Cima di Piancabella (2'671 m.s.m.)
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Leggendo le relazioni su HIKR relative alla Cima di Piancabella ci siam fatti un’idea e cioè che la salita da Cusiè per il pendio nord-est (Valle di Sceru) dovrebbe essere più semplice che quella affrontata da Dagro per il versante sud. Così per evitare di complicarci la vita decidiamo di seguire la via più facile sia in salita che in discesa. Il punto di partenza, Cusiè, si raggiunge dopo aver passato la Riviera, aver imboccato la Valle di Blenio e risalito per ultima tutta la Val Malvaglia. Cusiè è conosciuto soprattutto per essere punto di partenza per l’escursione che conduce alla Capanna Quarnéi ma noi oggi rimarremo nel versante opposto.
Questo il nostro percorso andata/ritorno:
Cusiè (1707 m) - Alpe di Sceru (2005 m) – quota 2211 m - Valle di Sceru - Cima di Piancabella (2671 m)
Da Cusiè il facile e segnalato sentiero ci porta alle cascine dell’Alpe di Sceru dove incappiamo in un piccolo serpe che se ne sta tranquillo in mezzo al sentiero a prendere il sole.
Dall’alpe si lascia il sentiero e si prosegue a naso nella Valle di Sceru rimanendo più o meno al centro della stessa. Arrivati ai margini della grande pietraia sotto la Cima di Piancabella si inizia a salire puntando al gendarme di vetta, saltuariamente degli ometti di pietra aiutano a seguire la traiettoria migliore, nel tratto finale il pendio diventa piuttosto ripido ma nella ganna i sassi sono abbastanza stabili e dunque facendo un po’d’attenzione e aiutandoci con le mani arriviamo senza grossi problemi a destinazione.
La meteo, stupenda per quasi tutta la mattina, s’è ovviamente guastata nell’ultima mezz’ora e arrivati in vetta dobbiamo fare i conti con l’ormai solita nuvoletta fantozziana che ci perseguita da quasi tutta l’estate! Il panorama è comunque fantastico e anche stavolta le foto non si contano, bellissimo!
Facciamo pic-nic, firmiamo il libro di vetta ed è già ora di scendere.
Visto che la salita è filata via liscia, cerchiamo di scendere la ganna seguendo più o meno lo stesso itinerario, arrivati nuovamente nei pascoli della Valle di Sceru la gita torna ad essere semplice, il paesaggio è talmente bello (già perché scesi dalla cima la nuvoletta fantozziana si è prontamente dissolta!) che mi lascio prendere dal solito vizio di camminare col naso all’insù e più di una volta rischio di finire gambe all’aria! Superata l’Alpe di Sceru rientriamo nel lariceto e lì la mia disattenzione diventa totale perché sono più concentrata sui funghi che sul sentiero…nonostante ciò arrivo intera alla macchina, senza funghi ma molto soddisfatta per la vetta conquistata e la stupenda escursione.
Tempo impiegato:
Salita 2h 40 minuti
Discesa 2h
(soste comprese)
Questo il nostro percorso andata/ritorno:
Cusiè (1707 m) - Alpe di Sceru (2005 m) – quota 2211 m - Valle di Sceru - Cima di Piancabella (2671 m)
Da Cusiè il facile e segnalato sentiero ci porta alle cascine dell’Alpe di Sceru dove incappiamo in un piccolo serpe che se ne sta tranquillo in mezzo al sentiero a prendere il sole.
Dall’alpe si lascia il sentiero e si prosegue a naso nella Valle di Sceru rimanendo più o meno al centro della stessa. Arrivati ai margini della grande pietraia sotto la Cima di Piancabella si inizia a salire puntando al gendarme di vetta, saltuariamente degli ometti di pietra aiutano a seguire la traiettoria migliore, nel tratto finale il pendio diventa piuttosto ripido ma nella ganna i sassi sono abbastanza stabili e dunque facendo un po’d’attenzione e aiutandoci con le mani arriviamo senza grossi problemi a destinazione.
La meteo, stupenda per quasi tutta la mattina, s’è ovviamente guastata nell’ultima mezz’ora e arrivati in vetta dobbiamo fare i conti con l’ormai solita nuvoletta fantozziana che ci perseguita da quasi tutta l’estate! Il panorama è comunque fantastico e anche stavolta le foto non si contano, bellissimo!
Facciamo pic-nic, firmiamo il libro di vetta ed è già ora di scendere.
Visto che la salita è filata via liscia, cerchiamo di scendere la ganna seguendo più o meno lo stesso itinerario, arrivati nuovamente nei pascoli della Valle di Sceru la gita torna ad essere semplice, il paesaggio è talmente bello (già perché scesi dalla cima la nuvoletta fantozziana si è prontamente dissolta!) che mi lascio prendere dal solito vizio di camminare col naso all’insù e più di una volta rischio di finire gambe all’aria! Superata l’Alpe di Sceru rientriamo nel lariceto e lì la mia disattenzione diventa totale perché sono più concentrata sui funghi che sul sentiero…nonostante ciò arrivo intera alla macchina, senza funghi ma molto soddisfatta per la vetta conquistata e la stupenda escursione.
Tempo impiegato:
Salita 2h 40 minuti
Discesa 2h
(soste comprese)
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