Rifugio Alpe Giumela ... compleanno ... under snow flakes
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La saga dei “pazzi” apre la stagione invernale 2013-2014 …
Festa di compleanno da festeggiare, già rimandata di una settimana, questa volta non c’e’ meteo che ci ferma … Chi ha tenuto d’occhio le previsioni per il weekend passato, e soprattutto per domenica … beh sa che non erano “perfette”. Ma siamo o non siamo la compagnia dei “matti”??? Come da tradizione, il festeggiato decide menù e località, chiaramente un rifugio in questo periodo … Gimmy ha scelto il rifugio Alpe Giumela, bel posto, bella visuale, e … fuori dal mondo, quindi certamente libero. Ci siamo passati lo scorso luglio, quando siamo saliti al Piz Giumela, e Gimmy perentorio aveva affermato “il compleanno lo festeggiamo qui”. Deciso anche il menù, cucina necessaria per preparare polenta, formaggio e arrosto con porcini (l’arrosto da scaldare). Eccoci quindi in Val Pontirone, parcheggio poco oltre Biborgh a 1290mt. Il cielo è minaccioso, sappiamo che prenderemo un po’ di pioggia e in alto anche un po’ di neve. Alle 8:30 stiamo risalendo il sentiero per l’ Alpe Lesgiuna ed il passo Giumela, +3° ma non piove. Prima rampata di circa 100mt, per Prato Dentro, dove svolazzano fiocchi di neve … tranquilli è neve ventata … All’ Alpe Lesgiuna nevica che è un piacere, ci sono già 2cm di neve fresca, e continua a sfiocchettare, bellissimo. Forti della conoscenza del sentiero, proseguiamo seguendo i pochi bolli visibili, ma soprattutto il fresco ricordo del sentiero. Arriviamo al guado alle 09:30, a destra la grande cascata, davanti a noi il tratto che ci preoccupa di più, sono quasi 250mt, i primi 200 circa ripidissimi, con tratti attrezzati con corrimano in fune d’acciaio. Nonostante la neve a terra si sale bene, anche se con attenzione, unico rallentamento … il solito fiato. Arrivo quasi 10min dopo i miei compagni, conosco la via, il fiato è corto, e mi godo il panorama … che non si vede. Tutto è ovattato dalla neve, anche la vista nebbiosa del rifugio che si avvicina, coperto da pochi cm di neve, mi da gioia.
Spengo la registrazione della traccia, e entro in rifugio, abbassando la testa. Una cosa curiosa è che sia la porta di ingresso, sia le travi tra cucina e letti (locale unico), sono molto bassi, e le “craniate” sono assicurate. Alle 10:13 trovo i preparativi che fervono, abbandonata ogni idea di proseguire (visto il percorso piuttosto corto, abbiamo studiato di allungarlo verso l’ Alpe di Pradaccio, sotto il Pizzo Bidensc, ma le condizioni meteo sono proibitive). L’ acqua in rifugio è stata chiusa ad inizio novembre (libro di capanna), Paolo ed Angelo con bidoncio e secchio scendono vicino alle baite basse dell’ Alpe Giumela dove scorre un ruscello, abbiamo acqua per la polenta e per lavare le stoviglie. Il nostro grande cuoco è al lavoro per la polenta, la stufa gira alla grande per riscaldare il locale, che ha un po’ di spifferi … Intanto fuori nevica, dalle finestre si vede bene che non ha nessuna intenzione di smettere … ma è proprio bello così, al caldo con gli amici, un pranzetto coi fiocchi che ci aspetta, la neve ed il silenzio fuori … A mezzogiorno tavola imbandita, piattone di polenta, quattro fette d’arrosto e abbondante puccia di porcini … una cosa goduriosa.
Poi ancora polenta con due formaggi (zola e friulano), il tutto innaffiato a dovere con un buon Refosco dal Peduncolo Rosso, Grave Friuli. Come dolce lo strudel … bagnato da prosecco, auguri a Gimmy, che raggiunge me e Roberto alla quota di 54 anni … Caffè ed alcolici non mancano per chiudere un pranzo da signori come questo. Il pranzo gustoso, il vino, l’ amosfera, le “cavolate” tra amici, il tempo passa, l’ orario di partenza viene spostato per ben tre volte. Ma viene il momento di lasciare il rifugio, pulizie generali (chi ci ha preceduto ha lasciato un pà sporco, e non ha firmato il libro), portiamo il nostro “pattume” rigorosamente a casa, lasciamo il versamento per l’uso legna-capanna-gas nella cassetta e segnamo il libro di capanna. Il rientro è veloce anche se la discesa nel tratto attrezzato deve essere fatta con attenzione la neve ma soprattutto roccia e pietre viscide sono un’insidia. Dopo il guado si fatica a vedere qualche bollo, ma a naso troviamo il sentiero e scendiamo prima all’ Alpe Lesgiuna, quindi Prato di dentro (dove tagliamo dritto tra le baite). Ha smesso di nevicare, anzi ci sono timidi squarci di sole in alto alla Val Cava, ma durano poco. Arriviamo al parcheggio alle 15:40, non piove e ci cambiamo con tranquillità. Rientrando verso Como, pioggia intensa in Malvaglia e Leventina, poi dopo il Ceneri schiarisce.
Rinnovati auguri a Gimmi, e nonostante (o forse proprio grazie a ) il tempo, una grande giornata … per i pazzi.
Giorgio
NB: So che meno di 2h di cammino a salire, e 3:30 in totale … poco assomigliano ad un' escursione, è chiaramente un' uscita per festeggiare e ... mangiare bene.
Vista da Roberto - ( Come ha scritto Giorgio e considerando il meteo poche ore di cammino, ma oggi l'uscita era per festeggiare Gimmy, il resto poco contava, anzi un pò di neve fresca hanno garantito l'atmosfera.
Auguri Gimmy, gran bel pranzetto bravo, bravo Barba per la polenta, bravi tutti, grazie per la compagnia e la giornata trascorsa insieme a festeggiare in Roberto
Vista da Paolo - (
Uscita prenotata visto che il meteo promette tempo discreto. Paolo
Vista da Gimmy- (
ringrazio i miei compagni per la bella giornata trascorsa in spensierata allegria, la giornata meteorologicamente parlando quasi natalizia con la neve che cadeva ,ha reso particolarmente piacevole il tempo trascorso in rifugio ,e ci ha fatto veramente gustare il buon pranzo caldo innafiato da ottimo vino. Gimmy
Vista da Luciano - ( Una giornata che iniziamo con il nostro meteo … Per la fine 2013 e ad incominciare il 2014 … guai a menzionare ancora il meteo che farà la prossima volta !
Meglio partire … prenderemo meno rabbia.
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Altre foto, diario, tracce sul nostro sito www.girovagando.net escursione # 175
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