Trekking tra Portovenere e le Cinque Terre
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Amiamo tornare in Liguria, il binomio mare e monti qui è fortissimo e poi impieghiamo poco per arrivarci, Spesso passiamo qualche giorno nel Finalese, qualche puntatina a Camogli ma solo una volta tre anni fa eravamo passati dalle Cinque Terre e quel giro aveva gettato le basi per la West Highland Way percorsa in Scozia l'anno successivo.
Decidiamo di sfruttare l'ultimo weekend di ottobre a disposizione per conoscere meglio questa parte del levante ligure e così velocemente ma attentamente riusciamo ad organizzare questa due giorni.
Arrivati a La Spezia sabato mattina lasciamo l'auto nei pressi dello stadio (parcheggi gratuiti) e prendiamo il bus fino a Portovenere dove dopo una veloce visita al bel borgo diamo il via al nostro trekking. Si inizia subito con una salita a fianco delle mure del castello Doria e poi ancora più su verso la cima del Muzzerone da cui si inizia a traversare più o meno in piano fino al paesino di Campiglia. Poco dopo prendiamo la deviazione verso Monesteroli e percorrendo 1200 gradini a picco sul mare raggiungiamo gli scogli della frazioncina dove facciamo uno spuntino. Risalendo il caldo si fa sentire ma con passo regolare ci riportiamo in quota e ricominciamo a traversare verso Fossola. Da qui ricomincia la salita fino a Sant'Antonio dove pranziamo. Ancora in piano arriviamo al telegrafo e da qui è solo una lunga discesa che ci porta prima alla Madonna di Monte Nero e poi finalmente a Riomaggiore.
il giorno successivo ripartiamo da Riomaggiore e percorrendo via Beccara che scavalca la collina raggiungiamo Manarola (la via dell'amore che passa a ridosso del mare è ancora chiusa, si prevede una riapertura nel 2025..mah), dopo una breve sosta nel borgo risaliamo verso Volastra e poi traversando lungamente in quota con viste magnifiche ci portiamo a Corniglia, dove facciamo uno spuntino (anche qui la frazione del sentiero azzurro è chiusa).
Da Corniglia a Monterosso le due tappe del sentiero azzurro sarebbero aperte ma decidiamo di percorrere i sentieri alti sia perchè quelli bassi li avevamo già percorsi in passato, sia perchè non ci sembra ragionevole dover pagare un biglietto per percorrerli considerando che il ricavato dovrebbe servire anche per ripristinare le tappe ormai chiuse da anni e la cui riapertura invece viene posticipata ogni anno.
Iniziamo quindi la lunga salita fino a Cigoletta da cui poi iniziamo la discesa fino alla frazioncina di San Bernardino e da qui arriviamo a Vernazza dove sostiamo più a lungo. L'ultima frazione prevede la risalita fino alla Madonna di Reggio, la traversata al Santuario Nostra Signora di Soviore e poi la discesa a Monterosso dove giungiamo ormai al tramonto. Dopo una bella pizza rientriamo in treno a La Spezia e concludiamo il nostro tour con 42 km alle spalle e 3300 metri sotto le suole degli scarponi, non male per essere al mare!!
Abbiamo visto un tratto di costa fantastica, percorrendo dei sentieri che ci hanno regalato scorci unici su una natura meravigliosa e fatto apprezzare e solo in parte comprendere la fatica degli uomini che qui per secoli hanno vissuto e lavorato e ancora continuano a vivere e lavorare mantenendo terrazzamenti, scalinate e camminamenti sulle pendici delle montagne. Percorrere questi sentieri "alti" ci ha regalato viste inedite sulle Cinque Terre e sicuramente un po' di pace lontano dalla folla che popola i borghi e i più frequentati sentieri "bassi". Tre anni fa in queste terre Elena aveva gettato il seme per il nostro primo lungo trekking in Scozia, chissà che anche da questa avventura non ne possa nascere una ancora più grande!!
Decidiamo di sfruttare l'ultimo weekend di ottobre a disposizione per conoscere meglio questa parte del levante ligure e così velocemente ma attentamente riusciamo ad organizzare questa due giorni.
Arrivati a La Spezia sabato mattina lasciamo l'auto nei pressi dello stadio (parcheggi gratuiti) e prendiamo il bus fino a Portovenere dove dopo una veloce visita al bel borgo diamo il via al nostro trekking. Si inizia subito con una salita a fianco delle mure del castello Doria e poi ancora più su verso la cima del Muzzerone da cui si inizia a traversare più o meno in piano fino al paesino di Campiglia. Poco dopo prendiamo la deviazione verso Monesteroli e percorrendo 1200 gradini a picco sul mare raggiungiamo gli scogli della frazioncina dove facciamo uno spuntino. Risalendo il caldo si fa sentire ma con passo regolare ci riportiamo in quota e ricominciamo a traversare verso Fossola. Da qui ricomincia la salita fino a Sant'Antonio dove pranziamo. Ancora in piano arriviamo al telegrafo e da qui è solo una lunga discesa che ci porta prima alla Madonna di Monte Nero e poi finalmente a Riomaggiore.
il giorno successivo ripartiamo da Riomaggiore e percorrendo via Beccara che scavalca la collina raggiungiamo Manarola (la via dell'amore che passa a ridosso del mare è ancora chiusa, si prevede una riapertura nel 2025..mah), dopo una breve sosta nel borgo risaliamo verso Volastra e poi traversando lungamente in quota con viste magnifiche ci portiamo a Corniglia, dove facciamo uno spuntino (anche qui la frazione del sentiero azzurro è chiusa).
Da Corniglia a Monterosso le due tappe del sentiero azzurro sarebbero aperte ma decidiamo di percorrere i sentieri alti sia perchè quelli bassi li avevamo già percorsi in passato, sia perchè non ci sembra ragionevole dover pagare un biglietto per percorrerli considerando che il ricavato dovrebbe servire anche per ripristinare le tappe ormai chiuse da anni e la cui riapertura invece viene posticipata ogni anno.
Iniziamo quindi la lunga salita fino a Cigoletta da cui poi iniziamo la discesa fino alla frazioncina di San Bernardino e da qui arriviamo a Vernazza dove sostiamo più a lungo. L'ultima frazione prevede la risalita fino alla Madonna di Reggio, la traversata al Santuario Nostra Signora di Soviore e poi la discesa a Monterosso dove giungiamo ormai al tramonto. Dopo una bella pizza rientriamo in treno a La Spezia e concludiamo il nostro tour con 42 km alle spalle e 3300 metri sotto le suole degli scarponi, non male per essere al mare!!
Abbiamo visto un tratto di costa fantastica, percorrendo dei sentieri che ci hanno regalato scorci unici su una natura meravigliosa e fatto apprezzare e solo in parte comprendere la fatica degli uomini che qui per secoli hanno vissuto e lavorato e ancora continuano a vivere e lavorare mantenendo terrazzamenti, scalinate e camminamenti sulle pendici delle montagne. Percorrere questi sentieri "alti" ci ha regalato viste inedite sulle Cinque Terre e sicuramente un po' di pace lontano dalla folla che popola i borghi e i più frequentati sentieri "bassi". Tre anni fa in queste terre Elena aveva gettato il seme per il nostro primo lungo trekking in Scozia, chissà che anche da questa avventura non ne possa nascere una ancora più grande!!
Tourengänger:
mattia

Communities: Hikr in italiano
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Kommentare (1)