Uscita infrasettimanale, approfittando di una giornata di ferie, assieme a Danilo che invece è a libro paga Inps. Poiché dobbiamo rientrare presto scegliamo una meta non troppo distante da casa. Considerate le rigide temperature vogliamo stare il più possibile al sole che oggi è assicurato dalle previsioni meteo. La scelta cade sul monte San Primo, meta che in giornate limpide garantisce panorami spettacolari.
Alle 9.20 lasciata l’auto in uno dei pochi posti non a pagamento della Colma di Sormano ci incamminiamo. Anziché imboccare la sterrata che pochi metri prima del bar ristorante si addentra nel bosco ci avviciniamo all’osservatorio astronomico e risaliamo il ripido pratone alle sue spalle. Pochi passi in salita ma già tante brevi soste per ammirare da questo punto di osservazione alcune delle cime che in lontananza ci faranno compagnia per tutta l’escursione e cercare di individuare la nuova skyline di Milano che è immersa nell’abituale cappa di smog. Noi invece siamo sotto un cielo colorato di un azzurro intenso.
Terminato il breve tratto su prato entriamo nel bosco e proseguiamo ancora per un po' in salita per raggiungere la cima, non segnalata, del monte Cippei. Perdiamo quindi qualche decina di metri per ritrovarci sulla sterrata che avevamo ignorato alla partenza. Procediamo sulla stradina per raggiungere alle 10 in punto i fitti abeti della Colma del Bosco. Più avanti gli abeti sono sostituiti da radi faggi che ci accompagnano fino all’Alpe Spessola dove arriviamo alle 10.20. Di fronte a noi la lunga cresta prativa che culmina all’estremità occidentale con la nostra meta di giornata. I prati sono purtroppo in diversi punti segnati dagli incendi che qualche settimana prima qui sono stati appiccati. La sterrata da questo punto in poi è stata per un breve tratto cementata. Si sale ora con più decisione per tornare poi su sterrato poco prima di raggiungere l’Alpe di Terrabiotta dove arriviamo alle 10.45. La temperatura è proprio gradevole e si sta bene anche senza una copertura pesante. Raggiungiamo la Bocchetta di Terrabiotta e da questo punto di osservazione la vista è catturata dal promontorio di Bellagio, spartiacque dei 2 rami del Lario che si uniscono protendendosi verso nord. Ci precedono delle persone che stanno percorrendo la cresta, itinerario che ci riserviamo per il rientro. Proseguiamo infatti sempre lungo la sterrata che ci evita i saliscendi in cresta e che non presenta significativi tratti ripidi. In questo tratto la strada ha svolto egregiamente la funzione di tagliafuoco perché i prati sotto di noi riportano in gran parte i segni degli incendi mentre quelli a monte ne sono stati risparmiati. Risalito un ultimo tratto più decisamente ripido alle 11.40 siamo in cima al Monte San Primo. Abbiamo percorso 8 chilometri camminando per 2 ore con soste per 20 minuti. In poco tempo qui in vetta ci raggiungono i 3 escursionisti che avevamo visto percorrere la cresta e poi ancora altre persone. Per un giorno feriale non mi aspettavo di trovare molta gente e invece la bella giornata ha spinto fin quassù diverse persone, alcune con i loro simpatici amici a quattro zampe. Vento assente, cielo azzurro e sole spendente sono da tutti apprezzati. Ognuno cerca una postazione comoda per consumare il proprio pasto. La corona delle montagne a 360 gradi e i tratti del lago di Como sono da tutti fotografati ed ammirati. Il tempo purtroppo passa velocemente e poiché dobbiamo rientrare presto ci rimettiamo in cammino alle 12.40. Scendiamo lungo il percorso che corre lungo la cresta in direzione est. C’è pochissima neve sul filo di cresta e si procede in tutta sicurezza. Tra leggeri saliscendi passiamo dalla Cima del Costone, a monte dell’impianto sciistico di risalita per poi scendere alla Bocchetta di Terrabiotta e risalire in direzione dell’evidente ripetitore posizionato nei pressi della cima del Ponciv dove arriviamo alle 13.40. in questo tratto di percorso siamo passati dalla vista, alla nostra sinistra, sull’isola Comacina e la punta del Balbianello al promontorio di Bellagio e sul tratto di lago in direzione nord mentre alla nostra destra abbiamo lasciato un tratto del ramo di Como per poi ammirare il ramo lecchese con vista su Mandello, Abbadia e una porzione di Lecco. Seguendo la traccia lasciata dal passaggio dei concorrenti della Bellagio Skyrace scendiamo un ripidissimo prato che ci consente di raggiungere alle 14.10 la sottostante Alpe Spessola. La giornata è ancora ben soleggiata e la temperatura è sempre gradevole. Proseguiamo lungo la sterrata per arrivare in circa 20 minuti alla Colma del Bosco e sempre seguendo la strada raggiungiamo la Colma di Sormano e quindi la nostra auto quando mancano pochi minuti alle 15.
In questa stagione, trovare una giornata come questa non è facile. Se non si vuole percorrere molta strada con l’auto questo è proprio il posto ideale. La meta è panoramicissima e il percorso non presenta grosse difficoltà. La stagione autunnale, ormai prossima all’inverno, ci assicura inoltre l’assenza di quei fastidiosi insetti che da queste parti la fanno da padrone nel corso dell’estate.
Dati complessivi:
Km percorsi: 15,4;
Tempo marcia: 4h;
Tempo sosta: 1h40m;
Ascesa: mt. 710 circa;
Velocità media in marcia: 3,9 km/h;
Velocità media totale: 2,7 km/h.
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