Valle Antrona...alto...alto...Pizzo Montalto...
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Pizzo Montalto....lonely man.....
MAURO:
Era marzo di qualche anno fa, quattro esattamente, per combinazione con Bb eravamo qui, pronti per un Fornalino dal “famoso” canalino.....io, non c' ero mai stato. Durante la salita al passo, l' occhio era caduto su questo canale e quel giorno, lasciata perdere
l' idea iniziale, andammo a farci un giro. Giro interrotto, per il brutto tempo, iniziò a nevicare e scesi all' auto, lavati completamente da pioggia battente. Bastò per capire che era l' accesso giusto al Montalto.
Una cima rimasta fissa nei miei pensieri.
Questo weekend, tra le proposte arrivate dalla socia di avventure, scartata quella in Vallese,
l' alzata antelucana, non fa per me, è bastato un suo velato accenno a questa cima, per cogliere lo spunto...lei, poi, non ne era così convinta....ma domani per me è Montalto...prendere o lasciare....
Sempre lunga la strada per arrivare a Cheggio, mi lamento anche di questo oltre all' inizio con portage, poi saranno solo 20 minuti, per trovare una bella lingua di neve, continua. Ci avviamo così, verso la bastionata del Fornalino dove ci aspetta il canale, porta di accesso al Montalto. Risaliamo la conoide su pendenze sempre più sostenute, neve marmorea già da inizio salita, complicata qui, dai resti di grosse valanghe, non ci facilitano la progressione in sci.
Non manca molto all' ingresso...cambio assetto.
La giornata è perfetta, oggi il canale, a differenza di quella volta, appare in tutta la sua bellezza, nel suo sinuoso percorso tra le pareti. Neve durissima e pendenza (lunghi tratti a 45°) sono ideali per una progressione, pikka e rampa. Ci innalziamo piano piano, basta girare lo sguardo, il panorama è notevole....raggiungiamo la selletta e poco più avanti, ci appare la bella piramide sommitale del Montalto, creste simmetriche agghindate di merletti e parete solcata da ripidi canalini. La ammiriamo, tracciando una linea logica di salita che andiamo subito ad attaccare, una volta risalito il ripido pendio sottostante.
Salita più delicata del previsto. L' esposizione, la neve inconsistente o troppo sfondosa, canalini ripidi (50°), roccia marciotta da testare, usandola in spinta più che in trazione, passaggi “dry” e un po' di ravano, ma raggiungiamo il punto dove scavallare più agevolmente e percorrere la cresta finale. Il Montalto, la montagna solitaria, anche per questo, un panorama a 360°....i giganti vallesani, il Rosa onnipresente, il lago Maggiore, la pianura Ossolana, Devero, Formazza....
Torniamo agli sci, ma prima di scendere, facciamo un giretto anche sull' invitante pendio, che si innalza proprio di fronte, ottimo punto di vista per rivedere la nostra salita.
E poi giù, iniziamo a scendere quel versante della montagna, a me sconosciuto e proprio per questo, la parte che mi appassiona di più. La neve, all' inizio è bella cartonata, le gambe sono messe a dura prova, poi la situazione cambia, regalandoci un bel firn. Dalla “mezza” cartina che avevamo con noi, si intuiva che l' intaglio dove risalire, per attraversare verso il Fornalino, era tra i 1900 e i 2000 circa....
Consapevoli di questo, non curanti del dove, scorazziamo allegramente sul firn trovato, scendiamo fino a dei ruderi, quota 1700 circa. Ripelliamo, prima verso una ripida dorsale, da qui il traverso è in stile giungla, non si passa. Perdiamo nuovamente quota e osservando la parte finale della cresta, intuiamo il passaggio buono. Saliamo nuovamente e raggiungiamo il colle che immette al vallone dell' Alpe Fornalino. Con buone condizioni, si potrebbe attraversare, stando alti.
Oggi no, il ripido con neve durissima, svalangata, la non voglia di spellare per poi ripellare, ci porta a scendere bassi, appena sotto l' alpe omonima.
Risalita faticosa su crosta non portante per questo ultimo sforzo di giornata, sforzo ripagato da una luce fantastica, il sole verso il tramonto. Si potrebbe aspettare e godere lo spettacolo prima di scendere, le frontali ci sono come lo spicchio di luna che accenna nel cielo......un freddo pungente ci risveglia dall' idea, se non voglio trovare una vera Scamy-Findus, scendiamo a Cheggio!
Giornata di montagna vissuta intensamente, il percorso con una parte alpinistica, di mio gradimento. Un giro già lungo e tecnico, senza l' aggiunta dei miei “extra”....tollerabile qualche piccola lamentela di Bb, alla fine erano ben più di duemila.
Bigblue: avrei preferito cercar polvere dell' ultima nevicata, in un canale bello incassato e con meno dislivello ma, dovendo fare i conti con il “non antelucano”, è andata bene anche così.
Il Montalto, uomo solitario, intrigante, merita una visita.
Un grazie di cuore a Mauro per aver scritto questa relazione....che sollievo...yeah!
No More Blue - Roberto Ciotti
https://www.youtube.com/watch?v=oufiXkgKG60

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