Torno a casa un po' tardi dal lavoro e inizia il giro di telefonate e sms per capire chi viene.
C'è un po' di gente e bisogna ancora decidere dove andare.
Dopo qualche ricerca, alla fine prendo il libretto degli itinerari svizzeri e ne scelgo uno quasi a caso, stampo la cartina e domani al ritrovo vediamo se va bene.
Alla mattina si sceglie la Svizzera, quindi direzione S. Bernardino e poi oltre. I chilometri sono tanti ma c'è anche tanta autostrada, quindi in fin dei conti si viaggia bene.
Arriviamo a Wergenstein e partiamo sulla traccia già battuta. L'idea è di salire prima il Brushghorn e poi sul ritorno fare una puntatina sul Tarantschun, proprio a due passi.
Arrivati all'altezza della pala finale del Tarantschun deviamo verso sinistra e iniziamo a batter traccia.
L'ambiente è solitario e molto bello e anche il meteo ci sta regalando una bella giornata (quasi sempre sole con qualche nuvola a parte un paio d'ore di totale copertura in centro giornata).
Nel frattempo individuiamo il Piz Tuf e decidiamo di salire questa cima al ritorno, invece del Tarantschun.
Presi dall'entusiasmo continuiamo su quella che sembra la via più logica finché non ci troviamo sopra ad un salto di roccia, una muraglia che scende dalla cima del Tuf, molto probabilmente nello stesso punto in cui si è trovato Tapio (di cui ho scoperto la salita di qualche settimana fa solo una volta rientrato a casa).
Cambio di programma, saliamo prima il Tuf, arrivando con gli sci a pochi metri sotto la vetta per poi salire a piedi le ultime roccette.
Da qui Giuseppe, Lorenzo ed Enrico decidono di rientrare per essere sicuri di tornare a casa presto. Eh si, perché la cima del Brushghorn si vede bene e sembra ancora lontana, considerando che dobbiamo perdere quota per recuperare la giusta strada.
Ci salutiamo.
Scendiamo quasi alla base della muraglia per riprendere successivamente la salita che porta al colle tra il Tuf e il Brushghorn.
Dal colle inizia un lungo traverso che ci conduce sotto la cima e poi con un ultimo strappo siamo in vetta sci ai piedi.
Per cautela buona parte di questo ultimo tratto lo percorriamo a distanza di sicurezza. Non sembra esserci un grande pericolo ... ma non si sa mai!
Fortunatamente una volta arrivati in vetta il sole riappare del tutto e ci concede un'ottima visibilità per la discesa. Peccato che la sciata è un po' penalizzata dal lungo spostamento, perché l'ambiente è veramente bello, meritevole di ulteriori visite.
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