Chamanna Segantini........Engadina e nuvole
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Le previsioni meteo assicurano una giornata soleggiata un po’ dappertutto – tranne che in Engadina – e dove cade la scelta del gruppo “AnDaSer”? Ovviamente bisogna migliorare la conoscenza di questa bellissima valle, così tanto ben descritta nelle uscite di Turistalpi & Family, e pertanto risaliamo il Maloja con le nuvole già all’orizzonte e in testa, oltre alle tante mete programmate, un vecchio motivetto di Jannacci…..Mexico e nuvole………la scelta, alla fine, cade sulla Chamanna Segantini.
Lasciamo l’auto nel parcheggio gratuito di Punt Muragl, stazione di partenza della funicolare che sale al rifugio Muottas Muragl, e alle 9.40 ci incamminiamo; si sale in un bel bosco di abeti e larici su un breve tratto di strada asfaltata che ben presto diventa ripida sterrata con frequenti tornanti.
Il cielo non è quello delle migliori giornate ma la copertura nuvolosa non ci impedisce di ammirare il paesaggio che a tratti sembra immerso in una sottile nebbia che si dissolve rapidamente lasciando spazio a qualche occhiata di sole; così sarà per tutta la mattinata.
Tagliato qualche tornante e abbandonata la sterrata, seguiamo un comodo sentiero, stando ben attenti a non “scivolare” su qualche residuo lasciato dalle mandrie in salita verso l’alpeggio, per arrivare in 45 minuti a Tegia Muragl.
Qui anziché seguire l’indicazione per la “hutte” (i cartelli sul percorso sono tutti in tedesco, eccezion fatta per i divieti, quelli sono ben riportati anche in italiano :-)) procediamo sulla ripida sterrata dove d’inverno scende la pista di slittino; oltrepassiamo la cremagliera e arriviamo in vista della stazione a monte. In effetti abbiamo allungato il percorso e pertanto approfittando di un piccolo tunnel, ad una altezza di circa 2.350 metri, passiamo sotto l’impianto per poi risalire il pendio erboso in direzione dell’evidente sentiero che parte dalla stazione a monte di Muottas Muragl che raggiungiamo alle 11.15, ad una quota di metri 2.440.
Facciamo una piccola sosta e ci incamminiamo, ora in discesa, in direzione dell’alpeggio di Margun dove arriviamo alle 11.40.
In questo punto si incrociano diversi sentieri che uniscono i versanti dell’Alp Languard e quello da dove proveniamo di Muottas Muragl.
Superiamo il corso d’acqua, passando su un piccolo ponte, e riprendiamo a salire l’altro versante della montagna su ripido sterrato che man mano che si procede diventa pietraia ma con sassi appoggiati l’un l’altro che formano una comoda scala che non presenta alcun pericolo.
Passiamo qualche piccolo residuo di neve e sbuchiamo sulla dorsale finale che ci consente di ammirare i laghi dell’alta Engadina, la lunghissima val Roseg e, in fondo, anche il lago Bianco del Bernina.
Sotto di noi sono sdraiati a riposare numerosi stambecchi per nulla intimoriti dal passaggio delle persone.
Arriviamo alla Chamanna Segantini alle 12.40. Il rifugio è dedicato al famoso pittore che su questa montagna morì a fine ’800, colto da un letale attacco di peritonite mentre stava dipingendo; una targa in pietra lo ricorda all’esterno della struttura.
Dopo esserci ben coperti pranziamo all’esterno del rifugio, numerosi sono gli spazi a disposizione degli escursionisti che si portano appresso propri viveri; apprezziamo l’ampia e bellissima visuale, chissà che entusiasmo se avessimo trovato una giornata di sole……eh già……le nuvole……
Proprio a causa di una prima leggera pioggerellina ci rimettiamo in cammino alle 13.50 scendendo il versante conosciuto che abbiamo percorso all’andata, ripromettendoci però una risalita in futuro con partenza da Pontresina.
Sostiamo per qualche foto sopra gli stambecchi e in circa 45 minuti ritorniamo al bivio dove incrociano i sentieri che tagliano la valle; nel frattempo ha smesso e ripreso di piovigginare almeno 3 o 4 volte.
Quando passiamo nei pressi della costruzione di Margun, anziché risalire i 100 metri di dislivello che portano a Muottas Muragl, imbocchiamo il sentiero che scende costeggiando il corso d’acqua dell’Ova da Muragl; i prati circostanti sono pieni di marmotte che non sembrano proprio intimorite dal nostro passaggio.
Il sentiero sbuca il località Tegia Muragl dove arriviamo alle 15.30; in effetti scopriamo di essere arrivati proprio in corrispondenza dell’indicazione che avevamo trascurato all’andata, preferendo seguire la più ampia sterrata.
Proseguiamo ora la discesa, seguendo fedelmente il percorso fatto all’andata, mentre il sole prende sempre più il sopravvento sulle nuvole e il paesaggio circostante assume una colorazione decisamente migliore.
Poco prima di arrivare a Punt Muragl, alle 16 circa, ci fermiamo sulle sponde del corso d’acqua per un rigenerante pediluvio, molto apprezzato da tutti.
Arriviamo infine all’auto alle 16.30 mentre la giornata si è piacevolmente aperta al sole e così possiamo percorrere in auto la strada del ritorno ammirando i soliti meravigliosi scorci dell’alta Engadina.
