Se me lo dicevi prima (Jannacci) ....
Questa escursione si poteva anche non pubblicarla, non ci sono cime o rifugi da mostrare, ma se lo spirito è di condividere i successi quanto gli insuccessi, e soprattutto di indicare ad altri lo stato dei sentieri ... beh questo è il nostro intendimento.
Le intenzioni:
il progetto è interessante, sicuramente selvaggio, e ... alla riscoperta di antichi sentieri: Cimetta e Cima d’Aspra, ma non dalla consueta via di Gnosca, ma dai Monti di Bedretto, che molti conoscono come punto di partenza per la Capanna Albagno ed il Gaggio.
Mi intrigava molto un sentiero, visto sulla CNS, che dall’ Alpe Arami a 1440mt dopo poco più di 2Km e 600mt di dislivello saliva ripido alla Cimetta, e propongo agli amici di andare ad esplorarlo.
Partiamo alle 08:00 dai monti di Bedretto, il primo chilometro e mezzo è su asfalto o sterrato, fino all’ acquedotto e poco sopra all’ Alpe Arami, una conca erbosa con un alpeggio in parte diroccato.
Da qui si vede verso Nord la Cima d’Aspra, con sotto l’Alpe con il rifugio, la cimetta resta in parte nascosta da un costone che si deve aggirare.
A sinistra dell’ Alpe le indicazioni per la capanna Albagno, noi andiamo a cercare i bolli a monte dell’ alpeggio.
Attenzione perchè ci sono dei bolli sbiaditi anche sulla destra in basso all’ alpe, sono tracce di un sentiero che la CNS riporta solo nella parte iniziale, e che “probabilmente” portava sotto l’Alpe d’Aspra, probabilmente in disuso e franato in più parti.
Quello che ci interessa invece è proprio alle spalle delle due casette di sasso, bolli molto sbiaditi ma visibili, per un tratto iniziale coincide con quello che sale all' anticima del Gaggio (anche qui nella CNS manca il tratto finale, sotto la cresta).
La salita è decisa, ma qualche bollo rosso sui sassi o sulle piante ci da fiducia, anche se a dire il vero si capisce che anche questo sentiero e ben poco praticato.
Saliamo fino a Q1730, e qualcosa non ci convince, si dovrebbe traversare verso destra, un rapido controllo al gps, e alla traccia da seguire, per capire che siamo troppo in alto ed abbiamo saltato la deviazione a destra.
Andiamo verso N sicuri prima o poi di incrociare il sentiero, invece troviamo una primo canalone franato, il sentiero sparito, ma ci sembra di intravvederlo sul lato opposto, ovviamente di bolli nemmeno l’ ombra.
Passata la frana con lingua di neve, ritroviamo le deboli tracce di un antico sentiero, ma credo che a parte gli animali ed i loro cacciatori, quasi nessun’altro lo pratichi da tempo.
Iniziamo un lungo traverso, come da copione, il sentiero o le sue tracce sempre da cercare, secondo canalone franato, altro pezzo di sentiero mancante, lo perdiamo anche dal lato opposto, san GPS ci aiuta a ritrovarlo poco più in alto.
Arriviamo ad incrociare un terzo canalone, la Valletta dei Forgnon, sul lato opposto la cresta Piancabella che adduce alla Cimetta a 2030mt.
Ma ... c’e’ sempre un ma ...
Troviamo un appostamento di caccia, il sentiero sparisce, scendiamo verso il canalone aiutati dal GPS, ma troviamo ad attenderci una enorme lingua di neve, ci vorrebbero i ramponi ... ma dove sono? Tutti in auto, abbiamo pensato che non servivano per arrivare a 2000mt, e per non portare peso ...
Proviamo la consistenza della neve, dura come il ghiaccio neppure a scavare con gli scarponi si riesce a creare un appoggio sicuro, saranno 10-15mt ma molto ripidi sia verso valle che verso monte, ... e allora?
Cominica la danza del proviamo poco sopra ... nulla il canale si stringe a strapiombo, scendiamo cercando un passaggio in basso, peggio.
Riproviamo a salire, tra radi larici, rododendri in fiore, qualche roccia, fili d'erba verde e prato secco sotto, pendenze da vertical-limit. Saliamo 100mt di dislivello, verticali, ma la cresta si stringe e verso sinistra, dove cerchiamo di traversare, è sempre più a strapiombo ed impossibile.
Diventa anche impossibile salire oltre, un enorme roccia ci blocca il passaggio, si dovrebbe arrampicare, ma decidiamo di aver rischiato abbastanza, anzi il peggio sarà scendere questi maledetti 100mt.
Con molta cura, a volte con il “sedere”, a volte a marcia-indré ... ritorniamo all’ appostamento di caccia, e quindi sul sentiero.
Sono solo le 11:00, ma la fatica della “caccia al passaggio” ci ha stancato, anche nello spirito, e decidiamo che per oggi di adrenalina ne abbiamo avuta abbastanza, e ci sembra giusto compensarla con qualche oretta di bel cazzeggio (consentitemi il termine) all’ Alpe Arami.
Sotto un larice secolare, panche e tavoli e fontana d’acqua ... cosa volere di più?
A mezzogiorno siamo a tavola, niente piatti prelibati, ma una sana allegria ed i soliti panini.
Dopo ben 2h e15m , e dopo aver visto un magnifico camoscio, scendiamo ai Monti di Bedretto, percorso veloce, 20min all' auto.
Morale della favola:
il sentiero dall’ Alpe Arami alla Cimetta, pur segnalato sulla CNS, è franato in 3 punti, non alcun bollo o segnale, ed è certamente in disuso.
Il GPS è pratiocamente necessario, oltre a buon orientamento ... e l'attrezzatura adeguata ;)
Resta un pò di amaro in bocca, dai 1800mt raggiunti, la Cimetta è 200mt sopra di noi, forse mezz'ora o poco più, a portata ... se riuscivamo ad attraversare la Valletta dei Forgnon.
Gli errori si pagano, e tutto serve come insegnamento per la prossima volta ... e state certi ci sarà una prossima volta, ancora WILD, e sempre con il gps, indispensabile guida per questi fuoripista da giovane marmotta.
Giorgio
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