Pizzo Leone 1659m
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Nelle settimane a cavallo tra il 2013 e il 2014 le mie uniche uscite in montagna (senza relazione su Hikr) sono state al seguito di alcuni amici pazzi furiosi, scialpinisti incalliti, che dopo tante lusinghe sono forse riusciti a convincermi a passare dalla loro parte. Ma questa è un'altra storia...
Protagonisti di questa uscita siamo io, Mauro, Ida, 2 paia di racchette e 2 paia di zampe motrici.
Fino all'ultimo valutiamo diverse mete: Val Bedretto, Valcolla, ... ma nella mia testa c'è il Pizzo Leone e alla fine decidiamo di andare lì. È da un po' che ci penso, ma la vera ispirazione è la lettura della relazione di [u Barba] che ci è stato recentemente
Siamo liberi domenica, e la giornata promette bene "con una leggera brezza che rende limpida l'aria a favore dello stupendo panorama". Beh... a dire il vero qualcosa di più di una leggera brezza: meteosvizzera prevede vento da nord con raffiche violente per tutta la giornata, ma non ci lasciamo scoraggiare e manteniamo i nostri piani.
Risaliamo la strada dei monti di Ronco e lasciamo l'auto dopo il tornante di Cassina, percorrendo a piedi, racchette in spalla, l'ultimo tratto asfaltato fino a Purèra. Da lì cominciamo a pestare neve, per la gioia di Ida che ci scodinzola attorno felice. Il primo tratto fino a Pozzuolo procede abbastanza pianeggiante, permettendoci di chiacchierare senza affanno. Dalla cappelletti di Pozzuolo il sentiero sale verso destra passando tra gli alberi per poi giungere, dopo circa un'ora, all'Alpe di Naccio dove facciamo una sosta.
Il percorso è sempre ben segnalato e battuto come un'autostrada, anche nella seconda parte che dall'Alpe di Naccio risale i bianchi pendii verso il Pizzo Leone. Nonostante le previsioni il vento non è così forte e possiamo proseguire senza difficoltà. Lasciamo alla nostra sinistra la croce di legno e proseguiamo in direzione della cima. Non sappiamo se con Ida sarà possibile superare l'ultimo ripido tratto prima della vetta. Una volta giunti lì è proprio lei a sciogliere ogni dubbio. Con le sue 4 zampe motrici sale senza problemi e ci aspetta appena sotto la cima. Siamo noi piuttosto a faticare, ma a parte la traccia ripida non ci sono grossi pericoli e in men che non si dica siamo in cima! Beh, che dire? Il panorama sul Lago Maggiore ci ha accompagnati per tutta la salita, ma lo spettacolo dalla vetta è davvero notevole. Il vento poi, sembra essersi calmato del tutto. Ci fermiamo qualche minuto sul punto più alto, scattiamo qualche foto e poi ci abbassiamo di qualche metro al riparo di una roccia. Non è ancora mezzogiorno ma ci sediamo a mangiare e bere qualcosa.
Dopo qualche minuto ci raggiunge una coppia di escursionisti che avevamo incontrato alla partenza. Scambiamo qualche parola e poi iniziamo la discesa, non senza qualche difficoltà. Teniamo le racchette anche se sarebbe stato più comodo e sicuro toglierle, e Mauro sperimenta tecniche "creative" per scendere il primo tratto. In discesa ci fermiamo alla croce per qualche scatto e poi nuovamente giù fino all'Alpe di Naccio. Dobbiamo festeggiare Ida, oggi compie 4 anni!!! Mauro ha portato un tortino che mangiamo solo noi, la festeggiata si deve accontentare di un po' d'acqua e qualche coccola, prima di far ritorno all'automobile.
Il pizzo Leone: una splendida meta, panoramica, dal dislivello contenuto, adatta a tutti (in buone condizioni), ideale da percorrere con le racchette.
La nostra domenica: allegra, spensierata, in ottima compagnia.
Protagonisti di questa uscita siamo io, Mauro, Ida, 2 paia di racchette e 2 paia di zampe motrici.
Fino all'ultimo valutiamo diverse mete: Val Bedretto, Valcolla, ... ma nella mia testa c'è il Pizzo Leone e alla fine decidiamo di andare lì. È da un po' che ci penso, ma la vera ispirazione è la lettura della relazione di [u Barba] che ci è stato recentemente
Siamo liberi domenica, e la giornata promette bene "con una leggera brezza che rende limpida l'aria a favore dello stupendo panorama". Beh... a dire il vero qualcosa di più di una leggera brezza: meteosvizzera prevede vento da nord con raffiche violente per tutta la giornata, ma non ci lasciamo scoraggiare e manteniamo i nostri piani.
Risaliamo la strada dei monti di Ronco e lasciamo l'auto dopo il tornante di Cassina, percorrendo a piedi, racchette in spalla, l'ultimo tratto asfaltato fino a Purèra. Da lì cominciamo a pestare neve, per la gioia di Ida che ci scodinzola attorno felice. Il primo tratto fino a Pozzuolo procede abbastanza pianeggiante, permettendoci di chiacchierare senza affanno. Dalla cappelletti di Pozzuolo il sentiero sale verso destra passando tra gli alberi per poi giungere, dopo circa un'ora, all'Alpe di Naccio dove facciamo una sosta.
Il percorso è sempre ben segnalato e battuto come un'autostrada, anche nella seconda parte che dall'Alpe di Naccio risale i bianchi pendii verso il Pizzo Leone. Nonostante le previsioni il vento non è così forte e possiamo proseguire senza difficoltà. Lasciamo alla nostra sinistra la croce di legno e proseguiamo in direzione della cima. Non sappiamo se con Ida sarà possibile superare l'ultimo ripido tratto prima della vetta. Una volta giunti lì è proprio lei a sciogliere ogni dubbio. Con le sue 4 zampe motrici sale senza problemi e ci aspetta appena sotto la cima. Siamo noi piuttosto a faticare, ma a parte la traccia ripida non ci sono grossi pericoli e in men che non si dica siamo in cima! Beh, che dire? Il panorama sul Lago Maggiore ci ha accompagnati per tutta la salita, ma lo spettacolo dalla vetta è davvero notevole. Il vento poi, sembra essersi calmato del tutto. Ci fermiamo qualche minuto sul punto più alto, scattiamo qualche foto e poi ci abbassiamo di qualche metro al riparo di una roccia. Non è ancora mezzogiorno ma ci sediamo a mangiare e bere qualcosa.
Dopo qualche minuto ci raggiunge una coppia di escursionisti che avevamo incontrato alla partenza. Scambiamo qualche parola e poi iniziamo la discesa, non senza qualche difficoltà. Teniamo le racchette anche se sarebbe stato più comodo e sicuro toglierle, e Mauro sperimenta tecniche "creative" per scendere il primo tratto. In discesa ci fermiamo alla croce per qualche scatto e poi nuovamente giù fino all'Alpe di Naccio. Dobbiamo festeggiare Ida, oggi compie 4 anni!!! Mauro ha portato un tortino che mangiamo solo noi, la festeggiata si deve accontentare di un po' d'acqua e qualche coccola, prima di far ritorno all'automobile.
Il pizzo Leone: una splendida meta, panoramica, dal dislivello contenuto, adatta a tutti (in buone condizioni), ideale da percorrere con le racchette.
La nostra domenica: allegra, spensierata, in ottima compagnia.
Tourengänger:
Pippo76

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Kommentare (6)