Cima di Piancabella m.2671
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Le previsioni meteo danno ancora tempo incerto per il weekend, dunque sfrutto in compagnia di Ale
froloccone e Cristian
ramingo il sabato, cambiando meta all'ultimo e decidendo di stare abbastanza "alti" per sfuggire al caldo afoso di questi giorni. Si decide anche un dislivello contenuto per gli stessi motivi, ma alla fine troveremo un clima complessivamente ottimo.
Tra le varie opzioni suscita particolari apprezzamenti quella di un bel giro in Val Malvaglia, progettato in modo ambizioso, ma via via ridimensionato a causa di qualche errore di valutazione nel percorso, che tuttavia non ci hanno impedito di vedere luoghi davvero magnifici a due passi di Sua Maestà l'Adula, che solo di rado oggi si è concessa alla nostra vista.
L'intenzione iniziale era di fare una bella cavalcata di cresta comprendente le cime di Gana Bianca, Gana Rossa e Piancabella, affrontata tuttavia in senso inverso al lungo giro effettuato tempo fa' da
Tapio. Decidiamo però una variante, dopo aver superato l'Alpe di Sceru, puntando una sella secondaria che divide il curioso e intrigante Sasso Luzzone a una cresta dentellata posta sulla stessa dorsale in direzione della Cima di Piancabella... saliamo la prima punta, poi la seconda, poi la terza, con difficoltà crescenti, finchè ci rendiamo conto che il progetto non è così semplice, poichè la quarta (alla quale va aggiunto un ulteriore spuntone non aggirabile) sembra esposta e abbastanza impegnativa da risalire, benchè forse non insuperabile. Oltre essa si vede ormai poco lontana la Cima di Piancabella, ma qui decidiamo di abbandonare a malincuore la cresta... Purtroppo però ora tocca ridiscendere alla ganna che avevamo abbandonato anzitempo, con grossa perdita di tempo.
Ci armiamo di pazienza e affrontiamo discese e traversi abbastanza ripidi, puntando alla sella "giusta" tra Cima di Piancabella e Cima di Gana Rossa: quando è il momento di risalire scegliamo di fare solo la prima delle due avendo perso molto tempo nella discesa, anche se tento d'insistere coi miei soci per fare anche la seconda (ovviamente la Cima di Gana Bianca, lontanissima, è ormai fuori discussione), la quale pur ripida ed impegnativa sembra comunque "a portata di mano".
Risalite un altro po' di ganne giungiamo alla Cima di Piancabella, dove sostiamo per il pranzo: il panorama oggi non è esaltante, ma continuamente mutevole per la presenza di nubi, che tuttavia talvolta ci concedono visioni inaspettate...
Quindi scendiamo dalla sella, mentre dò un ultimo malinconico sguardo all'invitante ma arcigna Cima di Gana Rossa; infine con calma discendiamo la lunghissima ganna, ritornando sui nostri passi mattutini toccando l'Alpe di Sceru e di lì a poco Cusiè-Foppa.
Peccato che il giro non sia uscito come progettato inizialmente, ma rimane soddisfazione nell'aver quantomeno tentato una cresta secondaria rivelatasi non banale, e nell'aver visitato luoghi davvero magnifici e di mutevole aspetto. Per le due cime più "importanti" del gruppo l'appuntamento è solo rinviato...
NB. Il dislivello complessivo tiene conto delle due salite e della discesa alla ganna, dopo aver abbandonato la cresta cui, non essendo quotata ne nominata sulle carte, daremo qui il nome di "Cresta di Piancabella" poichè collegata con l'omonima Cima. Curiosità: ognuna delle punte che compongono questa cresta presenta il proprio "omino di vetta".
froloccone
Bellissima gita,in zona a me finora sconosciuta!!!Peccato non aver completato il giro inizialmente progettato,ma la cresta affrontata,andava secondo me ,parzialmente,oltre le nostre capacità,naturalmente parlo dell'ultimo spuntone ,che oltre a precluderci la visuale oltre(non sapevamo cosa ci aspettava dopo), presenta passaggi di arrampicata e esposizione notevole.Poco male,nonostante aver perso più di 200m,abbiamo,cmq conquistato una bella vetta,in ambienti favolosi. Come dice Emiliano,il giro è solo rimandato,le montagne non si muovono!!!Ringrazio Emiliano e Cristian per l'ennesima avventura.


Tra le varie opzioni suscita particolari apprezzamenti quella di un bel giro in Val Malvaglia, progettato in modo ambizioso, ma via via ridimensionato a causa di qualche errore di valutazione nel percorso, che tuttavia non ci hanno impedito di vedere luoghi davvero magnifici a due passi di Sua Maestà l'Adula, che solo di rado oggi si è concessa alla nostra vista.
L'intenzione iniziale era di fare una bella cavalcata di cresta comprendente le cime di Gana Bianca, Gana Rossa e Piancabella, affrontata tuttavia in senso inverso al lungo giro effettuato tempo fa' da

Ci armiamo di pazienza e affrontiamo discese e traversi abbastanza ripidi, puntando alla sella "giusta" tra Cima di Piancabella e Cima di Gana Rossa: quando è il momento di risalire scegliamo di fare solo la prima delle due avendo perso molto tempo nella discesa, anche se tento d'insistere coi miei soci per fare anche la seconda (ovviamente la Cima di Gana Bianca, lontanissima, è ormai fuori discussione), la quale pur ripida ed impegnativa sembra comunque "a portata di mano".
Risalite un altro po' di ganne giungiamo alla Cima di Piancabella, dove sostiamo per il pranzo: il panorama oggi non è esaltante, ma continuamente mutevole per la presenza di nubi, che tuttavia talvolta ci concedono visioni inaspettate...
Quindi scendiamo dalla sella, mentre dò un ultimo malinconico sguardo all'invitante ma arcigna Cima di Gana Rossa; infine con calma discendiamo la lunghissima ganna, ritornando sui nostri passi mattutini toccando l'Alpe di Sceru e di lì a poco Cusiè-Foppa.
Peccato che il giro non sia uscito come progettato inizialmente, ma rimane soddisfazione nell'aver quantomeno tentato una cresta secondaria rivelatasi non banale, e nell'aver visitato luoghi davvero magnifici e di mutevole aspetto. Per le due cime più "importanti" del gruppo l'appuntamento è solo rinviato...
NB. Il dislivello complessivo tiene conto delle due salite e della discesa alla ganna, dopo aver abbandonato la cresta cui, non essendo quotata ne nominata sulle carte, daremo qui il nome di "Cresta di Piancabella" poichè collegata con l'omonima Cima. Curiosità: ognuna delle punte che compongono questa cresta presenta il proprio "omino di vetta".

Bellissima gita,in zona a me finora sconosciuta!!!Peccato non aver completato il giro inizialmente progettato,ma la cresta affrontata,andava secondo me ,parzialmente,oltre le nostre capacità,naturalmente parlo dell'ultimo spuntone ,che oltre a precluderci la visuale oltre(non sapevamo cosa ci aspettava dopo), presenta passaggi di arrampicata e esposizione notevole.Poco male,nonostante aver perso più di 200m,abbiamo,cmq conquistato una bella vetta,in ambienti favolosi. Come dice Emiliano,il giro è solo rimandato,le montagne non si muovono!!!Ringrazio Emiliano e Cristian per l'ennesima avventura.
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Kommentare (16)