Hangerer (3021 m)
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Salita ad un tremila con partenza da un bellissimo paese della Ötztal: Obergurgl.
Come ho già documentato nel rapporto “Ramolhaus (3006 m)”, la località è diventata famosa in tutto il mondo il 27 maggio 1931, in seguito all’atterraggio sul Gurgler Ferner del pallone aerostatico di Auguste Piccard, dopo il volo nella stratosfera.
Questa volta vorrei citare un’altra curiosità legata ad Obergurgl. Tra il 1830 e il 1850, a causa di ristrettezze economiche, con difficoltà nello sfamare tutta la popolazione, le autorità comunali decisero di vietare i matrimoni, al fine di tenere la popolazione ad un numero stabile. In quel ventennio non ci furono dunque matrimoni.
Inizio dell’escursione: ore 9:20
Temperatura alla partenza: 10°C
Fine dell’escursione: ore 15:20
Le stradine del villaggio di Obergurgl (1907 m), denominato il “Diamante delle Alpi”, sono sempre molto ben frequentate da escursionisti e alpinisti. Il bus pubblico si ferma proprio di fronte al monumento dedicato al fisico svizzero Auguste Piccard. Pochi minuti dopo l’arrivo della corriera la fiumana di escursionisti si avvia verso le mete più gettonate della valle: la Ramolhaus (3006 m), la Hochwildehaus (2866 m), la Langtalereckhütte (2450 m), la Schönwieshütte (2266 m), il Festkogel (3038 m), l’Hohe Mut Alm (2653 m), il Granatenkogel (3302 m), ecc.
Io ho programmato di prendere la cabinovia Hohe Mut. Alle 9 in punto salgo sulla prima gondola. In due tratte (ca. 20 min) mi porta all’alpeggio Hohe Mut Alm (2653 m). Si tratta di una meta molto ambita dagli sciatori, dagli escursionisti e soprattutto dalle famiglie. La cima che desidero salire è lì di fronte: dista solo 1,7 km; tuttavia devo dapprima scendere sul fondovalle della Rotmoostal fino alla quota di 2262 m, proseguire fino alla Schönwieshütte (2270 m), quindi seguire il sentiero ancora per 760 m di dislivello.
Visto dall’Hohe Mut, l’Hangerer incute doveroso rispetto: sembra una piramide, con il versante orientale a picco sulla Rotmoostal.
Anche da questo alpeggio le possibilità di escursioni non mancano. La gita più gettonata è quella che porta in 1,5 h al Rotmoosferner.
Alle 9:25 inizio la discesa verso il fondovalle; è come se volassi: impiego meno di mezz’ora per raggiungere la capanna. L’ambiente è veramente suggestivo. Il Rotmoosache disegna dei bellissimi meandri fra i banconi di sabbia e il ghiaione che si è depositato ai piedi dell’Hangerer: da soli meriterebbero la visita.
Passo di fianco al lago artificiale che stavano costruendo nell’estate del 2007, data della mia ultima visita alla Schönwieshütte. Immagino che serva per alimentare i cannoni da neve.
Pochi passi dopo il rifugio vedo il segnavia per il tremila che intendo raggiungere; occorrono 2,5 h. Attraverso una zona paludosa provvista di alcune passerelle di legno, quindi il sentiero inizia a salire in modo deciso. Fantastico il panorama sul fondovalle e sui paesi di Obergurgl e Hochgurgl. Il segnavia a vernice di color rosso-bianco spesso si perde sotto la neve. Oggi, il punto chiave della salita è a 2850 m. Sono costretto ad attraversare un ripido canalone innevato, con neve ancora molto dura. Una scivolata comporterebbe una caduta di circa 300 m. C’è già una lieve traccia, che comunque non mi dà sicurezza. Decido allora di calzare i ramponi; che senso avrebbe portarli sempre nello zaino senza utilizzarli? “Perdo” volentieri qualche minuto, quindi supero l’insidia con sicurezza. Mi trovo ora sul versante occidentale della “piramide”. Mi affaccio su uno splendido Rock Glacier, ricamato di strisce innevate, che ricalcano alla perfezione la tettonica di questa struttura geologica. Una morfologia del tutto simile ad una lingua di ghiaccio, anche se non ha proprio nulla a che fare con il ghiacciaio, semmai dipende dal permafrost. La carta topografica riporta il toponimo Äusseres Hochebenkar.
In poco più di due ore dalla capanna, malgrado il tempo perso per montare e togliere i ramponi, raggiungo la vetta: Hangerer (3021 m) geschafft!

Hangerer (3021 m)
Inaspettatamente il cielo si mantiene terso; non c’è nebbia e non ci sono cumuli. Oltre al libro di vetta c’è anche una cassetta con il timbro, molto ambito dagli alpinisti che desiderano ricevere la spilla d’oro dall’Ente del Turismo della valle (Ötztaler Wandernadel). Per il distintivo d’oro occorrono 16 timbri, 8 per quello d’argento e tre per quello di bronzo.
Con il timbro dell’Hangerer faccio 16: oro assicurato!
La discesa fino alla Schönwieshütte si svolge lungo la stessa via, con la stessa trafila per l’attraversamento del canalone innevato.
Tremila tecnicamente “facile” con l’unica insidia dell’attraversamento di un canalone con neve gelata. Presumo che a partire da agosto la vetta sia accessibile anche alle famiglie.
Tempo di salita dall’Hohe Mut Alm: 2:55 h
Tempo totale: 6 h
Dislivello in salita: 758 m
Dislivello in discesa: 1456 m
Sviluppo: 12,5 km
Difficoltà: T3+
Copertura della rete cellulare: buona
Libro di vetta: sì
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