Monti di Bedretto - Cima di Gaggio

Anche la Cima di Gaggio rientrava tra le mete da raggiungere dopo che l’avevo addocchiata salendo con Angelo alla Capanna Borgnae all’Alpe Morisciolo a gennaio dello scorso anno.
Questa volta, partito solitario di buon’ora e uscito ancora a Bellizona Nord, ho raggiunto e attraversato il vicino borgo di Gorduno per risalire in auto la lunga e stretta stradina (10 km circa, no pedaggio) che porta fino ai Monti di Bedretto, permettendo di salire circa 1000 m di dislivello dal fondovalle.
Iniziata la mia escursione percorrendo la carrareccia sterrata che porta all’Alpe Arami, ho poi seguito il sentiero, ben indicato, che costeggia tutta al base del Gaggio, con alcuni saliscendi di rilievo.
Terminato il lungo traverso e il relativo bosco, si arriva finalmente a vedere la Capanna Albagno con il pendio finale da superare, caratterizzato da spazi aperti  e dalla presenza di rododendri e larici.
Arrivato alla Capanna Albagno verso le 8.20, ho visto che era occupata da due escursionisti di lingua tedesca che, svegli da poco, si stavano preparando per proseguire verso altre mete; io invece ho proseguito per la mia meta, ben visibile e più in alto di 400 m, che ho superato seguendo un ben marcato sentiero.
Raggiunta la cima, mi sono soffermato per circa ½ ora, binocolandotutte le zone circostanti, che ho potuto guardare con tutta calma vista la buona visibilità e la posizione ottimale, veramente baricentrica rispetto alle tante uscite effettuate nella zona.
Dopo una rapida discesa di nuovo verso la Capanna Albagno, sono entrato per visitarla: molto bella e ben tenuta ma con tariffe piuttosto “care” (es: il solo pernottamento nella Capanna incustodita vale 25 CHF); mentre stavo uscendo è sopraggiunta una ragazza svizzera che, pensando fossi il gestore, mi ha chiesto se si poteva avere un caffè, io le ho spiegato gentilmente che quando le capanne sono incustodite bisogna “far da sé” e, raccontandole i meccanismi di funzionamento, l’ho poi salutata e ho continuato la mia camminata.
Percorrendo un tratto del sentiero che porta verso Mornera (dove arriva la funivia e dove ero salito con Mario a marzo 2016), mi sono poi fermato in un punto panoramico sulla cresta che divide la Val di Gorduno dalla Val di Gnosca, dove finalmente ho consumato il mio pranzo.
Ritornato alla Capanna Albagno, ho poi ripercorso in discesa il sentiero fatto in mattinata, passando dall’Alpe Arami e quindi arrivando all’auto ai Monti di Bedretto.
Bella escursione con un discreto dislivello che, comprendendo i saliscendi e la deviazione verso Mornera, è stato intorno ai 1.300 m; giornata fresca al mattino (quando il sole spariva bisognava coprirsi) e piuttosto calda da mezzogiorno in poi.
 Ora posso dire di conoscere discretamente queste zone, pensando quindi di spostare il baricentro delle prossime uscite un po’ più verso nord.