Traversata Manarola - Corniglia - Vernazza - Monterosso (Cinque Terre)
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Le ultime parole famose “quest'anno a settembre non andiamo a camminare in Trentino, andiamo a rilassarci al mare di Camogli”.
Dopo il primo giorno di permanenza al mare, scatta la domanda: cosa facciamo domani? Andiamo a visitare le cinque terre?
Subito partiamo malissimo commettendo due errori madornali: 1° calcoliamo male i tempi di percorrenza del treno arrivando a Manarola all'alba delle 10:00 con una temperatura più adatta alla tintarella che a camminare...2° dalla fretta ci dimentichiamo di obliterare i biglietti, costringendoci ad un viaggio in piena angoscia con l'ansia di essere colti in fallo dal bigliettaio.
Scesi al grazioso borgo marinaro andiamo alla ricerca della via che ci fa salire a Volastra (villaggio degli ulivi) sentiero n°6, attraverso la solita compilation di gradini a cui ormai siamo abituati. Dopo una fugace visita all'antica chiesa datata 1240, imbocchiamo un caratteristico sentiero che attraversa i vigneti tagliando tutto il fianco della montagna fino ad intersecare il sentiero 7a con il quale scendiamo a Corniglia che andiamo a visitare.
L'intenzione iniziale considerato anche l'orario era quella di terminare qua la passeggiata ma siccome “l'appetito vien mangiando” decidiamo di ripartire alla volta del paese successivo Vernazza, utilizzando il sentiero azzurro con un tempo stimato di 1,5 ore, ma dopo pochi minuti la sorpresa: da una casupola esce il casellante che ci chiede il biglietto, biglietto? Rispondiamo noi sorpresi, certo questo tratto di sentiero Corniglia-Vernazza-Monterosso è a pagamento, risponde lui...o bella, questa è nuova fin'ora avevamo pagato solamente per i parcheggi, mai per camminare, dopo un breve conciliabolo, decidiamo per versare l'obolo di 6 euro cadauno.
Ripartiamo nel curatissimo sentiero, dove tutto sommato ci rendiamo conto che i soldi non sono stati spesi male, mai visto niente di simile, tutti i tratti esposti sono protetti da staccionate e nei punti soggetti a sgretolamento sono state posizionate delle reti di contenimento, tutto in sicurezza insomma.
La tratta è affollatissima malgrado l'elevata temperatura, alcuni tratti senza ombra si alza un calore dal suolo che toglie il respiro, rischiamo di fare la fine delle lumache esposte al sole, all'ennesimo aggiramento del costone ci appare verso il basso il borgo di Vernazza dove scendiamo a farci un bel bagno per abbassare la temperatura corporea, nell'acqua limpidissima.
Dopo due ore di rilassamento, con un sole benevolo decidiamo di portare a termine il tratto a pagamento, quindi imbocchiamo nel vicoletto la scalinata che guadagna quota velocemente nella macchia mediterranea dove si aprono squarci sul mare indimenticabili, anche questa parte è un susseguirsi di aggiramenti di vallette percorse da rii in secca, tranne un paio, con tanto di ponticelli, è incredibile come abbiano potuto estrarre dai fianchi della montagna così ripidi dei sentieri, come nelle tratte precedentemente percorse la tipologia è la stessa, si parte guadagnando quota poi lunghi tratti di dolci saliscendi per poi calare sul mare.
Anche l'arrivo a Monterosso è emozionante attraverso strette scalinate a picco sul mare, alla stazione consulto il GPS che mi fornisce uno sviluppo di 15 Km con 770 m di dislivello, mica male per essere partiti così male e senza grandi velleità.

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