LA RODA DI VAEL, UNA MERAVIGLIA TRA LE DOLOMITI DELLA VAL DI FASSA
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18/07/2014:
Una gita da molto attesa. Soprattutto perché’ avevo promesso a Erwin da un po’ il piacere di una bella ferrata in Dolomiti. Tempo favorevole e possibilità di pernottare in rifugio hanno certamente agevolato la nostra partenza.
Strada un po’ lunga ma entusiasmante viaggio lungo la splendida Val D’Adige ha visto una tappa intermedia presso la cittadina di Rovereto. Qui abbiamo visitato il sacrario militare della Grande Guerra dove è seppellito un bisnonno morto al termine del conflitto.
Con grande emozione di Erwin per l’incontro con il trisnonno ripartiamo alla volta della Val di Cembra, poco a nord di Trento che ci permetterà poi di entrare in Val di Fiemme e quindi in Val di Fassa. Posteggio a Vigo di Fassa (1462 mlm) splendida località della Ladina valle trentina già immersa tra le Dolomiti più belle.
Scesi dalla funivia che da Vigo di Fassa conduce alla località di Ciampedie (1997 mlm) si inizia il sentiero verso ovest che in ca 1.30 ore conduce su bel sentiero panoramiche al più alto Rifugio Roda De Vaèl a 2283 mlm.
19/07/2014:
dopo le foto di rito all’alba, durante il breve momento dell’Enrosadira che vede protagoniste le rosse pareti dei monti pallidi, alle 07.30, finita la colazione, si parte in direzione Passo del Vaiolon su sentiero CAI 541.
Su magnifico sentiero che passa in rassegna le pareti del sottogruppo della Roda di Vaèl si raggiunge in breve la località di Pael a 2343 mlm; catino glaciale con resti di neve dello scorso inverno come spesso si può notare durante questa breve estate. Di qui il sentiero si muove subito alla volta di un ripido canalino che permette di salire ad una prima forcella a 2477 mlm. Dietro detta forcella si apre un altro catino glaciale contornato a est dalla cima dei Mugoni (2734), a nord dal passo dei Mugoni (2630) in parte ancora innevato, ma soprattutto dalla bella cima delle Coronelle verso nord Ovest (2810). Ci dirigiamo verso ovest alla volta del già visibile passo del Vajolon. Giunti presso il passo alla quota di 2560 mlm. si osserva la sosta per la preparazione alla Ferrata della Roda di Vaèl.
La ferrata sale lungo la cresta posta a nord della cima su terreno appoggiato con brevi paretine. In circa un’ora si giunge in cima alla quota di 2806 mlm. Roccia compatta, un po levigata dal passaggio continuo di escursionisti, il tracciato offre un panorama indimenticabile.
La discesa dalla cima inizia poco sotto la croce di vetta sul leggeto pendio della cresta sud. Dopo diversi tornanti di sentiero facile iniziano nuovamente le attrezzature che lentamente portano alla profonda insellatura a quota 2500 ca tra il fianco della Roda De Vaèl, e la Cima Finestra. Insellatura che in risalita prevede una serie di passaggi su roccia strapiombante grazie unicamente a fittoni infissi nella roccia.
Risalito il fianco a nord della Torre Finestra si transita nuovamente su sentiero passando dietro l’enorme guglia frastagliata di pietra.
Su sentiero poco ripido si guadagna infine il punto in cui, attraverso un ripido canale incastonato tra strette rocce che, attraverso una scaletta inferro per mette di scendere lungo il punto più stretto di tutto il percorso. La ferrata è quasi finita. Tempo di percorrere qualche altra svolta ripidissima del tracciato e ci troviamo in mezzo all’enorme sfasciume di pietre che caratterizza quest’area dolomitica.
In breve ci troviamo sopra al Rifugio Roda de Vaèl per una meritata bevande dissetante dato il caldo della giornata.
20/07/2014:
Ripatiti dal rifugio Roda de Vaèl si decide di scendere direttamente lungo la strada e il sentiero 544/547 (nel tratto non franato) direttamente al paese di Vigo di Fassa. Itinerario abbastanza lungo ma con diversi e suggestivi tratti da osservare, utili a completare la sensazione di questa gettonata parte di Dolomiti. Le Dolomiti tra le più belle si affacciano proprio alla valle di Fassa, gruppi con il Catinaccio, il Latermar, la Marmolada, il Sella-Pordoi fanno sentire più vicino l’escursionista al mondo della montagna pionieristico, alla storia che esse portano soprattutto in questa loro parte.
Il rientro prevede la discesa lungo la strada di servizio allo stesso rifugio intervallato da sentiero 544 edificato al posto del primo tratto di 547 CAI, dopo la grande frana di poco tempo fa che ha investito una larga parte del vallone poco sopra l’abitato di Vigo di Fassa.
Al termine del sentiero la caratteristica chiesetta di Santa Giuliana che guarda poco piu’ in basso il solitario ed ombreggiato cimitero militare austro ungarico, nel quale sono seppellito 663 soldati di varie nazioni, qui morti durante la Grande Guerra.
