Pizzo Grandinagia W (2700 m) - SKT
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Cito il Gabuzzi, che a proposito di Pizzo Grandinagia separa, già dal titolo, le due cime: la Est, cioè la principale (2774 m), e la Ovest (2700 m), “la cima invernale”. Nella guida si legge: “Vetta che domina la Val Cavagnolo. L’anticima a quota 2700 m è una classica scialpinistica. Chi desidera salire la cima est (2774 m), meno interessante per le rocce marce del tratto finale, deve seguire l’itinerario che transita dal Passo Grandinagia”. C’è subito da dire che tutte le relazioni “invernali” presenti in hikr si riferiscono alla cima Ovest, indipendentemente dal waypoint o dal titolo selezionato (mi sono preso la briga di leggerle tutte – quelle quotate 2774 - e altresì di visionare le relative foto).
Per onestà intellettuale in questa relazione compare quindi il waypoint della Cima W e anche il titolo si rifà alla stessa cima. La Est, come dice il Gabuzzi, viene raggiunta dal Passo Grandinagia: quando recentemente ci sono stato mi è subito stato ben chiaro che per la cima principale sarebbe stata necessaria una settantina di metri di arrampicata su roccia (senza neve), per cui ho rimandato un’eventuale visita a tempi migliori.
Sulla salita non c’è molto da dire: da All’Acqua alla cima via Val d’Olgia, restando sempre molto vicino alle due quote 2416 e 2445. Diciamo che un recente raffreddore corredato da tosse, mal di gola etc etc mi fa propendere per questa gita non troppo complessa, anche se gli ultimi due giorni di vento forte e di freddo invernale mettono in bella mostra una neve dura e ghiacciata durante tutta la salita (e altrettanto dicasi per la discesa, che, quindi, alla fine, non è risultata "uno zuccherino").
Cionondimeno reputo un tantino esagerato l’AD che il Gabuzzi elargisce, ragion per cui rimango prudenzialmente su un PD+, anche se, con neve più molle, quest’ultima valutazione sarebbe senz’altro stata ancora più confacente.
Nel breve tratto dal deposito sci alla vetta, come già successo recentemente al Piz de la Lumbreida, ho dovuto allestirmi una nuova traccia, perché quella preesistente era troppo scivolosa a causa del ghiaccio (…e tirare fuori i ramponi dallo zaino per quei due passi mi sembrava francamente eccessivo…). Con le condizioni di innevamento attuale, giudico realistica la possibilità di stare in tre sulla vetta. Oltre, sarebbe francamente un miracolo.
Per la discesa, sorvoliamo anche qui. Ne ho fatte senz’altro di più entusiasmanti. Non perché i pendii non siano belli, ma per il fatto di aver trovato neve ghiacciata (con solo qualche breve eccezione) praticamente fino all’auto. Del resto, un pendio rivolto a Nord, dopo due giorni di raffiche di vento continue e tempestose e temperatura sottozero, e reduce dalle scaldate delle settimane precedenti… era ovvio che fosse così. Ma va bene ugualmente. Mai trovata neve di questo genere in inverno, doveva proprio succedere in primavera.

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