Sulle creste del San Primo
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Venerdì......piove!
Sabato......piove!
Domenica.....piove!
Piove a dirotto per tre giorni di seguito......
Io e Mauro, umidi ormai fino alle ossa, non ne possiamo più di stare in casa e lunedì, nonostante le previsioni non siano granchè, decidiamo di uscire comunque.
Il rischio valanghe sulle nostre Orobie è altissimo, addirittura 5, e non abbiamo che due alternative: risalire le piste di qualche impianto.....oppure scegliere una meta super sicura.
Optiamo per la seconda ipotesi ma.....come è nostra abitudine....decidiamo all'ultimo momento dove andare e questa volta è il Monte San Primo ad essere l'oggetto delle nostre attenzioni.
Sono passati quasi tre anni dall'ultima volta che ci sono stata..... http://www.hikr.org/tour/post32091.html
Anche allora era gennaio, ma le condizioni erano ben diverse....un altro mondo!
Già alla Colma di Sormano troviamo la neve....fradicia e pesante....e tale resterà fino a circa 1500 metri di quota.
Il percorso è tracciato.....una traccia non facile, piena di buche.....che seguiamo fino alla Bocchetta di Terrabiotta, e da qui iniziamo a risalire la cresta est, ma giunti nei pressi delle antenne, dove chi ci ha preceduto con gli sci decide di tornare indietro, la situazione cambia: la neve è tantissima, il vento che deve aver soffiato nei giorni scorsi ha formato delle cornici che sporgono sul versante nord, dalle quali è meglio stare lontani.....
La neve scesa in nottata ha cancellato tutte le tracce e la visibilità è scarsissima, quasi zero.
Andiamo avanti.....con la speranza di riuscire prima o poi a vedere la vetta del San Primo, seguiti da una coppia di scialpinisti che dopo pochi minuti decidono di fare dietrofront.
Arrivati a quota 1620, immersi nella nebbia, aspettiamo per qualche minuto che la situazione migliori....
Questo vedere e non vedere....il non sapere dove sei e cosa c'è intorno a te....le distanze che si annullano.....l'assenza di suoni e rumori.....sono condizioni che non mi fanno stare tranquilla e chiedo a Mauro di tornare sui nostri passi.
E' la seconda volta che questa montagna ci ricaccia indietro, una volta per la pioggia e ora....per la neve!
Il San Primo deve avercela con noi, che ultimamente lo bistrattiamo, scegliendolo quando proprio non sappiamo dove andare....
Che peccato!
Ero convinta che oggi avrei avuto una cima tutta a mia disposizione, ma devo ricredermi.....
La discesa è lunghissima, da "mal di piedi" e le ciaspole, seppur ingombranti, ci sono di grande aiuto, grazie al loro effetto anti-sfondamento.
Anche a bassa quota la nebbia ristagna e quando arriviamo alla Colma, che sono quasi le tre del pomeriggio, ci fiondiamo nell'unico bar.....deserto....come deserto è il parcheggio.
Oggi è andata così.......e comunque......sempre meglio in giro che a casa!
Sabato......piove!
Domenica.....piove!
Piove a dirotto per tre giorni di seguito......
Io e Mauro, umidi ormai fino alle ossa, non ne possiamo più di stare in casa e lunedì, nonostante le previsioni non siano granchè, decidiamo di uscire comunque.
Il rischio valanghe sulle nostre Orobie è altissimo, addirittura 5, e non abbiamo che due alternative: risalire le piste di qualche impianto.....oppure scegliere una meta super sicura.
Optiamo per la seconda ipotesi ma.....come è nostra abitudine....decidiamo all'ultimo momento dove andare e questa volta è il Monte San Primo ad essere l'oggetto delle nostre attenzioni.
Sono passati quasi tre anni dall'ultima volta che ci sono stata..... http://www.hikr.org/tour/post32091.html
Anche allora era gennaio, ma le condizioni erano ben diverse....un altro mondo!
Già alla Colma di Sormano troviamo la neve....fradicia e pesante....e tale resterà fino a circa 1500 metri di quota.
Il percorso è tracciato.....una traccia non facile, piena di buche.....che seguiamo fino alla Bocchetta di Terrabiotta, e da qui iniziamo a risalire la cresta est, ma giunti nei pressi delle antenne, dove chi ci ha preceduto con gli sci decide di tornare indietro, la situazione cambia: la neve è tantissima, il vento che deve aver soffiato nei giorni scorsi ha formato delle cornici che sporgono sul versante nord, dalle quali è meglio stare lontani.....
La neve scesa in nottata ha cancellato tutte le tracce e la visibilità è scarsissima, quasi zero.
Andiamo avanti.....con la speranza di riuscire prima o poi a vedere la vetta del San Primo, seguiti da una coppia di scialpinisti che dopo pochi minuti decidono di fare dietrofront.
Arrivati a quota 1620, immersi nella nebbia, aspettiamo per qualche minuto che la situazione migliori....
Questo vedere e non vedere....il non sapere dove sei e cosa c'è intorno a te....le distanze che si annullano.....l'assenza di suoni e rumori.....sono condizioni che non mi fanno stare tranquilla e chiedo a Mauro di tornare sui nostri passi.
E' la seconda volta che questa montagna ci ricaccia indietro, una volta per la pioggia e ora....per la neve!
Il San Primo deve avercela con noi, che ultimamente lo bistrattiamo, scegliendolo quando proprio non sappiamo dove andare....
Che peccato!
Ero convinta che oggi avrei avuto una cima tutta a mia disposizione, ma devo ricredermi.....
La discesa è lunghissima, da "mal di piedi" e le ciaspole, seppur ingombranti, ci sono di grande aiuto, grazie al loro effetto anti-sfondamento.
Anche a bassa quota la nebbia ristagna e quando arriviamo alla Colma, che sono quasi le tre del pomeriggio, ci fiondiamo nell'unico bar.....deserto....come deserto è il parcheggio.
Oggi è andata così.......e comunque......sempre meglio in giro che a casa!
Tourengänger:
patripoli
Communities: Hikr in italiano
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Kommentare (18)