Una gita da molto attesa. Soprattutto perché’ avevo promesso a Erwin da un po’ il piacere di una bella ferrata in Dolomiti. Tempo favorevole e possibilità di pernottare in rifugio hanno certamente agevolato la nostra partenza.
Strada un po’ lunga ma entusiasmante viaggio lungo la splendida Val D’Adige ha visto una tappa intermedia presso la cittadina di Rovereto. Qui abbiamo visitato il sacrario militare della Grande Guerra dove è seppellito un bisnonno morto al termine del conflitto.
Con grande emozione di Erwin per l’incontro con il trisnonno ripartiamo alla volta della Val di Cembra, poco a nord di Trento che ci permetterà poi di entrare in Val di Fiemme e quindi in Val di Fassa. Posteggio a Vigo di Fassa (1462 mlm) splendida località della Ladina valle trentina già immersa tra le Dolomiti più belle.
Scesi dalla funivia che da Vigo di Fassa conduce alla località di Ciampedie (1997 mlm) si inizia il sentiero verso ovest che in ca 1.30 ore conduce su bel sentiero panoramiche al più alto Rifugio Roda De Vaèl a 2283 mlm.
19/07/2014:
dopo le foto di rito all’alba, durante il breve momento dell’Enrosadira che vede protagoniste le rosse pareti dei monti pallidi, alle 07.30, finita la colazione, si parte in direzione Passo del Vaiolon su sentiero CAI 541.
Su magnifico sentiero che passa in rassegna le pareti del sottogruppo della Roda di Vaèl si raggiunge in breve la località di Pael a 2343 mlm; catino glaciale con resti di neve dello scorso inverno come spesso si può notare durante questa breve estate. Di qui il sentiero si muove subito alla volta di un ripido canalino che permette di salire ad una prima forcella a 2477 mlm. Dietro detta forcella si apre un altro catino glaciale contornato a est dalla cima dei Mugoni (2734), a nord dal passo dei Mugoni (2630) in parte ancora innevato, ma soprattutto dalla bella cima delle Coronelle verso nord Ovest (2810). Ci dirigiamo verso ovest alla volta del già visibile passo del Vajolon. Giunti presso il passo alla quota di 2560 mlm. si osserva la sosta per la preparazione alla Ferrata della Roda di Vaèl.
La ferrata sale lungo la cresta posta a nord della cima su terreno appoggiato con brevi paretine. In circa un’ora si giunge in cima alla quota di 2806 mlm. Roccia compatta, un po levigata dal passaggio continuo di escursionisti, il tracciato offre un panorama indimenticabile.
La discesa dalla cima inizia poco sotto la croce di vetta sul leggeto pendio della cresta sud. Dopo diversi tornanti di sentiero facile iniziano nuovamente le attrezzature che lentamente portano alla profonda insellatura a quota 2500 ca tra il fianco della Roda De Vaèl, e la Cima Finestra. Insellatura che in risalita prevede una serie di passaggi su roccia strapiombante grazie unicamente a fittoni infissi nella roccia.
Risalito il fianco a nord della Torre Finestra si transita nuovamente su sentiero passando dietro l’enorme guglia frastagliata di pietra.
Su sentiero poco ripido si guadagna infine il punto in cui, attraverso un ripido canale incastonato tra strette rocce che, attraverso una scaletta inferro per mette di scendere lungo il punto più stretto di tutto il percorso. La ferrata è quasi finita. Tempo di percorrere qualche altra svolta ripidissima del tracciato e ci troviamo in mezzo all’enorme sfasciume di pietre che caratterizza quest’area dolomitica.
In breve ci troviamo sopra al Rifugio Roda de Vaèl per una meritata bevande dissetante dato il caldo della giornata.
20/07/2014:
Ripatiti dal rifugio Roda de Vaèl si decide di scendere direttamente lungo la strada e il sentiero 544/547 (nel tratto non franato) direttamente al paese di Vigo di Fassa. Itinerario abbastanza lungo ma con diversi e suggestivi tratti da osservare, utili a completare la sensazione di questa gettonata parte di Dolomiti. Le Dolomiti tra le più belle si affacciano proprio alla valle di Fassa, gruppi con il Catinaccio, il Latermar, la Marmolada, il Sella-Pordoi fanno sentire più vicino l’escursionista al mondo della montagna pionieristico, alla storia che esse portano soprattutto in questa loro parte.
Il rientro prevede la discesa lungo la strada di servizio allo stesso rifugio intervallato da sentiero 544 edificato al posto del primo tratto di 547 CAI, dopo la grande frana di poco tempo fa che ha investito una larga parte del vallone poco sopra l’abitato di Vigo di Fassa.
Al termine del sentiero la caratteristica chiesetta di Santa Giuliana che guarda poco piu’ in basso il solitario ed ombreggiato cimitero militare austro ungarico, nel quale sono seppellito 663 soldati di varie nazioni, qui morti durante la Grande Guerra.
Tourengänger:
Fabio

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