Poncione del Rosso (2207 m), Pilone (2192), Motto dei Ciapitt (2152), Creste (2060), Munzelüm (2061)
|
||||||||||||||||||||||||
Che sia diventato così difficile, ultimamente, imbroccare le previsioni del tempo? Secondo i bollettini del giorno prima, la domenica veniva data ventosa ma soleggiata, mentre il sabato piovoso. Naturalmente per sabato non punto nessuna sveglia: anzi, appena sveglio, grandi nuvoloni ristagnano ancora sia verso la Lombardia, sia verso il Ticino, e parzialmente anche sopra il Piemonte. Improvvisamente però il sereno irrompe: una veloce scorsa alla meteo mi fa cambiare programmi (come del resto “han vultaa ul fiöö in da la cüna” pure loro…) e preparare in fretta e furia lo zaino. Del resto preferisco fidarmi di quello che vedono i miei occhi piuttosto che buttare una giornata che sembra a tutti gli effetti “promettente”. [La domenica si rivelerà poi piovosa e grigissima almeno fino alle 14.00, poi irrompe il vento da Nord, ma ormai è tardi...]
Com’è, come non è, arrivo a Spruga (Valle Onsernone) alle 09.30, un orario in cui spesso, altre volte, mi sono già trovato in vetta… Non importa, la gita si preannuncia facile e mal che vada per il pomeriggio c’è sempre pronta la frontale…
Riguardo al tragitto non voglio annoiare, trattandosi di sentieri ampi e semplici. È tutto indicato alla voce sintetica “Percorso”: dirò solo che trattasi per la maggior parte di difficoltà T2, salvo :
- la crestina Nord del Munzelüm, fatta in discesa (T3/T3+, o anche qualcosa in più a causa delle chiazze di neve e ghiaccio: naturalmente alcuni scogli sono da aggirare, altrimenti la difficoltà sale di parecchio)
- alcuni passaggi sui “ciapp” o “ciapitt” (pietre, piode: i glutei non c’entrano niente…) in salita e in discesa dal Motto dei Ciapitt (T3)
- un breve passaggio sul versante N della cresta ENE del Pilone (T3, con neve)
- qualche passo sulle pietre della cresta WNW del Pilone (T3)
Nient’altro. Ma nonostante la semplicità della gita, bisogna tenere conto dei frequenti sali-scendi, che, senza farsi troppo sentire, portano comunque il computo totale del dislivello attorno ai 1500 metri. La zona è paesaggisticamente meritevole: di solito in ambiti più selvaggi non incontro nessuno; qui, a fronte di difficoltà quasi inesistenti, la musica non cambia, se si esclude una coppia un po’ selvatica incontrata appena sotto la vetta del Pilone.
Nota terminologica: le due vette che stanno sulla linea di confine (linea artificiale che non segue il filo di cresta, ma stabilita per convenzione nel 1806: la parte terminale del fondovalle onsernonese fu assegnato all’Italia, determinando una palese eccezione alla regola che vuole i confini degli Stati sulle creste delle montagne) …le due vette, dicevo, presentano una doppia denominazione. Il Pilone viene chiamato, in Italia, “Cima Pian del Bozzo”. Il Poncione del Rosso assume invece il nome di “Cima di Fracchia”: ma le montagne sono sempre le stesse…
Tempi e dislivelli:
Spruga – Poncione del Rosso (via Munzelüm, Creste, Motto dei Ciapitt e Pilone): 3 ore e 30’
Poncione del Rosso – Pilone – Spruga: 2 ore e 15’
Comments (10)