Rifugio/bivacco Notaro m.1882: un gioiellino incastonato nell'anfiteatro della val Bodengo!
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Vista da Alberto: I meteorologi pare essere concordi che la giornata di mercoledì sarà bella e quindi devo scegliere di andare in qualche posto a me sconosciuto e scelgo la val Bodengo.
Mi metto d'accordo con Giuseppe e Tilde di trovarsi a Colico dato che ora passeranno un periodo di vacanza a Teglio: accettano la proposta. Sarebbe stato bello organizzarla in 2 giorni,giusto per passare una notte fuori casa,ma le previsioni per il giorno dopo non erano delle migliori.
Giunti a Gordona prendiamo il permesso e risaliamo la bella strada passando per Prà Prince dove alcuni escursionisti si stanno incamminando (giornata ideale per salire alla bocchetta del Cannone e al bivacco Ledù dove ammirare il lago di Como),noi proseguiamo e poco dopo la strada diventa sterrata.
La strada è in ottime condizioni ed è percorribile da qualsiasi auto fino al parcheggio dove si trova il divieto di transito (dopo è solo per i mezzi 4x4 ma dei locali): noi abbiamo parcheggiato prima dato che non sapevamo come fosse la parte finale. In caso che trovate pieno il parcheggio con il divieto di transito,prima della piccola centrale elettrica con la webcam vi sono molte possibilità.
Alle ore 8,04 partiamo con l'ombra e l'aria bella fresca (in inverno è meglio abbandonare l'idea di frequentare tale valle) passando per l'alpe Corte Terza dove per un poco il sole ci riscalda,poi l'ombra a causa delle pareti alte,la farà da padrona per un po.
Attraversiamo il ponte,il procedere tramite la sterrata non conviene dato che la strada viene attraversata dal torrente,quindi si procede sul fianco destro della valle per poi riprendere la stradetta poco avanti.
Giunti a Corte Seconda km. 3,700 si prosegue ancora su strada inerbata ma non accessibile ai mezzi a causa di massi messi lungo la sua larghezza per rompere l'acqua in caso di piogge,dato che sotto vi passa il tubo della presa d'acqua: infatti si passa vicini a due prese,dopo l'ultima si comincia a seguire il sentiero ben segnalato,mentre la marcatura del terreno in molti tratti non è sempre ben visibile.
Poco più su si deve attraversare il torrente: dove passa la segnaletica non è proprio sicuro,consiglio di procedere per una decina di metri dove l'attraversamento è più semplice. Ci sarebbe la possibilità di passare sopra ad una pietra grande e piatta,ma a causa della velocità dell'acqua ci si bagnerebbe: l'ideale è mettervi alcuni sassi in modo da agevolarne il passaggio senza bagnarsi e se qualcuno scivola,è sulla roccia piana.
E' strano che coloro che han marcato il percorso non vi fecero caso: comunque poco oltre a questo possibile accesso se modificato un poco,vi è un altro più comodo,il problema comunque resta nel caso di piene del torrente o se si è sorpresi da abbondanti piogge. Un ponte sarebbe un ottima soluzione.
Ora il torrente sta alla nostra destra,ma sappiamo che dobbiamo passare dall'altra sponda: giunti nei pressi del nevaio,ci diamo da fare per capire dove possa essere ubicato il rifugio....ma non si vede nulla,mentre la bella ed evidente segnaletica,ci induce ad attraversare nuovamente il greto dove più a valle forma il torrente,mentre qui a quota 1500 circa,dobbiamo attraversare 2 nevai,uno piuttosto lungo che se scivoli,prendi velocità per un centinaio di metri più a valle finendo sulle rocce....e la cosa non è piacevole.
Vediamo il tracciato che entra in un canalino,passiamo prima dalla segnaletica verticale,poi giunti nei pressi del canalino,con stupore ecco una bella mulattiera selciata di nuova costruzione che fa superare questo canalino con numerose serpentine in alcuni tratti percorse da un po d'acqua e giungiamo ad un bivio: da qui seguendo la segnaletica a vernice,il tracciato scende per poi risalire,il mio consiglio è di salire diritti per il crinale,ovviamente portandosi a destra superando alcune roccette a monte per poi scendere al rifugio che raggiungiamo alle ore 11,17 e dopo 7,270 km. in 151 minuti effettivi e un disl.+705 m. (totale ore 2 e 31 minuti,da Bodengo il cartello da 2,50).
Dopo una bella sosta e la conoscenza del pastore Martino che mi ha permesso di fare le foto anche al suo locale gemello a quello del bivacco,decidiamo di salire alla bocchetta del Notaro: percorso ben segnalato ma nessuna marcatura nel terreno tranne la parte terminale che si raggiunge in 30 minuti e un disl + 216 m.
Da qui si vede la val Cama e riesco a fotografare il nuovo rifugio all'alpe d'Agnon: firmiamo il libro e vediamo un appunto inerente al percorso in territorio elvetico.
Poco dopo riprendiamo il nostro cammino per fare rientro,in parte seguendo la segnaletica,poi seguendo una valletta inerbata che ci fa pervenire al bivio poco prima del rifugio.
Giunti al torrente lo guadiamo in un punto più facile situato una decina di metri prima da dove passa la segnaletica a vernice. Nel frattempo la meteo è decisamente cambiata ma la giornata è stata ugualmente bella anche perché abbiamo potuto apprezzare al meglio questo incantevole rifugio situato in un luogo ameno con vista sulla valle Bodengo.
Ciao a tutti e alla prossima!
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