Scendiamo con cautela i tornanti del Maloja anche perché, memori del motivetto dell’andata, stavo andando che si è aperta la portiera ho cacciato giù…..pardon…..è caduto giù l’Armando……:-)
Dati complessivi:
Km percorsi: 14,6;
Tempo marcia: 4h20m;
Tempo sosta: 2h30m;
Ascesa: mt. 1.100 circa;
Velocità media in marcia: 3,3 km/h;
Velocità media totale: 2,1 km/h.
Lasciamo l’auto nel parcheggio gratuito di Punt Muragl, stazione di partenza della funicolare che sale al rifugio Muottas Muragl, e alle 9.40 ci incamminiamo; si sale in un bel bosco di abeti e larici su un breve tratto di strada asfaltata che ben presto diventa ripida sterrata con frequenti tornanti.
Il cielo non è quello delle migliori giornate ma la copertura nuvolosa non ci impedisce di ammirare il paesaggio che a tratti sembra immerso in una sottile nebbia che si dissolve rapidamente lasciando spazio a qualche occhiata di sole; così sarà per tutta la mattinata.
Tagliato qualche tornante e abbandonata la sterrata, seguiamo un comodo sentiero, stando ben attenti a non “scivolare” su qualche residuo lasciato dalle mandrie in salita verso l’alpeggio, per arrivare in 45 minuti a Tegia Muragl.
Qui anziché seguire l’indicazione per la “hutte” (i cartelli sul percorso sono tutti in tedesco, eccezion fatta per i divieti, quelli sono ben riportati anche in italiano :-)) procediamo sulla ripida sterrata dove d’inverno scende la pista di slittino; oltrepassiamo la cremagliera e arriviamo in vista della stazione a monte. In effetti abbiamo allungato il percorso e pertanto approfittando di un piccolo tunnel, ad una altezza di circa 2.350 metri, passiamo sotto l’impianto per poi risalire il pendio erboso in direzione dell’evidente sentiero che parte dalla stazione a monte di Muottas Muragl che raggiungiamo alle 11.15, ad una quota di metri 2.440.
Facciamo una piccola sosta e ci incamminiamo, ora in discesa, in direzione dell’alpeggio di Margun dove arriviamo alle 11.40.
In questo punto si incrociano diversi sentieri che uniscono i versanti dell’Alp Languard e quello da dove proveniamo di Muottas Muragl.
Superiamo il corso d’acqua, passando su un piccolo ponte, e riprendiamo a salire l’altro versante della montagna su ripido sterrato che man mano che si procede diventa pietraia ma con sassi appoggiati l’un l’altro che formano una comoda scala che non presenta alcun pericolo.
Passiamo qualche piccolo residuo di neve e sbuchiamo sulla dorsale finale che ci consente di ammirare i laghi dell’alta Engadina, la lunghissima val Roseg e, in fondo, anche il lago Bianco del Bernina.
Sotto di noi sono sdraiati a riposare numerosi stambecchi per nulla intimoriti dal passaggio delle persone.
Arriviamo alla Chamanna Segantini alle 12.40. Il rifugio è dedicato al famoso pittore che su questa montagna morì a fine ’800, colto da un letale attacco di peritonite mentre stava dipingendo; una targa in pietra lo ricorda all’esterno della struttura.
Dopo esserci ben coperti pranziamo all’esterno del rifugio, numerosi sono gli spazi a disposizione degli escursionisti che si portano appresso propri viveri; apprezziamo l’ampia e bellissima visuale, chissà che entusiasmo se avessimo trovato una giornata di sole……eh già……le nuvole……
Proprio a causa di una prima leggera pioggerellina ci rimettiamo in cammino alle 13.50 scendendo il versante conosciuto che abbiamo percorso all’andata, ripromettendoci però una risalita in futuro con partenza da Pontresina.
Sostiamo per qualche foto sopra gli stambecchi e in circa 45 minuti ritorniamo al bivio dove incrociano i sentieri che tagliano la valle; nel frattempo ha smesso e ripreso di piovigginare almeno 3 o 4 volte.
Quando passiamo nei pressi della costruzione di Margun, anziché risalire i 100 metri di dislivello che portano a Muottas Muragl, imbocchiamo il sentiero che scende costeggiando il corso d’acqua dell’Ova da Muragl; i prati circostanti sono pieni di marmotte che non sembrano proprio intimorite dal nostro passaggio.
Il sentiero sbuca il località Tegia Muragl dove arriviamo alle 15.30; in effetti scopriamo di essere arrivati proprio in corrispondenza dell’indicazione che avevamo trascurato all’andata, preferendo seguire la più ampia sterrata.
Proseguiamo ora la discesa, seguendo fedelmente il percorso fatto all’andata, mentre il sole prende sempre più il sopravvento sulle nuvole e il paesaggio circostante assume una colorazione decisamente migliore.
Poco prima di arrivare a Punt Muragl, alle 16 circa, ci fermiamo sulle sponde del corso d’acqua per un rigenerante pediluvio, molto apprezzato da tutti.
Arriviamo infine all’auto alle 16.30 mentre la giornata si è piacevolmente aperta al sole e così possiamo percorrere in auto la strada del ritorno ammirando i soliti meravigliosi scorci dell’alta Engadina.
Scendiamo con cautela i tornanti del Maloja anche perché, memori del motivetto dell’andata, stavo andando che si è aperta la portiera ho cacciato giù…..pardon…..è caduto giù l’Armando……:-)
Dati complessivi:
Km percorsi: 14,6;
Tempo marcia: 4h20m;
Tempo sosta: 2h30m;
Ascesa: mt. 1.100 circa;
Velocità media in marcia: 3,3 km/h;
Velocità media totale: 2,1 km/h.
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