ora di gande faticose e una paretina finale permettono di arrivare alla Bocchetta.
L'emozione è simile a quella dell'arrivo alla Bocchetta del Cannone: spazio ampio, un laghetto con rifugio in basso e il lago e le montagne del Lario sullo sfondo. Sui lati montagne bellissime come il Cavregasco a sinistra o come il Campanile a dx. Balcone privilegiato è il Pizzo San Pio, tra la Bocchetta e il Cavregasco. La guida del Monti d'Italia di Gogna cita la cresta che unisce la Bocchetta al Pizzo come F e un'ora. Ci siamo come tempi e come difficoltà anche se bisogna perdere una ventina di metri sul versante Darengo, per passar via le prime lame e risalire per prato dopo un centinaio di metri di sviluppo. Da quel momento si viaggia sul filo con un abisso verso la val Bodengo e alcuni colpi d'occhio fantastici su ogni lato.
Roccette e pratoni inclinati, una placca di traverso e un canalino, ben scalinato, poco prima della vetta.
Tornati alla Bocchetta, con impegno e tempi equivalenti, e scesi verso Bodengo per le roccette finali, si trova, ben segnalata e bollata, la traccia che, sostanzialmente in piano verso sinistra, attraversa verso il Forcellino del Notaro. Il lago di Cama non è immediatamente visibile e, volendolo, si deve attraversare un dieci minuti verso destra. Molto bella l'immagine del lato B delle montagne viste appena un'ora prima e soprattutto la fantastica Cresta del sette Nani del Piz Martel: un fratellino minore dello spigolo del Badile. Dal Forcellino al Bivacco, pranzo e bottiglia di Prosecco e, con calma, discesa tramite una commovente mulattiera di recente costruzione (onore a chi ci ha lavorato) che permette di superare un erto canale e, ancora, due ore all'auto.
Tourengänger:
danicomo,
giuseppino


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Kommentare (16)